LECCE - “Un Mare di Cultura si è mosso” è il nome del dibattito pubblico previsto per la mattina di lunedì alle 11,00 presso la Sala Polifunzionale Open Space di Palazzo Carafa e organizzato dall’Associazione di Promozione Sociale CambiAmoRe in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Ambientali del Comune.
L’iniziativa, in piena sintonia con l'interesse diffuso alla tutela dell'ambiente da parte di tutta la cittadinanza, è rivolta, però, soprattutto ai giovani e rappresenta uno dei momenti salienti della campagna referendaria per il “si” condotta dall’Assessore Andrea Guido.
Con la consultazione del 17 aprile tutti i cittadini saranno chiamati ad esprimersi sull’attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi nelle acque del nostro paese entro 12 miglia marine dalla costa, circa 22,2 km.
Il quesito chiede l’abrogazione del testo di legge che prevede la possibilità che le attività di coltivazione di idrocarburi in zone di mare entro le 12 miglia proseguano per tutta la vita utile del giacimento. Con la vittoria del sì le attività dovranno essere dismesse allo scadere della concessione.
Il referendum riguarda solo i giacimenti già esistenti, perché la richiesta di nuove concessioni per estrarre a ridosso della costa già è vietata.
“In realtà, avendo approfondito l’argomento - dichiara l’assessore comunale Andrea Guido - posso tranquillamente ammettere che le attività estrattive, se condotte nel rispetto della legge e dei regolamenti, non producono livelli di inquinamento preoccupanti e rappresentano anche una fonte energetica a km 0. La ragione principale del mio impegno per il sì, quindi, è politica: dare al governo un segnale contrario all’ulteriore sfruttamento dei combustibili fossili e a favore di un maggior utilizzo di fonti energetiche alternative. Dobbiamo tenere presente che il referendum popolare sulle trivellazioni è un referendum abrogativo. Se l’affluenza alle urne sarà inferiore al 50%, quindi, la legge resterà immutata, indipendentemente dall’esito del voto. Ecco perché - conclude Andrea Guido - ritengo indispensabile una sinergia attiva tra tutte le associazioni e i comitati presenti sul territorio affinché si possa ottenere il massimo coinvolgimento della cittadinanza la quale dovrà essere informata in maniera chiara sul quesito proposto. Si tratta di una vera e propria sfida, visto che la consultazione è stata confermata per una data, a mio avviso, troppo vicina. Così imminente che mi fa pensare che sia una mossa del governo per impedire il raggiungimento del quorum”.
Al dibattito pubblico di interverranno, oltre all’assessore Andrea Guido, Sergio Pantaleo, coordinatore Link Lecce, Enzo Vizzi, fondatore di Lupi Salentini per l’Ambiente, Antonio De Giorgi, energy manager, Roberto Ingrosso in rappresentanza di Greenpeace, gruppo locale di Lecce, Nandu Popu, voce dei Sud Sound System, Antonio Caforio, studente di Economia di Unisalento) e Matteo Buttazzo, presidente dell’associazione CambiAmoRe.
L’iniziativa, in piena sintonia con l'interesse diffuso alla tutela dell'ambiente da parte di tutta la cittadinanza, è rivolta, però, soprattutto ai giovani e rappresenta uno dei momenti salienti della campagna referendaria per il “si” condotta dall’Assessore Andrea Guido.
Con la consultazione del 17 aprile tutti i cittadini saranno chiamati ad esprimersi sull’attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi nelle acque del nostro paese entro 12 miglia marine dalla costa, circa 22,2 km.
Il quesito chiede l’abrogazione del testo di legge che prevede la possibilità che le attività di coltivazione di idrocarburi in zone di mare entro le 12 miglia proseguano per tutta la vita utile del giacimento. Con la vittoria del sì le attività dovranno essere dismesse allo scadere della concessione.
Il referendum riguarda solo i giacimenti già esistenti, perché la richiesta di nuove concessioni per estrarre a ridosso della costa già è vietata.
“In realtà, avendo approfondito l’argomento - dichiara l’assessore comunale Andrea Guido - posso tranquillamente ammettere che le attività estrattive, se condotte nel rispetto della legge e dei regolamenti, non producono livelli di inquinamento preoccupanti e rappresentano anche una fonte energetica a km 0. La ragione principale del mio impegno per il sì, quindi, è politica: dare al governo un segnale contrario all’ulteriore sfruttamento dei combustibili fossili e a favore di un maggior utilizzo di fonti energetiche alternative. Dobbiamo tenere presente che il referendum popolare sulle trivellazioni è un referendum abrogativo. Se l’affluenza alle urne sarà inferiore al 50%, quindi, la legge resterà immutata, indipendentemente dall’esito del voto. Ecco perché - conclude Andrea Guido - ritengo indispensabile una sinergia attiva tra tutte le associazioni e i comitati presenti sul territorio affinché si possa ottenere il massimo coinvolgimento della cittadinanza la quale dovrà essere informata in maniera chiara sul quesito proposto. Si tratta di una vera e propria sfida, visto che la consultazione è stata confermata per una data, a mio avviso, troppo vicina. Così imminente che mi fa pensare che sia una mossa del governo per impedire il raggiungimento del quorum”.
Al dibattito pubblico di interverranno, oltre all’assessore Andrea Guido, Sergio Pantaleo, coordinatore Link Lecce, Enzo Vizzi, fondatore di Lupi Salentini per l’Ambiente, Antonio De Giorgi, energy manager, Roberto Ingrosso in rappresentanza di Greenpeace, gruppo locale di Lecce, Nandu Popu, voce dei Sud Sound System, Antonio Caforio, studente di Economia di Unisalento) e Matteo Buttazzo, presidente dell’associazione CambiAmoRe.