BARI - “Apprendiamo, da fonti non ufficiali, che la Regione intende tagliare ulteriormente i servizi sanitari a Bitonto, rimangiandosi per l’ennesima volta la promessa del potenziamento della medicina territoriale. Si tratterebbe di un ulteriore sfregio ad una comunità che ha già dato troppo e a cui, in campagna elettorale, il presidente Emiliano aveva promesso molto”. Lo dichiara il consigliere regionale di Forza Italia, Domenico Damascelli.
“Al centro dei paventati tagli – prosegue - ci sarebbe addirittura la rete dell’emergenza-urgenza: 118 e Punto di Primo Intervento. Per quanto concerne il 118, si vorrebbe privare l’ambulanza del medico a bordo, quindi erogando solo assistenza infermieristica col passaggio dal sistema ‘Mike’ a quello ‘India’. Ciò è assurdo ed assolutamente impensabile e intollerabile in un Comune dove non esiste il Pronto Soccorso, soppresso già nel 2011! Per il Punto di Primo Intervento, invece, propongono la riduzione dell’apertura da H24 ad H12. Non solo, dunque, hanno chiuso un ospedale 5 anni fa che serviva un bacino di oltre 60mila abitanti, ma ora vorrebbero pure tagliare ulteriormente i servizi territoriali. Mettendo a serio rischio la vita dei bitontini, che non sono certo cittadini di serie ‘b’. È necessario dare battaglia, la comunità cittadina sia unita in un gesto forte ed importante, per dimostrare tutti insieme alla Giunta regionale che Bitonto merita il dovuto rispetto. Urge la perentorietà dei momenti decisivi. I numeri sono eloquenti perché se all’anno un PPI registra tante migliaia di accessi e il 118 tantissimi interventi, significa che il servizio dell'emergenza-urgenza risulta essenziale per garantire il diritto alla salute e salvare la vita dei cittadini”.
“Inizi, dunque - conclude Damascelli - la battaglia di tutti per tutelare i nostri diritti minimi di assistenza sanitaria”.
“Al centro dei paventati tagli – prosegue - ci sarebbe addirittura la rete dell’emergenza-urgenza: 118 e Punto di Primo Intervento. Per quanto concerne il 118, si vorrebbe privare l’ambulanza del medico a bordo, quindi erogando solo assistenza infermieristica col passaggio dal sistema ‘Mike’ a quello ‘India’. Ciò è assurdo ed assolutamente impensabile e intollerabile in un Comune dove non esiste il Pronto Soccorso, soppresso già nel 2011! Per il Punto di Primo Intervento, invece, propongono la riduzione dell’apertura da H24 ad H12. Non solo, dunque, hanno chiuso un ospedale 5 anni fa che serviva un bacino di oltre 60mila abitanti, ma ora vorrebbero pure tagliare ulteriormente i servizi territoriali. Mettendo a serio rischio la vita dei bitontini, che non sono certo cittadini di serie ‘b’. È necessario dare battaglia, la comunità cittadina sia unita in un gesto forte ed importante, per dimostrare tutti insieme alla Giunta regionale che Bitonto merita il dovuto rispetto. Urge la perentorietà dei momenti decisivi. I numeri sono eloquenti perché se all’anno un PPI registra tante migliaia di accessi e il 118 tantissimi interventi, significa che il servizio dell'emergenza-urgenza risulta essenziale per garantire il diritto alla salute e salvare la vita dei cittadini”.
“Inizi, dunque - conclude Damascelli - la battaglia di tutti per tutelare i nostri diritti minimi di assistenza sanitaria”.