TARANTO - Prosegue l’impegno del Movimento 5 Stelle in difesa della Soprintendenza per i beni archeologici di Taranto. Dopo che il deputato pentastellato Giuseppe Brescia aveva portato la questione direttamente sul tavolo del ministro Franceschini in occasione delle audizioni della VII Commissione Cultura a Roma, oggi i consiglieri regionali M5S Gianluca Bozzetti, Marco Galante, Grazia Di Bari, Antonella Laricchia, Rosa Barone, Mario Conca, Cristian Calisi e Antonio Trevisi fanno sapere di aver presentato una nuova mozione “per richiedere che il governo regionale si attivi presso il MiBACT per chiedere l’integrazione del decreto del 23 gennaio 2016 prevedendo la conservazione e l’istituzione in Puglia della Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio a Taranto, l’assegnazione del Chiostro di S. Domenico alla istituenda Soprintendenza ed infine, seguendo la scia di una riconversione culturale del territorio, l’attivazione di un tavolo tecnico per poter arrivare ad un Protocollo di intesa con le istituzioni universitarie per il recupero del Corso di Laurea di Scienze dei beni culturali per il turismo.
Nonostante i numerosi interventi dei comitati e delle associazioni al fine di scongiurare il trasferimento da Taranto della Soprintendenza ai Beni Archeologici della Puglia, molti dei quali avevano coinvolto le altissime cariche dello Stato, il decreto del MiBACT del 23 gennaio 2016, ha infatti ridisegnato a livello territoriale i presìdi di tutela, accorpando le Soprintendenze archeologiche a quelle delle Belle Arti e Paesaggio ed istituendo così le nuove “Soprintendenze per l’Acheologia, le belle arti e il paesaggio”. In questa ridefinizione istituzionale lo scotto più alto è stato pagato dalla città di Taranto che si è vista privare non di un semplice ente, ma di un pezzo di storia.
“Il territorio tarantino ha dato sempre tanto alla Puglia anche pagando pesanti conseguenze, è ora che la Puglia inizi a restituire il favore. La Soprintendenza ha sempre svolto un’importante funzione di attrazione turistica e di promozione culturale - dichiara il vicepresidente della sesta commissione, Gianluca Bozzetti (M5S) - anche attraverso periodici allestimenti di mostre archeologiche, organizzazione di convegni e dibattiti, ed è collocata in una sede che oggi corre il rischio di essere svuotata e restituita nuovamente all’antico abbandono. La città, inoltre, in questo particolare momento storico ed economico, ed in conseguenza anche della drammatica situazione ambientale e occupazionale, vive un forte problema sociale ed è fondamentale ascoltare le esigenze del territorio investendo tutto su cultura e istruzione. Ci auguriamo che la nostra mozione venga accolta dall’intero Consiglio, la speranza è che si vada oltre quelle che sono le ideologie e/o le appartenenze politiche con l’obiettivo comune di venire incontro alle esigenze di un territorio in difficoltà”.
Nonostante i numerosi interventi dei comitati e delle associazioni al fine di scongiurare il trasferimento da Taranto della Soprintendenza ai Beni Archeologici della Puglia, molti dei quali avevano coinvolto le altissime cariche dello Stato, il decreto del MiBACT del 23 gennaio 2016, ha infatti ridisegnato a livello territoriale i presìdi di tutela, accorpando le Soprintendenze archeologiche a quelle delle Belle Arti e Paesaggio ed istituendo così le nuove “Soprintendenze per l’Acheologia, le belle arti e il paesaggio”. In questa ridefinizione istituzionale lo scotto più alto è stato pagato dalla città di Taranto che si è vista privare non di un semplice ente, ma di un pezzo di storia.
“Il territorio tarantino ha dato sempre tanto alla Puglia anche pagando pesanti conseguenze, è ora che la Puglia inizi a restituire il favore. La Soprintendenza ha sempre svolto un’importante funzione di attrazione turistica e di promozione culturale - dichiara il vicepresidente della sesta commissione, Gianluca Bozzetti (M5S) - anche attraverso periodici allestimenti di mostre archeologiche, organizzazione di convegni e dibattiti, ed è collocata in una sede che oggi corre il rischio di essere svuotata e restituita nuovamente all’antico abbandono. La città, inoltre, in questo particolare momento storico ed economico, ed in conseguenza anche della drammatica situazione ambientale e occupazionale, vive un forte problema sociale ed è fondamentale ascoltare le esigenze del territorio investendo tutto su cultura e istruzione. Ci auguriamo che la nostra mozione venga accolta dall’intero Consiglio, la speranza è che si vada oltre quelle che sono le ideologie e/o le appartenenze politiche con l’obiettivo comune di venire incontro alle esigenze di un territorio in difficoltà”.