di PIERO LADISA – Alla fine a spuntarla, in una gara carica di emozioni e colpi di scena, è stata la Mercedes di Nico Rosberg. In casa Ferrari c’è molto rimpianto, per aver accarezzato la possibilità di centrare un’incredibile vittoria. Sebastian Vettel ha chiuso terzo, alle spalle del duo della Stella, dopo essere stato in testa per una buona della corsa. Kimi Raikkonen invece ha dovuto ritirarsi per la rottura del motore. A ridosso del podio c’è un ottimo Daniel Ricciardo, che ha portato a traguardo l’unica Red Bull superstite. Sorride la Haas che con Romain Grosjean (6°), giunto alle spalle di Felipe Massa, ha colto i primi punti all’esordio nella classe regina del motorsport. A punti anche Hulkenberg, Bottas e le due Toro Rosso di Sainz e Verstappen – i due torelli sono venuti a contatto negli ultimi frangenti della corsa, con conseguente testacoda dell’olandese – che avrebbero certamente meritato di più.
FERRARI, AVVIO SPRINT. Al termine del giro di ricognizione, problemi per Kvyat che non riesce neanche a raggiungere la propria piazzola ed è costretto al ritiro. Il guaio occorso sulla Red Bull del russo, costringe la direzione gara ad abortire la procedura di partenza. Al restart Vettel e Raikkonen partono a fionda, riuscendo a sopravanzare le Mercedes di Hamilton e Rosberg. Il campione del mondo scivola, chiuso alla prima curva dal compagno di scuderia, al sesto posto, subendo anche i sorpassi di Verstappen e Massa.
VETTEL VOLA. Preso il comando della corsa, Vettel inizia a imprimere il proprio ritmo, mettendo tra se e i suoi inseguitori un buon margine di vantaggio. Tra i top, il primo a rientrare ai box per il cambio gomme è Rosberg (pneumatici soft al 12° giro), seguito poi dal tedesco della Ferrari che invece monta le gomme più prestazionali. Strategia differente per Hamilton, che allunga il proprio primo stint montando le medie. Pit-stop ritardato anche per Raikkonen, che perde la seconda posizione a danno di Rosberg.
CRASH GUTIERREZ-ALONSO. La gara australiana è scossa dal pauroso incidente tra Gutierrez e Alonso. Nel corso del 17° giro, lo spagnolo – favorito anche dall’apertura dell’ala mobile – tenta l’affondo sul messicano sul rettilineo in prossimità di curva 3. Quest’ultimo, però, cambia leggermente la propria traiettoria e i due vengono al contatto. Alonso tampona (a oltre 300 km/h!) la monoposto del messicano, con la McLaren dello spagnolo che – dopo alcuni giri su se stessa –, termina la sua folle corsa contro le barriere. Monoposto completamente distrutta, mentre l’ex pilota della Ferrari esce illeso dall’abitacolo. Un crash terribile, gara sospesa e commissari in pista per pulire quel tratto di pista dai detriti. La corsa riprende dopo venti minuti, con le monoposto – rimaste in pit-lane – che rientrano sul tracciato alle spalle della Safety Car. Approfittando della momentanea interruzione, Rosberg cambia nuovamente le gomme, passando alle medie. Una scelta chiara quella del tedesco: utilizzare il compound più conservativo per completare la corsa.
RAIKKONEN OUT, SORRIDE ROSBERG. Nel corso del 23° giro, la sfortuna si abbatte sulla Ferrari numero 7. Raikkonen è stato costretto al ritiro, con la monoposto che ha preso addirittura fuoco nella parte dell’airscope (la presa d’aria che si trova nella parte anteriore del sedile). Incendio però domato senza problemi da un meccanico armato di estintore. Con il finlandese out, a difendere i colori del Cavallino in pista rimane il solo Vettel. Quest’ultimo, al contrario del duo della Stella, torna ai box (35° giro) per cambiare le supersoft e montare le soft. Durante la sosta non tutto è filato liscio: un problema di fissaggio all’anteriore sinistra ha fatto perdere preziosi secondi al tedesco. Tornato in pista in terza posizione, alle spalle del duo Rosberg-Hamilton, Vettel ha iniziato una forsennata rimonta che lo ha portato negli scarichi della Mercedes dell’inglese negli ultimi passaggi. Ma un piccolo errore (lungo all’ultima curva) gli ha precluso la possibilità di agguantare il secondo posto. Dopo l’eccellente prima parte di gara, la Ferrari si deve accontentare del gradino più basso del podio, completamente diverso nella sostanza rispetto a quello del 2015. Per la Rossa, e per i suoi tifosi, le indicazioni che giungono da Melbourne sono positive per il prosieguo della stagione.