BARI - Dopo i grandi proclami di questa mattina crediamo sia necessario riportare i piedi per terra: stiamo parlando di uno stanziamento per promuovere un referendum in tutta la Regione Puglia, di soli 50.000€. E solo poche settimane fa, per intenderci questa maggioranza aveva approvato uno stanziamento di 100.000€ di soldi pubblici per spostare la salma di San Pio da San Giovanni Rotondo a Roma. Una riduzione dello stanziamento inizialmente ipotizzato, che era pari a 250.000€, le cui cause sono da ricercarsi nelle solite lotte interne al PD. Dal canto nostro abbiamo provato a riportare lo stanziamento quantomeno alla cifra iniziale ma ci è dispiaciuto constatare che l'amore per il mare e le belle parole di questi giorni da parte dei politici del Partito Democratico, lasciano il tempo che trovano quando si tratta di mettere mano al proprio portafogli anziché nelle tasche dei cittadini.
Avevamo proposto un taglio dello stipendio di tutti i consiglieri di 1000€ al mese per 5 mesi, una cifra che avrebbe permesso di ritornare alla cifra di 250.000€, ma la nostra proposta è stata bocciata dai partiti. A questo punto la domanda è legittima: come mai quando si trattava di utilizzare fondi pubblici per pubblicizzare questo referendum, 250.000€ erano ritenuti una cifra adeguata, mentre quando si è pensato di farlo mettendo le mani nei portafogli dei consiglieri, improvvisamente 50.000€, ovvero il 20% di quanto proposto inizialmente, sono diventati “una somma adeguata”?
Noi, del M5S il nostro stipendio lo tagliamo da sempre e continueremo a farlo, ma oggi più che mai riteniamo che il mare della Puglia vada difeso con ogni mezzo, prima di tutto dalla ipocrisia degli esponenti del PD che da Roma a Bari continuano ad utilizzare questa tematica in modo strumentale solo quando serve ad alimentare le battaglie interne fatte rigorosamente con le tasche dei cittadini.
In ultimo riteniamo di dover condannare il comportamento irresponsabile di alcuni esponenti della maggioranza che hanno utilizzato strumentalmente i lavori della commissione Sanità convocata contestualmente e inspiegabilmente in concomitanza di un Consiglio così delicato. Qualcosa più di un sospetto dal momento che la conferma è arrivata direttamente dal consigliere capogruppo PD Mazzarano che in aula ha dichiarato “la commissione è diventata il pretesto”.
Insomma i cittadini pugliesi sono gli unici che continuano a pagare le conseguenze di queste spaccature interne sia alla maggioranza PD in consiglio regionale che a quelle interne al Partito Democratico a livello nazionale, noi del M5S continueremo coerentemente a promuovere questo referendum per difendere il nostro mare, come facciamo da anni su tutto il territorio.
Avevamo proposto un taglio dello stipendio di tutti i consiglieri di 1000€ al mese per 5 mesi, una cifra che avrebbe permesso di ritornare alla cifra di 250.000€, ma la nostra proposta è stata bocciata dai partiti. A questo punto la domanda è legittima: come mai quando si trattava di utilizzare fondi pubblici per pubblicizzare questo referendum, 250.000€ erano ritenuti una cifra adeguata, mentre quando si è pensato di farlo mettendo le mani nei portafogli dei consiglieri, improvvisamente 50.000€, ovvero il 20% di quanto proposto inizialmente, sono diventati “una somma adeguata”?
Noi, del M5S il nostro stipendio lo tagliamo da sempre e continueremo a farlo, ma oggi più che mai riteniamo che il mare della Puglia vada difeso con ogni mezzo, prima di tutto dalla ipocrisia degli esponenti del PD che da Roma a Bari continuano ad utilizzare questa tematica in modo strumentale solo quando serve ad alimentare le battaglie interne fatte rigorosamente con le tasche dei cittadini.
In ultimo riteniamo di dover condannare il comportamento irresponsabile di alcuni esponenti della maggioranza che hanno utilizzato strumentalmente i lavori della commissione Sanità convocata contestualmente e inspiegabilmente in concomitanza di un Consiglio così delicato. Qualcosa più di un sospetto dal momento che la conferma è arrivata direttamente dal consigliere capogruppo PD Mazzarano che in aula ha dichiarato “la commissione è diventata il pretesto”.
Insomma i cittadini pugliesi sono gli unici che continuano a pagare le conseguenze di queste spaccature interne sia alla maggioranza PD in consiglio regionale che a quelle interne al Partito Democratico a livello nazionale, noi del M5S continueremo coerentemente a promuovere questo referendum per difendere il nostro mare, come facciamo da anni su tutto il territorio.