BARI - Dal documento a firma TAP intitolato Adempimenti Ex. DM 18 febbraio 2016, depositato in atti presso la Regione Puglia, si apprende che in data 15 marzo 2016 il ministero dell’ambiente ha concluso la procedura di ottemperanza alla prescrizione A.29 del DM 223 dell’11 settembre 2014 inerente anche lo spostamento delle vegetazione arborea dal tracciato del gasdotto Melendugno-Mesagne di 55 km che sarà pagato in bolletta dai cittadini, ciò significa che saranno spostati anche gli ulivi affetti da CoDiRO. Dall’approvazione del “Progetto Esecutivo delle Interferenze per i lotti 1 e 1B, risulta al contempo, che gli organi regionali e nello specifico l’Arpa, abbiano dato parere positivo anche per la prescrizione A.45 e secondo indiscrezioni ci sarebbe stato un orientamento positivo della Regione anche per la A.44 che si riferiscono rispettivamente alle opere di monitoraggio e alla gestione dei neoecosistemi e a quelle di mitigazione ambientale e ripristini. Così in una nota Antonio Trevisi, M5S.
“E’ evidente che il Presidente Emiliano – dichiara Antonio Trevisi, capogruppo del gruppo consiliare M5S Puglia - stia facendo il doppio gioco: da una parte dichiara la sua contrarietà alla localizzazione di San Foca, ma dall’altra non sta facendo nulla dimostrando così un atteggiamento succube delle lobby che sono dietro il progetto TAP. Vorremmo anche ricordare l’impegno che Emiliano aveva preso dinanzi la conferenza Stato-Regioni: sollevare il conflitto di attribuzioni qualora il governo non avesse recepito le proposte di variazioni alla norma salva tap inserita nel decreto Martina bis. Chiediamo a questo punto un impegno preciso nei confronti dell’approdo a San Foca del TAP, ma non un impegno a parole, ma fatti concreti e a brevissimo termine. Altrimenti il popolo pugliese saprà giudicarlo annoverandolo tra coloro che hanno contributo a svendere e distruggere questa terra”.
LA REPLICA DI EMILIANO - Con riferimento al comunicato del consigliere Trevisi (M5S), il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano dichiara: "Non posso che dirmi addolorato dalla superficialità con la quale si tende a privilegiare l'attacco personale e partitico, alla battaglia comune per la salvaguardia dell'ambiente ed in particolare della spiaggia di Melendugno.
Trevisi dimentica che tutte le procedure di cui va parlando non sono influenzabili dal presidente della Regione e dagli altri organi di indirizzo politico , perché se tanto avvenisse si tratterebbe di ipotesi di reato di abuso in atti di ufficio .
Ciò nonostante i dirigenti e gli uffici della Regione Puglia non hanno affatto tenuto le condotte descritte dall'improvvido consigliere.
Sotto questo aspetto mi corre l'obbligo di difendere l'immagine degli uffici della Regione Puglia, accusati di compiacenza in modo del tutto ingiustificato.
Per quanto attiene l'ottemperanza alla prescrizione N. A44 del Decreto Ministero dell'Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) n. 223/2014 inerente al Progetto Esecutivo delle interferenze e mitigazioni ambientali e ripristini, si precisa che la Regione Puglia, in qualità di "Ente Vigilante" come individuato dal prefato Decreto, ha espresso un giudizio di "parziale ottemperanza" alla prescrizione A44 - lotti 1 e 1B.
Tale decisione è stata motivata dal fatto che, da una parte, la Regione ha condiviso quanto espresso dall'"Ente Coinvolto", il Comune di Melendugno, che, per quanto di competenza, ha ritenuto non approvabile il Progetto Esecutivo anche in considerazione delle osservazioni formulate dal Comando Provinciale del VV.F. di Lecce relative alla distanza tra le sedi di reimpianto degli ulivi e la proiezione a terra del contorno della condotta; dall'altra, non ha potuto esimersi, nell'ambito delle proprie specifiche competenze, dal prendere atto dalle disposizioni normative, derogatorie al divieto di movimentazione degli ulivi nelle zone infette, introdotte dal c.d. Martina bis del 18.02.2016.
In ogni caso, il resoconto istruttorio lascia impregiudicato l'onere del Proponente Tap di addivenire a quanto necessario per il superamento di ciascuna delle criticità enucleate al fine di rendere pienamente efficace il provvedimento di VIA di cui beneficia, ad oggi vincolato alla piena e non solo parziale ottemperanza delle prescrizioni impartite, a meno di determinazioni superiori da parte dell'Autorità Competente per la VIA, ovvero il MATTM.
