Consorzi di bonifica, Stea presidente della Commissione d’inchiesta. M5S all’attacco

BARI - Il consigliere regionale del gruppo Ap-Ncd, Gianni Stea è stato nominato presidente della commissione d’inchiesta, in senso al Consiglio regionale pugliese, per indagare sui consorzi di bonifica in vista di una riforma degli stessi. La Commissione, formata da Consiglieri esperti, si propone di svolgere un’indagine attenta e destinata ad acquisire dati economici e strutturali utili sui bilanci, sul deficit, sulla gestione del personale, sugli impegni e  investimenti. “Una radiografia che ci consentirà di ristrutturare i Consorzi e superare la situazione non più tollerabile per gli agricoltori pugliesi e che ormai si protrae da anni”, ha detto in proposito Stea.

«La Puglia agricola – spiega il neo presidente della Commissione d’inchiesta – si trova ad affrontare l’ulteriore problema delle cartelle esattoriali dei Consorzi  (codice 630) che oltretutto grava su tutti gli immobili (terreni, fabbricati, opifici, ecc.) ricadenti nel comprensorio. Il punto è comprendere se questo balzello debba essere pagato a prescindere o solo a seguito dell’effettiva realizzazione di opere di miglioramento (fondiario, ambientale o di altra natura) da parte dei Consorzi. Ovvero comprendere se questi hanno realmente assolto i compiti loro assegnati per legge. Spesso dinanzi a queste richieste di pagamenti ci si trova davanti a casi eclatanti di cartelle pazze alla luce della ormai cronica mancanza dei servizi - forniti solo in linea teorica - cui dovrebbe corrispondere una richiesta di pagamento che appare quindi ingiustificata e spropositata; e della mancanza complessiva di chiarezza e trasparenza, e sostanziale carenza nelle comunicazioni, ancora una volta lontanissime da quanto espressamente previsto dallo Statuto dei diritti del contribuente. Il risultato, vessazioni a parte, è che agricoltori e semplici cittadini sono sempre più disincentivati dall’investire e operare in un comparto di vitale importanza per l’economia pugliese”.

Aggiunge Stea: “Inutile girare attorno al problema: i Consorzi così non funzionano, incassano poco e costano tanto. E mentre i trasferimenti statali si sono ridotti, la Regione ha continuato a sborsare: almeno 270 milioni per pagare stipendi e bollette. Una parte di quei soldi sono stati abbuonati, altri invece risultano come debiti: 124 milioni che la Regione riuscirà difficilmente a recuperare. Una situazione insomma che non può protrarsi ancora. Sono certo che con la collaborazione di tutti i consiglieri esperti che fanno parte della commissione riusciremo nei tempi più brevi ad accompagnare nel migliore modo possibile questa fase di transizione dal commissariamento ad una riforma che renda i Consorzi realmente al servizio dell’agricoltura e della società rurale pugliese”.

NOMINE ARIF, M5S: “EMILIANO CONTINUA A SPARTIRE POLTRONE.” RICHIESTA AUDIZIONE DI TAURINO -
 Lo scorso 31 marzo Michele Emiliano ha nominato commissario straordinario Domenico Ragno all’Arif e tra i subcommissari la dott.ssa Anna Ilaria Giuliani e Paolo Pate.

“Anche queste nomine - commentano i 5 stelle - sembrerebbero frutto degli accordi politici a cui il Presidente ci ha ormai abituati e che ormai rappresentano la sua priorità rispetto al bene dei pugliesi. Il dott. Domenico Ragno infatti risulterebbe essere molto vicino ad Anita Maurodinoia mentre Paolo Pate è un uomo molto vicino al senatore Massimo Cassano. Emiliano e tutti i suoi accoliti presenti in ogni Partito fanno politica solo per la spartizione di poltrone ed incarichi, in barba alla tutela dell'interesse pubblico della risoluzione dei problemi dei Pugliesi.”

“Per quanto ci riguarda preferiamo continuare ad occuparci dei problemi degli impianti irrigui e per questo abbiamo protocollato oggi - fanno sapere le consigliere M5S Antonella Laricchia e Rosa Barone - una richiesta di audizione del dott. Taurino richiedendo che venga ad esporre i risultati della ricognizione degli impianti irrigui prima che scada il suo mandato il 30 aprile. Se non si affronterà il problema degli agricoltori come da noi richiesto, prima di questo cambio degli interlocutori, si rischierà di allontanare sempre di più la sua soluzione.”

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