FASANO - Con delibera commissariale n° 12 del 15 aprile 2016, adottata con i poteri del Consiglio comunale ed in corso di pubblicazione, sono state approvate le tariffe per la tassa sui rifiuti per l’anno 2016 che, per legge, hanno effetto dal 1° gennaio e devono garantire l’integrale copertura dei costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, che ammonta a 9.308.326,07 euro, così come riportato nella precedente delibera commissariale che ha approvato il Pef 2016 (Piano economico finanziario), documento che certifica, appunto, il costo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
Com’è noto, l’Amministrazione comunale, nel 2015, non ha approvato le tariffe Tari e, come la legge prevede, hanno continuato a trovare applicazione le tariffe dell’anno precedente. Tuttavia, dovendo comunque assolvere all’obbligo di copertura integrale dei costi del servizio, si è impropriamente dovuto attingere dai fondi del Bilancio a scapito di altri servizi e forniture destinati alla collettività .
A questo punto è di tutta evidenza che le tariffe 2016 scontano un aumento rispetto a quelle del 2014, che avrebbe dovuto attuarsi già lo scorso anno, e delle cui concause è opportuno rendere edotta la cittadinanza esplicitandole di seguito: in primo luogo, l’aumento dei costi di conferimento e smaltimento delle differenti tipologie di rifiuti; in secondo luogo la non replicabilità dell’economia di spesa riferita al 2013, pari a circa cinquecentomila euro, dovuta all’avvio del servizio a metà dell’anno, che ha prodotto effetti positivi solo sulle tariffe del 2014 consentendo la copertura integrale del costo del servizio senza aumenti per i cittadini; in terzo luogo la riduzione del numero delle unità immobiliari su cui vengono ripartiti i cosiddetti costi variabili del servizio di gestione e raccolta dei rifiuti, che ha fatto aumentare inevitabilmente la quota variabile riferita alle abitazioni. Tale aumento, stimato in una percentuale del 40%, deriva dalle previsioni del Regolamento comunale approvato nel 2014 per le quali la quota variabile della tariffa riferita alle utenze domestiche trova applicazione solo per le abitazioni principiali e non già per le pertinenze (cantine e garage, bucatai, box, locali di minime superfici), la cui minima potenzialità a produrre rifiuti non giustifica l’applicazione del costo della quota variabile.
Inoltre, mentre la legge di stabilità per l’anno 2016 ha previsto una norma cosiddetta blocca tributi che impone agli Enti impositori di non approvare aumenti tariffari per il 2016, tale blocco non è riferito alla tassa rifiuti che continua ad autoalimentarsi con i proventi delle tariffe pagate dai cittadini.
Da tutto ciò emerge che si è dovuto percorrere una strada priva di margini di discrezionalità e che l’incremento della tariffa non poteva essere evitato, pur nella consapevolezza dei disagi che ne deriveranno ai cittadini. È di tutta evidenza che l’obbligatoria approvazione delle tariffe 2016 non deve essere intesa come acquiescenza alle inadempienze contrattuali del gestore del Servizio rispetto alle quali, negli ultimi mesi, sono stati avviati numerosi procedimenti di contestazione di natura economica ed amministrativa, i cui effetti per l’Ente potranno consolidarsi in futuro. In ogni caso, è stata decisa la possibilità per i cittadini di rateizzare la Tari 2016 in quattro tranche: la prima con scadenza il 16 maggio; la seconda con scadenza il 16 luglio; la terza con scadenza il 16 settembre e la quarta con scadenza il 16 novembre. Per chi, invece, volesse pagare la Tari 2016 in un’unica soluzione, la scadenza del versamento è stata fissata al 16 giugno. (V.Milone)
Com’è noto, l’Amministrazione comunale, nel 2015, non ha approvato le tariffe Tari e, come la legge prevede, hanno continuato a trovare applicazione le tariffe dell’anno precedente. Tuttavia, dovendo comunque assolvere all’obbligo di copertura integrale dei costi del servizio, si è impropriamente dovuto attingere dai fondi del Bilancio a scapito di altri servizi e forniture destinati alla collettività .
A questo punto è di tutta evidenza che le tariffe 2016 scontano un aumento rispetto a quelle del 2014, che avrebbe dovuto attuarsi già lo scorso anno, e delle cui concause è opportuno rendere edotta la cittadinanza esplicitandole di seguito: in primo luogo, l’aumento dei costi di conferimento e smaltimento delle differenti tipologie di rifiuti; in secondo luogo la non replicabilità dell’economia di spesa riferita al 2013, pari a circa cinquecentomila euro, dovuta all’avvio del servizio a metà dell’anno, che ha prodotto effetti positivi solo sulle tariffe del 2014 consentendo la copertura integrale del costo del servizio senza aumenti per i cittadini; in terzo luogo la riduzione del numero delle unità immobiliari su cui vengono ripartiti i cosiddetti costi variabili del servizio di gestione e raccolta dei rifiuti, che ha fatto aumentare inevitabilmente la quota variabile riferita alle abitazioni. Tale aumento, stimato in una percentuale del 40%, deriva dalle previsioni del Regolamento comunale approvato nel 2014 per le quali la quota variabile della tariffa riferita alle utenze domestiche trova applicazione solo per le abitazioni principiali e non già per le pertinenze (cantine e garage, bucatai, box, locali di minime superfici), la cui minima potenzialità a produrre rifiuti non giustifica l’applicazione del costo della quota variabile.
Inoltre, mentre la legge di stabilità per l’anno 2016 ha previsto una norma cosiddetta blocca tributi che impone agli Enti impositori di non approvare aumenti tariffari per il 2016, tale blocco non è riferito alla tassa rifiuti che continua ad autoalimentarsi con i proventi delle tariffe pagate dai cittadini.
Da tutto ciò emerge che si è dovuto percorrere una strada priva di margini di discrezionalità e che l’incremento della tariffa non poteva essere evitato, pur nella consapevolezza dei disagi che ne deriveranno ai cittadini. È di tutta evidenza che l’obbligatoria approvazione delle tariffe 2016 non deve essere intesa come acquiescenza alle inadempienze contrattuali del gestore del Servizio rispetto alle quali, negli ultimi mesi, sono stati avviati numerosi procedimenti di contestazione di natura economica ed amministrativa, i cui effetti per l’Ente potranno consolidarsi in futuro. In ogni caso, è stata decisa la possibilità per i cittadini di rateizzare la Tari 2016 in quattro tranche: la prima con scadenza il 16 maggio; la seconda con scadenza il 16 luglio; la terza con scadenza il 16 settembre e la quarta con scadenza il 16 novembre. Per chi, invece, volesse pagare la Tari 2016 in un’unica soluzione, la scadenza del versamento è stata fissata al 16 giugno. (V.Milone)
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