“Non vedo l’ora di abbracciarli”, Emiliano risponde ai genitori dei bimbi tarantini

BARI - “Mi dispiace molto leggere le parole dei genitori dei bambini tarantini scritte in una lettera aperta indirizzata questa mattina al presidente della Regione. Mi dispiace molto anche perché non credo sia giunta una richiesta di incontro, altrimenti lo avremmo già fatto. Io incontro chiunque me lo chieda e chiunque abbia dei problemi da pormi, poi su una vicenda così particolarmente dolorosa come quella di Taranto, non avrei avuto la minima esitazione ad incontrarli. Ma non c’è problema perché rimediamo immediatamente. Aspetto i genitori quanto prima da me in presidenza per  incontrarli e abbracciarli. Li aspetto per condividere con loro le possibili vie di uscita affinchè venga garantita a tutti la tutela dei diritti sanciti dalla Costituzione.

Però vorrei dire una cosa. Nonostante il dolore che sicuramente attraversale parole e le vite di queste persone, io non posso condividerle. La mia vita e la mia storia sono sotto gli occhi di tutti, sono stato educato a tenere sempre la schiena diritta, soprattutto quando gli altri tendono a piegarla, e a prendermi sempre tutte le mie responsabilità, belle o brutte, e quindi a rispondere sempre a tutte le domande che mi venivano poste, anche a quelle più scomode. Io ci metto la faccia, sempre e comunque.

Poi vorrei ricordare a questi genitori, cui va la mia vicinanza e comprensione davvero affettuosa, che sulla vicenda dell’Ilva è in corso un dibattito acceso con il governo, con  riferimento in particolare alla proposta di decarbonizzazione.
Concludo invitandoli ad un incontro per condividere con loro le possibili vie di uscita affinchè venga garantita la tutela dei diritti sanciti dalla Costituzione”.
Così il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano in risposta alla lettera aperta che i  rappresentanti del gruppo Genitori dei bambini tarantini gli hanno inviato questa mattina. Nella lettera si lamentava la mancanza di un incontro istituzionale con lo stesso Presidente “per chiedere la tutela dei diritti sanciti dalla Costituzione”.

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