FRANCIA - Sta destando indignazione nel mondo un video molto forte che i quotidiani francesi hanno titolato "Inferno al mattatoio". Si tratta dell'ennesimo video girato con una telecamera nascosta e diffuso dall'associazione L213 che denuncia i maltrattamenti agli animali nel mattatoio comunale di Mauléon-Licharre, nel Paese basco francese, dopo due casi simili nei mattatoi pubblici di Vigan e Alès. Nel video, si vedono dibattersi agnelli sanguinanti ed altre bestie ancora vive a cui vengono brutalmente mozzate la testa o le zampe. Atrocità che hanno suscitato l'immediata reazione del governo di François Hollande.
Il ministro dell'Agricoltura, Stephane Le Foll, si è detto "indignato per queste pratiche intollerabili" e ha chiesto "la sospensione immediata dell'attività " del centro carni. Ai prefetti è stato inoltre ordinato di realizzare entro un mese "ispezioni specifiche sulla protezione animale nell'insieme dei mattatoi del territorio nazionale". Chi non rispetta le regole dovrà sospendere l'attività . Da parte sua, il sindaco di Mauléon, Michel Etchebest, ha fatto chiudere il centro "a titolo preventivo e per una durata indeterminata", in attesa che le indagini possano far luce sulle responsabilità . Poco prima, L213 aveva chiesto di fermare le violenze appellandosi a un articolo del codice rurale che riconosce gli animali come "esseri sensibili".Secondo i media francesi le carni di Mauléon sono stampigliate con il 'Label rouge' dei prodotti di alta qualità nonché il marchio Ecocert, l'organismo di controllo e certificazione dei prodotti bio.
Tra i 460 clienti ci sono anche grandi personalità del mondo della gastronomia transalpina come il macellaio-star Yves-Marie Le Bourdonnec e lo chef stellato Alain Ducasse. Ogni anno a Pasqua in Italia, evidenzia Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, vengono uccisi 900 mila tra agnelli, capre e pecore, in particolare agnellini che ci ispirano tenerezza quando li vediamo. Eppure a un mese di vita vengono strappati alle madri per arrivare a un lurido macello in cui gli animali terrorizzati vengono immobilizzati, appesi a un gancio per una zampa, e lasciati dissanguare. Prima di essere appesi sentono l'odore del sangue e le urla di terrore dei loro compagni. Non c'è giustificazione per ammazzarli. Salvarli è facile: basta non mangiare agnello a Pasqua, né in altre occasioni.
Il ministro dell'Agricoltura, Stephane Le Foll, si è detto "indignato per queste pratiche intollerabili" e ha chiesto "la sospensione immediata dell'attività " del centro carni. Ai prefetti è stato inoltre ordinato di realizzare entro un mese "ispezioni specifiche sulla protezione animale nell'insieme dei mattatoi del territorio nazionale". Chi non rispetta le regole dovrà sospendere l'attività . Da parte sua, il sindaco di Mauléon, Michel Etchebest, ha fatto chiudere il centro "a titolo preventivo e per una durata indeterminata", in attesa che le indagini possano far luce sulle responsabilità . Poco prima, L213 aveva chiesto di fermare le violenze appellandosi a un articolo del codice rurale che riconosce gli animali come "esseri sensibili".Secondo i media francesi le carni di Mauléon sono stampigliate con il 'Label rouge' dei prodotti di alta qualità nonché il marchio Ecocert, l'organismo di controllo e certificazione dei prodotti bio.
Tra i 460 clienti ci sono anche grandi personalità del mondo della gastronomia transalpina come il macellaio-star Yves-Marie Le Bourdonnec e lo chef stellato Alain Ducasse. Ogni anno a Pasqua in Italia, evidenzia Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, vengono uccisi 900 mila tra agnelli, capre e pecore, in particolare agnellini che ci ispirano tenerezza quando li vediamo. Eppure a un mese di vita vengono strappati alle madri per arrivare a un lurido macello in cui gli animali terrorizzati vengono immobilizzati, appesi a un gancio per una zampa, e lasciati dissanguare. Prima di essere appesi sentono l'odore del sangue e le urla di terrore dei loro compagni. Non c'è giustificazione per ammazzarli. Salvarli è facile: basta non mangiare agnello a Pasqua, né in altre occasioni.