di PIERO CHIMENTI - E' di nuovo battaglia tra il PD e i grillini. Lo scontro è dato per la nuova legge sui mutui, su disposizione della direttiva europea. Le modifiche fatte dal Pd in accordo col Governo, in Commissione finanza, prevede l'estensione da 7 a 18 rate di morosità. Questo tipo di disposizione sarà facoltativa al momento della sottoscrizione del mutuo, e non riguarderà chi ha chiesto la surroga sui mutui. Il presidente del PD Rosato ha spiegato che si è voluto cancellare il passaggio dal giudice, affinché ci possa essere un taglio delle spese ed evitare il deprezzamento dell'immobile.
L'accordo con l'esecutivo consta nell'applicazione del 'patto marciano', che prevede che il debito si estingua con la cessione dell'immobile, anche se ad un prezzo minore del debito residuo. Mentre nel caso in cui la vendita della casa superi il valore del debito, la banca cederà la parte eccedente al mutuario. Il Movimento 5 stelle battono i pugni non accettando questa legge, nonostante le modifiche. Lo fa sapere tramite il vice presidente della Camera Di Maio che davanti al Ministero delle Finanze chiede lo stralcio del decreto. Anche il centro-destra protesta.
La Meloni, leader di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale, ha minacciato di rivolgersi alla Consulta per lo stralcio di tale decreto, oltre che alla Corte Costituzionale per evitare che venga toccato ciò che per molti italiani è considerata una ricchezza.
L'accordo con l'esecutivo consta nell'applicazione del 'patto marciano', che prevede che il debito si estingua con la cessione dell'immobile, anche se ad un prezzo minore del debito residuo. Mentre nel caso in cui la vendita della casa superi il valore del debito, la banca cederà la parte eccedente al mutuario. Il Movimento 5 stelle battono i pugni non accettando questa legge, nonostante le modifiche. Lo fa sapere tramite il vice presidente della Camera Di Maio che davanti al Ministero delle Finanze chiede lo stralcio del decreto. Anche il centro-destra protesta.
La Meloni, leader di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale, ha minacciato di rivolgersi alla Consulta per lo stralcio di tale decreto, oltre che alla Corte Costituzionale per evitare che venga toccato ciò che per molti italiani è considerata una ricchezza.