BARI - La Commissione Ue si occuperà di quanto sta avvenendo alle Fal (Ferrovie Appulo Lucane), in merito al corretto utilizzo dei finanziamenti comunitari e al rispetto dei principi previsti dalle normative europee in tema di assegnazione di consulenze professionali ed incarichi dirigenziali.
La notizia è contenuta nella risposta che l'organismo Ue ha dato ad una interrogazione presentata a febbraio scorso dal portavoce eurodeputato del M5s Piernicola Pedicini.
"La Commissione - è scritto testualmente nella risposta - solleverà la questione innanzi alle autorità italiane e, se del caso, coinvolgerà l'Ufficio europeo per la lotta antifrode onde verificare che i fondi della politica di coesione siano stati usati in linea con tutte le pertinenti disposizioni unionali e, se del caso, adotterà tutte le misure necessarie per tutelare gli interessi finanziari dell'Ue". L'interrogazione di Pedicini, - che ha portato all'intervento della Commissione europea - faceva riferimento all'indagine giudiziaria che sta effettuando la Procura di Bari per presunti reati delle Fal contro la Pubblica amministrazione e si soffermava sulla corretta gestione dei circa 101 milioni di euro di fondi europei assegnati negli anni scorsi all'azienda di trasporti pugliese-lucana.
Si presume - sosteneva nell'interrogazione il portavoce del M5s - che determinate procedure per l'assegnazione di consulenze ed incarichi assegnati dalle Fal, potrebbero essere stati viziati da comportamenti penalmente rilevanti che avrebbero pregiudicato l'efficienza dell'azienda di trasporti interregionale che pur essendo una società a responsabilità limitata, è di proprietà pubblica, in quanto ha come socio unico il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
Da evidenziare che l'inchiesta giudiziaria della Procura di Bari è stata resa nota a maggio 2015 e che alle Fal sono affidati i servizi di trasporto ferroviario ed automobilistico e la gestione delle relative infrastrutture ferroviarie, in virtù di contratti di servizio stipulati con le Regioni Puglia e Basilicata.
La notizia è contenuta nella risposta che l'organismo Ue ha dato ad una interrogazione presentata a febbraio scorso dal portavoce eurodeputato del M5s Piernicola Pedicini.
"La Commissione - è scritto testualmente nella risposta - solleverà la questione innanzi alle autorità italiane e, se del caso, coinvolgerà l'Ufficio europeo per la lotta antifrode onde verificare che i fondi della politica di coesione siano stati usati in linea con tutte le pertinenti disposizioni unionali e, se del caso, adotterà tutte le misure necessarie per tutelare gli interessi finanziari dell'Ue". L'interrogazione di Pedicini, - che ha portato all'intervento della Commissione europea - faceva riferimento all'indagine giudiziaria che sta effettuando la Procura di Bari per presunti reati delle Fal contro la Pubblica amministrazione e si soffermava sulla corretta gestione dei circa 101 milioni di euro di fondi europei assegnati negli anni scorsi all'azienda di trasporti pugliese-lucana.
Si presume - sosteneva nell'interrogazione il portavoce del M5s - che determinate procedure per l'assegnazione di consulenze ed incarichi assegnati dalle Fal, potrebbero essere stati viziati da comportamenti penalmente rilevanti che avrebbero pregiudicato l'efficienza dell'azienda di trasporti interregionale che pur essendo una società a responsabilità limitata, è di proprietà pubblica, in quanto ha come socio unico il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
Da evidenziare che l'inchiesta giudiziaria della Procura di Bari è stata resa nota a maggio 2015 e che alle Fal sono affidati i servizi di trasporto ferroviario ed automobilistico e la gestione delle relative infrastrutture ferroviarie, in virtù di contratti di servizio stipulati con le Regioni Puglia e Basilicata.