Il week end di Lucio Dalla

di NICOLA ZUCCARO - Avrebbe compiuto 73 anni, nella data che ha ha dato il titolo ad una sua celebre canzone: 4 marzo 1943. Una cifra poco tonda per gli annali ma ugualmente ricordata perchè lui, Lucio Dalla da Bologna, ha lasciato un profondo vuoto nella canzone e nella musica leggera italiana, tanto da essere commemorato sin dal quarto anniversario della sua morte avvenuta il 1 marzo 2012, fuori da quell'Italia che amò e che cantò in alcuni dei suoi antologici motivi musicali.

Con lui, 4 anni fa, scomparve un poeta - così definito nel suo messaggio di cordoglio dall'allora Presidente della Repubblica Napolitano - in grado di dare profondità e liricità al testo. Da "Com'è profondo il mare" (1977) a Vita (1988), Lucio Dalla riusci sempre ad imprimere quella tensione riflessiva, difficilmente riscontrabile in altri cantautori italiani.

Cantò lo sport, compreso quel calcio d'altri tempi e ricordato in quel "Milan e Benfica, Milano che fatica", eccezion fatta per quel Bologna che in occasione della gara interna, in programma alle 15 di domenica 6 marzo contro il Carpi, gli dedicherà con una particolare decorazione ornata, il posto della Tribuna Platino del Dall'Ara, da lui abitualmente occupato in veste di appassionato e storico tifoso rossoblu. Terminerà così il week end di Lucio Dalla.

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