La regista barese Viola Piccininni racconta il suo viaggio personale dietro le quinte delle sue creazioni

di LUIGI LAGUARAGNELLA — Ha vinto con il corto “Domani è qui”, dopo esser giunta in finale nell’edizione precedente con “Il viaggiatore”, entrambi per il concorso Shortroads all’interno del Bifest. Inoltre nel 2013 il suo “Donne che girano” è stato premiato come miglior documentario del Festival Internazionale del lavoro e successivamente della rassegna Corti in Testa. Attualmente ha girato un altro corto che tratta della cultura e della tradizione di Bari Vecchia dal titolo “L’opera d’arte” con Onofrio Vittorio detto Jair. Sono alcune delle soddisfazioni di Viola Piccininni giovane regista barese che dopo esperienze formative tra Roma, L’Aquila e Berlino adesso vive nella sua città natale. Ha molto da raccontare perché, tra studio e formazione ha vissuto numerose esperienze raggiunte con lo spirito di sacrificio tipico di quelle persone che con dedizione e passione si impegnano andando incontro ai loro obiettivi e con una vogli di sperimentaree ricercare sempre qualcosa di nuovo.

In una bella giornata seduti davanti al castello Svevo, scena ideale per incominciare a girare un film, inizia a parlare di sé. Parlando, così, degli ultimi successi dei suoi corti, Viola esprime, probabilmente, anche il motivo del suo rimanere a Bari dopo tanto viaggiare: “Adoro le tematiche sociali e vere che partono anche da esperienze personaliper poterle raccontare in maniera originale. A me piace emozionare ed emozionarmi: proprio questo è alla base dei film che altro non sono che pezzi di vita”. E il sud, Bari ispirano senza dubbio le tematiche che lei affronta.

Viola punta a poter girare un film: ha già tante idee in testa e ovviamente farebbe cinema per tutta la vita. Elenca una serie di collaborazioni, come assistente regia sui set cinematografici: “La seconda notte di nozze” di Pupi Avati; “La mia bella famiglia italiana” con Alessandro Preziosi; “Nomi e cognomi” con Maria Grazia Cucinotta; Tulips in collaborazione italo-olandese; “Il venditore di medicine” con Claudio Santamaria e anche nel film “La ragazza dei miei sogni” in prossima uscita c’è la sua collaborazione Inoltre ha curato la regia e prodotto il programma di Telenorba “Cucina Cristel” e le nuove puntate di “Un matrimonio per due”.

Viola ha accumulato, quindi numerose esperienze nel cinema e nella fiction, ma il suo impegno ad ampio raggio l’ha condotta alla creazione in proprio di una ditta di produzione la “VP production”: si occupa, quindi di regia, riprese e montaggio, ossia tutto il settore del videomaking, per qualsiasi prodotto dallo spot al videoclip, fino a vere e proprie produzioni, come per esempio i progammi televisivi sopra citati. Con la sua azienda di produzione Viola può unire la creatività, le tecniche creando prodotti di qualità. Per questo settore, forse ancora poco riconosciuto, non si può improvvisare e la realtà creata dalla regista è un piccolo esempio di lavoro e di come poter cambiare le cose dal piccolo: “Non basta il talento, ma bisogna studiare molto e poi sapere mettere insieme le regole apprese. La formazione è alla base di questo lavoro e soprattutto quella di qualità: ho avuto la fortuna di studiare presso l’Accademia delle Scienze e dell’Immagine a L’Aquila, una scuola d’alta formazione dove insegnava anche Vittorio Storaro; successivamente si è trasferita a Roma dove ho collaborato per uno studio di promozione e come responsabile della regia video per i contenuti di Radio Città Futuro. E poi ho vissuto un’esperienza a Berlino in cui, forse mi sono arricchita di per tecniche e conoscenze sperimentali e innovative, realizzando video per club musicali e gallerie d’arte”. Viola, poi, ricorda con piacere le esperienze presso sui set dei film di due case di produzione locali molto valide come la Dinamo film e la Draka Production.

Viola, quindi, nel corso degli anni ha appreso numerose tecniche per i diversi linguaggi della comunicazione e infatti, esorta all’importanza delle regole di questo settore, proprio per non cadere nell’improvvisazione che, occhi esperti come suoi, riescono a notare. Il suo spirito di novità e innovazione vorrebbe trasmetterlo alla città: “Occorre dare spazio nuovi volti e nuove idee, offrire ai nuovi talenti sempre nuove possibilità per fare esprimere le loro idee creative e tecniche. E’ necessario trovare nuove qualità. L’Apulia Film Commission e il Bifest sono, per esempio realtà fantastiche, per questo Bari e la Puglia devono insistere ancora sul cambio di mentalità e di novità.” Proprio ascoltando le tappe della sua crescita chiederle di quello che le ispira è doveroso. Lei risponde: “Bari ha numeroso lati belli: gli scorci, il patrimonio artistico-culturale. E’ positiva anche la passione della gente. In fondo è quello che provo a raccontare soprattutto nei corti. Dopo i miei viaggio, in alcuni momenti, la mia città mi sta stretta: in giro si avverte ancora la mancanza di rispetto per i luoghi in cui si vive. L’educazione. Sono rimasta, perché sono convinta che con la mia attività posso contribuire a cambiare il territorio. In fondo i miei viaggi sono occasioni per trovare nuovi stimoli per poterli trasmettere. E’ il movimento fisico o interiore di ognuno a permetter di poter creare qualcosa anche per gli altri. Cerco di migliorare un poco il mondo in cui viviamo per riflettere e agire attraverso la realtà e quello che vorrei”. Le viene chiesto se fosse legata a qualche sua opera in modo particolare: “Sono affezionata a tutte perché ogni step, ogni passo è stata ed è una conquista. Non appena termino un lavoro, infatti sono già proiettata alfuturo pensando già a quello che dovrò fare”. E quando le si domanda se i protagonisti soprattutto dei suoi corti, rispecchiano la sua personalità, risponde: “I protagonisti rappresentano me o la realtà attorno oppure la realtà che invento e vorrei che fosse”. Poi Viola tiene a sottolineare un elemento importante del suo lavoro, forse il valore a cui è più legata: “Sono importanti le persone che scelgo: la mia troupe è composta da persone fidate. E’ fondamentale per un buon lavoro formare il gruppo”.

E’ da poco passato mezzogiorno. La caparbietà, la creatività e la voglia di nuove sperimentazioni da offrire al contesto attorno di Viola Piccininni, che mentre parlava sembrava già stesse immaginando la sceneggiatura di un film che si spera possa un giorno realizzare, sono contagiosi per il bene di questa città.

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