Must Lecce, da un altro punto di vista

LECCE - Promuovere il ruolo sociale ed educativo del museo come luogo di incontro e inclusione. Avviare un processo di sensibilizzazione alla conoscenza attraverso il tatto unito alla narrazione che coinvolge tutti i pubblici.

Sono i due punti sui quali al #‎MUSTLecce‬ si sta lavorando per dare sostanza ad un progetto di ‪#‎accessibilità‬ e #‎inclusione‬, che verrà sviluppato nei mesi futuri, finalizzato alla valorizzazione delle collezioni museali in chiave narrativa e multisensoriale, da parte di mediatori museali non vedenti.

Giovedì 31 marzo al #MUSTLecce c'è il primo appuntamento di questo percorso intitolato "MUST, da un altro punto di vista", ideato e realizzato dalle associazioni LedA Associazione culturale Sinemò #‎ASCUS‬‪#‎IstitutoAntonacci‬ #‎UnivocLecce‬, con la collaborazione della cattedra di Pedagogia e Didattica Sperimentale dell'Università del Salento e di Fablab Lecce.

Nell'ottica di forme innovative di partecipazione e mediazione dei patrimoni culturali, così come sancito dall'impegno congiunto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direzione Generale per la valorizzazione del patrimonio culturale (in osservanza dell’art. 6 del “Codice dei Beni culturali e del paesaggio”) e della Commissione Accessibilità ICOM, in grado di mettere a punto  buone pratiche e strumenti per stimolare e sostenere i luoghi di cultura, il progetto intende formare nuovi mediatori museali con disabilità visiva, attraverso la cui guida, all'interno del museo, il pubblico di vedenti possa fruire le collezioni museali secondo un altro punto di vista, capace quindi di generare un modo altro di relazionarsi alle opere d'arte.

Attraverso lo “sguardo” dei non vedenti che vorranno prendere parte a questo progetto,  in un dialogo serrato con gli educatori referenti delle associazioni LedA e Sinemò che li formeranno dal punto di vista storico- artistico, i mediatori aiuteranno tutti i visitatori, disabili e non, persone di diverse culture e non, a interpretare la complessità e la ricchezza di significati delle opere contenute nel museo.
Con le loro chiavi di lettura, e attraverso esperienze tattili e multisensoriali, infatti, i “nuovi interpreti” delle collezioni, oltre a rendere il museo più accessibile a persone con disabilità visiva, sveleranno nuovi significati al pubblico.

I percorsi saranno incentrati su filoni tematici dalle forti potenzialità evocative e multisensoriali, facendo dialogare, per mezzo dello strumento della narrazione, la storia culturale delle opere con le storie delle persone, le loro emozioni e sensazioni. Dopo un ciclo di visite guidate sperimentali dedicate a gruppi campione, il progetto intende dar vita a sussidi permanenti multisensoriali e  narrativi oltre che visite guidate tenute proprio dai mediatori non vedenti  e che saranno a disposizione di tutti i visitatori del MUST.

La visita tattile, ad occhi chiusi, di giovedì 31 marzo sarà seguita da una cena al buio ed è rivolta ad un gruppo di 20 persone con disabilità visiva e non, e si svolgerà dalle 19 alle 21.
Info e prenotazioni: lab@ledalaboratori.it; 328 5842114.

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