di LUIGI LAGUARAGNELLA - Si è conclusa la celebrazione penitenziale dalla basilica di San Pietro che apre una notte in tutte le diocesi del mondo, da dedicare al sacramento della Riconciliazione e alla preghiera per “24 ore con il Signore” che Papa Francesco, dall’inizio del suo pontificato, ha proposto e che quest’anno precede precedela quarta domenica di Quaresima.
Nell’anno giubilare questa notte di preghiera e perdono che si prolungherà fino a domani mattina tanti sacerdoti, inviati proprio da Bergoglio, sono esortati a rendere visibile e tangibile la Misericordia, fulcro di questo anno santo, attraverso la remissione di peccati. Il Papa li ha inviati chiedendo espressamente di far percepire e trasmettere il perdono di Dio che è infinito e costante.
All’interno della basilica la celebrazione comunitaria ha offerto ampio spazio da dedicare al silenzio e alle confessioni, dopo che lo stesso Bergoglio si è inginocchiato al confessionale per ricevere la remissione dei peccati e successivamente ascoltare i fedeli confessando.
Questo clima meditativo e utile per l’esame di coscienza ha permesso di riflettere individualmente sulle parole del Papa.
Francesco ha parlato del peccato che annebbia la vista del cuore, allontana dall’essenziale ossia l’amore; ha fatto notare come il tempo, la difficoltà a fermarsi non permettano di sentire il grido del dolore, spesso facendo finta che esso non esista.“Siamo tenuti a rivedere quei comportamenti che a volte non aiutano gli altri ad avvicinarsi a Gesù; gli orari e i programmi che non incontrano i reali bisogni di quanti si potrebbero accostare al confessionale; le regole umane, se valgono più del desiderio di perdono; le nostre rigidità che potrebbero tenere lontano dalla tenerezza di Dio".
Per questo la confessione è anche un atto di forza, che deve portare i fedeli ad insistere, a gridare il bisogno d’aiuto che Dio certamente ascolta, pronto al perdono. E’ importante, quindi, che si avverta il desiderio di sentirsi riconciliati con Dio e i sacerdoti hanno un ruolo fondamentale nel mostrarsi accoglienti e delicati nell’accompagnamento verso la riconciliazione.
Oltre che a Roma, questa notte, anche le chiese diocesane rimarranno aperte fino a tarda notte con sacerdoti disponibili all’ascolto e ad essere strumenti di misericordia: dalla Cattedrale alla parrocchia San Giuseppe e San Marco (diocesi Bari-Bitonto).
Inoltre dal web è possibile scaricare l’applicazione Click to Pray uno strumento che guiderà i fedeli alla preghiera con le parole del Papa.
Nell’anno giubilare questa notte di preghiera e perdono che si prolungherà fino a domani mattina tanti sacerdoti, inviati proprio da Bergoglio, sono esortati a rendere visibile e tangibile la Misericordia, fulcro di questo anno santo, attraverso la remissione di peccati. Il Papa li ha inviati chiedendo espressamente di far percepire e trasmettere il perdono di Dio che è infinito e costante.
All’interno della basilica la celebrazione comunitaria ha offerto ampio spazio da dedicare al silenzio e alle confessioni, dopo che lo stesso Bergoglio si è inginocchiato al confessionale per ricevere la remissione dei peccati e successivamente ascoltare i fedeli confessando.
Questo clima meditativo e utile per l’esame di coscienza ha permesso di riflettere individualmente sulle parole del Papa.
Francesco ha parlato del peccato che annebbia la vista del cuore, allontana dall’essenziale ossia l’amore; ha fatto notare come il tempo, la difficoltà a fermarsi non permettano di sentire il grido del dolore, spesso facendo finta che esso non esista.“Siamo tenuti a rivedere quei comportamenti che a volte non aiutano gli altri ad avvicinarsi a Gesù; gli orari e i programmi che non incontrano i reali bisogni di quanti si potrebbero accostare al confessionale; le regole umane, se valgono più del desiderio di perdono; le nostre rigidità che potrebbero tenere lontano dalla tenerezza di Dio".
Per questo la confessione è anche un atto di forza, che deve portare i fedeli ad insistere, a gridare il bisogno d’aiuto che Dio certamente ascolta, pronto al perdono. E’ importante, quindi, che si avverta il desiderio di sentirsi riconciliati con Dio e i sacerdoti hanno un ruolo fondamentale nel mostrarsi accoglienti e delicati nell’accompagnamento verso la riconciliazione.
Oltre che a Roma, questa notte, anche le chiese diocesane rimarranno aperte fino a tarda notte con sacerdoti disponibili all’ascolto e ad essere strumenti di misericordia: dalla Cattedrale alla parrocchia San Giuseppe e San Marco (diocesi Bari-Bitonto).
Inoltre dal web è possibile scaricare l’applicazione Click to Pray uno strumento che guiderà i fedeli alla preghiera con le parole del Papa.