di PIERO CHIMENTI - I carabinieri hanno impiegato all'incirca un mese per risolvere il giallo dell'omicidio dell'86enne Antonio Carafa, avvenuto lo scorso 14 febbraio. La scoperta fu fatta da uno dei tre figli, recatosi a casa del padre. Ad uccidere l'anziano è stato il vicino di casa, un bulgaro di 36 anni, incensurato. La vittima aveva sorpreso l'uomo nella propria abitazione, mentre trafugava circa €200, per poi essere colpito mortalmente col piede di porco.
Ad incastrare l'omicida ci sarebbero le sue impronte digitali sulla portiera della vittima, dal quale sono state portate vie le chiavi di casa per il furto, oltre alle telecamere che lo avevano ripreso, mentre passava sotto casa della vittima. L'uomo ha confessato l'omicidio, consegnando agli inquirenti l'arma del delitto e le chiavi di casa della vittima. La Procura di Foggia ha disposto l'arresto in attesa che venga fatta luce su eventuali coinvolgimento di complici.
Ad incastrare l'omicida ci sarebbero le sue impronte digitali sulla portiera della vittima, dal quale sono state portate vie le chiavi di casa per il furto, oltre alle telecamere che lo avevano ripreso, mentre passava sotto casa della vittima. L'uomo ha confessato l'omicidio, consegnando agli inquirenti l'arma del delitto e le chiavi di casa della vittima. La Procura di Foggia ha disposto l'arresto in attesa che venga fatta luce su eventuali coinvolgimento di complici.