Foggia, l'Ue all'Italia: “Bonifica discarica di Giardinetto spetta ad autorità pubbliche”

FOGGIA - “La discarica di Giardinetto va bonificata. I gestori di rifiuti hanno la responsabilità oggettiva di porre rimedio ai danni causati alle risorse naturali e di sostenere per intero i costi di tali azioni. Ma se il gestore non può essere individuato o non è solvibile, come pare essere il caso dell'ex stabilimento Ala Fantini, l'autorità competente deve intervenire e adottare l'azione necessaria”. Lo dice l'eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Rosa D'Amato, rendendo noto il contenuto della risposta della Commissione europea a una sua interrogazione presentata lo scorso 17 dicembre. Nell'interrogazione, D'Amato ha chiesto all'Esecutivo Ue di chiarire le responsabilità in merito alla bonifica della discarica di Giardinetto, località nell'area di Troia (Foggia), una enorme discarica di rifiuti industriali posta sotto sequestro dal '99.

“Purtroppo, ancora una volta il principio del 'chi inquina paga' non verrà fatto rispettare – dice ancora D'Amato – La responsabilità è delle amministrazioni che nei decenni hanno permesso questo scempio. Ma adesso non si perda altro tempo e si dia seguito alla caratterizzazione e alla completa bonifica del sito. Noi portavoce, assieme agli attivisti del Meetup Troia 5 Stelle, continueremo a vigilare e a tenere il fiato sul collo nei confronti delle istituzioni locali fino a quando il sito non sarà definitivamente bonificato tutelando l'ambiente e la salute dei cittadini”.

“Ricordo - conclude l'eurodeputata pugliese – che la Commissione europea ha avviato una procedura d'infrazione volta ad assicurare che tutte le regioni italiane, compresa la Puglia, dispongano di piani che garantiscano una corretta gestione dei rifiuti”.

Il Movimento 5 Stelle si è occupato, sin dall'ingresso in parlamento, della vicenda dell'opificio dismesso e, grazie all'impegno costante degli attivisti del Meetup Troia 5 Stelle, hanno fatto pressioni sulle istituzioni a tutti i livelli. Diverse sono state le interrogazioni presentate alla Camera e al Senato del deputato Giuseppe D'Ambrosio e dalla senatrice Daniela Donno. Lo stesso è avvenuto a Bruxelles, con l'interrogazione di D'Amato alla Commissione europea.

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