di DONATO FORENZA - Alla Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari, che ha inserito il musical “Cats” nel proprio cartellone, va rivolto un particolare encomio, poichè ha consentito al pubblico pugliese di partecipare ad uno spettacolo di elevata valenza, che rimarrà nella memoria per la sua superlativa struttura artistica. Va rivolto un invito a proseguire nell’organizzazione di iniziative culturali che includano differenti tipologie di generi musicali, anche con riferimento a spettacoli poco frequenti.
Il musical “Cats”, una splendida produzione monumentale che richiede l’impegno di molti professionisti, continua a riscuotere importanti successi da vari anni, a livello mondiale, elevato numero di spettatori e rilevanti incassi. “Cats” è la rielaborazione musicale del volume di poesie di Eliot, dedicate ai bambini, e caratterizzate dai gatti quali unici protagonisti; “Cats”, in due atti, composto nel 1981 dall’inglese Andrew Lloyd Webber su testi tratti dal libro di Thomas Stearns Eliot “Old Possum's Book of Practical Cats” (1939), strutturato dalle sfarzose coreografie, scenografie e luci tipiche dei Teatri di Broadway, ove, peraltro, è rimasto in scena dal 1982 al 2000, ha entusiasmato il folto pubblico del Teatro Petruzzelli di Bari.
Una discarica è lo spazio immutato nell’ambito temporale dello spettacolo, che crea atmosfere incantate e scenografie notturne con la presenza della Luna; ivi i numerosi gatti, che vengono singolarmente presentati, cantano e danzano, con dinamismo elegante compiono mirabili acrobazie. Il capo anziano dei gatti, Old Deuteronomy, indica la gatta Grizabella quale prescelta per ascendere all’Heaviside Layer. L'eclettismo stilistico di Webber spazia oculatamente, dal jazz alla musica elettronica, dal classico al pop, caratterizzando creativamente le specificità di ciascuno dei Jellicle Cats, i quali, una volta all'anno, in una notte di luna piena, si radunano in una discarica di rifiuti per decidere chi di loro potrà cominciare una nuova e meravigliosa esistenza Jellicle.
Una ricca scenografia di effetti policromatici e di luci, che dal palcoscenico sono stati proiettati con giochi dinamici sui plachi, ha vivificato il pubblico, in connubio ai “gatti”, più volte discesi a cantare fra il pubblico entusiasta, coinvolgendolo ritmicamente.
Il musical “Cats”, una splendida produzione monumentale che richiede l’impegno di molti professionisti, continua a riscuotere importanti successi da vari anni, a livello mondiale, elevato numero di spettatori e rilevanti incassi. “Cats” è la rielaborazione musicale del volume di poesie di Eliot, dedicate ai bambini, e caratterizzate dai gatti quali unici protagonisti; “Cats”, in due atti, composto nel 1981 dall’inglese Andrew Lloyd Webber su testi tratti dal libro di Thomas Stearns Eliot “Old Possum's Book of Practical Cats” (1939), strutturato dalle sfarzose coreografie, scenografie e luci tipiche dei Teatri di Broadway, ove, peraltro, è rimasto in scena dal 1982 al 2000, ha entusiasmato il folto pubblico del Teatro Petruzzelli di Bari.
Una discarica è lo spazio immutato nell’ambito temporale dello spettacolo, che crea atmosfere incantate e scenografie notturne con la presenza della Luna; ivi i numerosi gatti, che vengono singolarmente presentati, cantano e danzano, con dinamismo elegante compiono mirabili acrobazie. Il capo anziano dei gatti, Old Deuteronomy, indica la gatta Grizabella quale prescelta per ascendere all’Heaviside Layer. L'eclettismo stilistico di Webber spazia oculatamente, dal jazz alla musica elettronica, dal classico al pop, caratterizzando creativamente le specificità di ciascuno dei Jellicle Cats, i quali, una volta all'anno, in una notte di luna piena, si radunano in una discarica di rifiuti per decidere chi di loro potrà cominciare una nuova e meravigliosa esistenza Jellicle.
Una ricca scenografia di effetti policromatici e di luci, che dal palcoscenico sono stati proiettati con giochi dinamici sui plachi, ha vivificato il pubblico, in connubio ai “gatti”, più volte discesi a cantare fra il pubblico entusiasta, coinvolgendolo ritmicamente.
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Cultura e Spettacoli