L'intervenuta approvazione da parte del MATTM sulla ottemperanza della prescrizione A29, anche essa subordinata ad una serie di condizioni indicate dalla Regione Puglia, come anche della A45 da parte di ARPA Puglia, non può comunque ritenersi esaustiva rispetto all'esecuzione dei lavori, rispetto alla c.d. fase zero, ossia rispetto agli interventi di rimozione degli ulivi e realizzazione della strada di accesso all'area di cantiere del microtunnel, in quanto detta fase risulta vincolata alla piena ottemperanza all'intera terna di prescrizioni A29, A44, A45, come prescritto dagli indirizzi ministeriali dettati dalla Commissione Tecnica Nazionale VIA. Fatto questo che non si è ancora verificato".
“E’ evidente che il Presidente Emiliano – dichiara Antonio Trevisi, capogruppo del gruppo consiliare M5S Puglia - stia facendo il doppio gioco: da una parte dichiara la sua contrarietà alla localizzazione di San Foca, ma dall’altra non sta facendo nulla dimostrando così un atteggiamento succube delle lobby che sono dietro il progetto TAP. Vorremmo anche ricordare l’impegno che Emiliano aveva preso dinanzi la conferenza Stato-Regioni: sollevare il conflitto di attribuzioni qualora il governo non avesse recepito le proposte di variazioni alla norma salva tap inserita nel decreto Martina bis. Chiediamo a questo punto un impegno preciso nei confronti dell’approdo a San Foca del TAP, ma non un impegno a parole, ma fatti concreti e a brevissimo termine. Altrimenti il popolo pugliese saprà giudicarlo annoverandolo tra coloro che hanno contributo a svendere e distruggere questa terra”.
LA REPLICA DI EMILIANO - Con riferimento al comunicato del consigliere Trevisi (M5S), il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano dichiara: "Non posso che dirmi addolorato dalla superficialità con la quale si tende a privilegiare l'attacco personale e partitico, alla battaglia comune per la salvaguardia dell'ambiente ed in particolare della spiaggia di Melendugno.
Trevisi dimentica che tutte le procedure di cui va parlando non sono influenzabili dal presidente della Regione e dagli altri organi di indirizzo politico , perché se tanto avvenisse si tratterebbe di ipotesi di reato di abuso in atti di ufficio .
Ciò nonostante i dirigenti e gli uffici della Regione Puglia non hanno affatto tenuto le condotte descritte dall'improvvido consigliere.
Sotto questo aspetto mi corre l'obbligo di difendere l'immagine degli uffici della Regione Puglia, accusati di compiacenza in modo del tutto ingiustificato.
Per quanto attiene l'ottemperanza alla prescrizione N. A44 del Decreto Ministero dell'Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) n. 223/2014 inerente al Progetto Esecutivo delle interferenze e mitigazioni ambientali e ripristini, si precisa che la Regione Puglia, in qualità di "Ente Vigilante" come individuato dal prefato Decreto, ha espresso un giudizio di "parziale ottemperanza" alla prescrizione A44 - lotti 1 e 1B.
Tale decisione è stata motivata dal fatto che, da una parte, la Regione ha condiviso quanto espresso dall'"Ente Coinvolto", il Comune di Melendugno, che, per quanto di competenza, ha ritenuto non approvabile il Progetto Esecutivo anche in considerazione delle osservazioni formulate dal Comando Provinciale del VV.F. di Lecce relative alla distanza tra le sedi di reimpianto degli ulivi e la proiezione a terra del contorno della condotta; dall'altra, non ha potuto esimersi, nell'ambito delle proprie specifiche competenze, dal prendere atto dalle disposizioni normative, derogatorie al divieto di movimentazione degli ulivi nelle zone infette, introdotte dal c.d. Martina bis del 18.02.2016.
In ogni caso, il resoconto istruttorio lascia impregiudicato l'onere del Proponente Tap di addivenire a quanto necessario per il superamento di ciascuna delle criticità enucleate al fine di rendere pienamente efficace il provvedimento di VIA di cui beneficia, ad oggi vincolato alla piena e non solo parziale ottemperanza delle prescrizioni impartite, a meno di determinazioni superiori da parte dell'Autorità Competente per la VIA, ovvero il MATTM.
L'intervenuta approvazione da parte del MATTM sulla ottemperanza della prescrizione A29, anche essa subordinata ad una serie di condizioni indicate dalla Regione Puglia, come anche della A45 da parte di ARPA Puglia, non può comunque ritenersi esaustiva rispetto all'esecuzione dei lavori, rispetto alla c.d. fase zero, ossia rispetto agli interventi di rimozione degli ulivi e realizzazione della strada di accesso all'area di cantiere del microtunnel, in quanto detta fase risulta vincolata alla piena ottemperanza all'intera terna di prescrizioni A29, A44, A45, come prescritto dagli indirizzi ministeriali dettati dalla Commissione Tecnica Nazionale VIA. Fatto questo che non si è ancora verificato".