BARI - Parità di genere nel nuovo coordinamento provinciale di Lecce de “La Puglia in più”: confermato il coordinatore pro tempore Giuseppe Renis, di Campi Salentina, al cui fianco è stata indicata Luciana Dell’Anna, di Nardò. Nomi affidati all’acclamazione unanime dell’assemblea dal senatore Dario Stefàno, presidente del movimento, che oggi si è dato appuntamento all’Hotel Tiziano di Lecce per rinnovare i propri organi provinciali, che saranno ratificati dal coordinamento regionale, come previsto dallo Statuto.
Fra gli ospiti anche Salvatore Piconese, segretario provinciale del Partito Democratico, Sergio Signore consigliere comunale del PD, il candidato sindaco di Gallipoli, Stefano Minerva del PD e Carlo Salvemini, consigliere comunale con Lecce Città Pubblica.
“Critici quando occorre, ma con l’approccio costruttivo che ci contraddistingue, con l’obiettivo di rafforzare il centrosinistra e di qualificare il progetto stesso del centrosinistra, con la nostra identità, le nostre idee. Perché quella è da sempre la nostra casa. E questo è sempre stato il nostro modo di vivere la politica”. Così ha esordito nel suo intervento conclusivo il senatore Stefàno, leader del movimento che ha avviato la campagna adesioni 2016, con migliaia già di adesioni in tutta la Puglia.
“Un dato che non ci sorprende – ha poi aggiunto Stefàno – perché il movimento nasce per dare protagonismo a competenze, passioni, alla volontà di impegnarsi nell’esercizio e nella costruzione delle politiche pubbliche, di chi ha difficoltà a riconoscersi nei partititi tradizionali. O in quei progetti politici, di partiti o movimenti, che abbracciano scelte improntate all’ideologismo o al populismo, mostrando tutta la fragilità di rimanere ancorati alla sola denuncia, senza misurarsi con la responsabilità del governo della funzione pubblica. “La Puglia in più” prova a mettere in connessione chi vuol dare il proprio contributo e la politica, le istituzioni. Lo facciamo da qualche anno con buoni risultati: tanti i nostri rappresentanti in tutta la filiera istituzionale pugliese”.
Un cammino lungo 7 anni, iniziato con la lista “La Puglia per Vendola” in occasione delle Regionali del 2009, trasformatasi poi in movimento politico che, per ovvi motivi, alla chiusura dell’esperienza di governo Vendola, ha scelto l’attuale nome. Nel 2014 le Primarie, con Stefàno candidato, hanno rivelato la forza del movimento con circa il 35% dei consensi in tutta la Puglia, vincendo in provincia di Lecce con un numero di poco inferiore al 50%. Una forza confermata poi alle Regionali dello scorso anno, dove con la lista “Noi a sinistra” a Lecce la percentuale dei voti è stata poco sotto il 10 %, consentendo di confermare la rappresentanza territoriale in Consiglio regionale e con Sebastiano Leo anche nel governo della Puglia.
“Soprattutto qui nel Salento – ha poi concluso Stefàno - siamo tra le principali forze del centrosinistra. I nostri compagni di viaggi hanno abbracciato un’altra strada, noi abbiamo scelto di rimanere nel centrosinistra, con la nostra autonomia, senso di responsabilità, lealtà e con tutta la fatica di doversi misurare con ruoli nuovi e diversi. Adesso ci attende la prova delle amministrative, il nostro recinto non può essere alternativo al centrosinistra. E’ li che possiamo provare a fare qualcosa di concreto per le nostre comunità”.
Fra gli ospiti anche Salvatore Piconese, segretario provinciale del Partito Democratico, Sergio Signore consigliere comunale del PD, il candidato sindaco di Gallipoli, Stefano Minerva del PD e Carlo Salvemini, consigliere comunale con Lecce Città Pubblica.
“Critici quando occorre, ma con l’approccio costruttivo che ci contraddistingue, con l’obiettivo di rafforzare il centrosinistra e di qualificare il progetto stesso del centrosinistra, con la nostra identità, le nostre idee. Perché quella è da sempre la nostra casa. E questo è sempre stato il nostro modo di vivere la politica”. Così ha esordito nel suo intervento conclusivo il senatore Stefàno, leader del movimento che ha avviato la campagna adesioni 2016, con migliaia già di adesioni in tutta la Puglia.
“Un dato che non ci sorprende – ha poi aggiunto Stefàno – perché il movimento nasce per dare protagonismo a competenze, passioni, alla volontà di impegnarsi nell’esercizio e nella costruzione delle politiche pubbliche, di chi ha difficoltà a riconoscersi nei partititi tradizionali. O in quei progetti politici, di partiti o movimenti, che abbracciano scelte improntate all’ideologismo o al populismo, mostrando tutta la fragilità di rimanere ancorati alla sola denuncia, senza misurarsi con la responsabilità del governo della funzione pubblica. “La Puglia in più” prova a mettere in connessione chi vuol dare il proprio contributo e la politica, le istituzioni. Lo facciamo da qualche anno con buoni risultati: tanti i nostri rappresentanti in tutta la filiera istituzionale pugliese”.
Un cammino lungo 7 anni, iniziato con la lista “La Puglia per Vendola” in occasione delle Regionali del 2009, trasformatasi poi in movimento politico che, per ovvi motivi, alla chiusura dell’esperienza di governo Vendola, ha scelto l’attuale nome. Nel 2014 le Primarie, con Stefàno candidato, hanno rivelato la forza del movimento con circa il 35% dei consensi in tutta la Puglia, vincendo in provincia di Lecce con un numero di poco inferiore al 50%. Una forza confermata poi alle Regionali dello scorso anno, dove con la lista “Noi a sinistra” a Lecce la percentuale dei voti è stata poco sotto il 10 %, consentendo di confermare la rappresentanza territoriale in Consiglio regionale e con Sebastiano Leo anche nel governo della Puglia.
“Soprattutto qui nel Salento – ha poi concluso Stefàno - siamo tra le principali forze del centrosinistra. I nostri compagni di viaggi hanno abbracciato un’altra strada, noi abbiamo scelto di rimanere nel centrosinistra, con la nostra autonomia, senso di responsabilità, lealtà e con tutta la fatica di doversi misurare con ruoli nuovi e diversi. Adesso ci attende la prova delle amministrative, il nostro recinto non può essere alternativo al centrosinistra. E’ li che possiamo provare a fare qualcosa di concreto per le nostre comunità”.