di ILARIA STEFANELLI — Si è tenuta oggi presso il Teatro Politeama Greco, la conferenza stampa per la presentazione della “ nuova” Stagione Lirica a Lecce.
Alla presenza dei giornalisti, Sonia Greco, presidente dell’associazione Teatro Politeama Greco di Lecce, Carlo Antonio De Lucia, direttore artistico di questa e della precedente stagione e Francesco Ledda, presidente dell’ Accademia Operistica internazionale, hanno illustrato ai giornalisti le opere scelte quest’anno per dare anima e corpo alla Stagione 2016.
La scelta è caduta su due lavori di respiro nazionalpopolare, “Rigoletto” , punta di diamante della produzione verdiana e “Boheme” di Puccini.
La scelta non è stata casuale, così come ha dichiarato il direttore artistico De Lucia: “Il teatro di tradizione ha il compito di operare perché il nuovo pubblico si approcci all’opera, perché l’opera sia conosciuta, amata e perché sia diffusa sul territorio in maniera più ampia possibile, ed ecco perché la mia scelta da direttore artistico cade su titoli molto popolari, perché non è nostro compito quello di fare esperimenti, noi abbiamo il compito di formare, e quindi, Rigoletto e Boheme non sono soltanto due titoli molto popolari, ma sono anche due titoli formativi che insegnano l’opera, ne insegnano i meccanismi, la natura, insegnano ad amarla, questo è il principio che mi ha guidato nella scelta, principio condiviso anche dalla proprietà e dalla produzione”.
Una stagione tradizionale quindi, che nasce sotto una luce “nuova” quest’anno, ovvero, quella di riportare l’opera in salento, al centro dell’attenzione del pubblico che già l’ama e a quello che vi si accosta per la prima volta, con un preciso monito formativo e , se si vuole, anche di denuncia.
Si, perché quest’anno l’opera si “ auto produce” a causa del taglio dei fondi pubblici che le permettevano di sostentarsi, da ciò, l’iniziativa, attraverso una coesione di forze di agire “ in privato”, per non condannare quella che è una tradizione ormai consolidata e di grande spessore artistico, alla definitiva chiusura.
Rimarca il concetto la presidente dell’associazione Teatro Politeama Greco, Sonia Greco: “Ci tengo a ricordare che la prima stagione lirica risale al 1884, ancora una volta siamo qui e di questo siamo orgogliosi, come teatro pubblico abbiamo l’orgoglio di non pesare sui bilanci pubblici, abbiamo l’orgoglio di essere un esempio virtuoso di gestione e crediamo che sia giusto che gli enti pubblici ci riconoscano in futuro, come hanno fatto negli anni precedenti questo ruolo, perché così potremmo dare la possibilità a molte più persone di lavorare per il teatro. La domanda che mi fanno tutti è : come si fa a organizzare una stagione lirica senza soldi, senza finanziamenti, la risposta è che si pensa e si è certi che il pubblico ci sarà , questa è la nostra forza, ringraziamo i tantissimi che hanno acquistato gli abbonamenti e che hanno acquistato i biglietti, sono loro la nostra vera forza”.
Si, perché il pubblico ha sempre dimostrato nei confronti della stagione lirica di Lecce un amore appassionato, partecipando con entusiasmo ad ogni lavoro di cartellone, premiando un genere che molti hanno definito “in crisi”, forse perché lontano da certi sperimentalismi da palcoscenico del tanto popolare teatro sperimentale, ricompensando “ la tradizione” con applausi fragorosi, richieste di bis a scena aperta e l’acquisto degli ingressi e degli abbonamenti in gran quantità .
Un tributo questo reso non solo dal pubblico , ma anche dalla stampa locale, nazionale e internazionale; a tal proposito, il maestro Francesco Ledda, presidente dell’Accademia Operistica internazionale: “Lo scorso anno abbiamo avuto recensioni di riviste internazionali da New York e da Milano”.
Sui tagli operati e sull’importanza del far rimanere in vita una tradizione ormai consolidata a Lecce, ribadisce il maestro Ledda: “Un ringraziamento importante va a tutti quelli che quest’anno hanno collaborato con noi, mi riferisco all’orchestra, al coro, ai solisti, ai macchinisti, tutti hanno accettato con entusiasmo, perché Lecce ha una tradizione molto importante nel mondo, grazie a Tito Schipa, grazie al teatro, grazie a tutto ciò che è stato fatto nelle stagioni precedenti partendo dalla fine dell’800’ e quindi è una tradizione che non si deve interrompere per qualche capriccio romano, è stato sottratto un milione di euro a una città candidata a capitale della cultura 2019, una città che è stata premiata, per così dire, con un taglio ingiustificato e probabilmente capriccioso, questo segnale che abbiamo voluto dare è stato fatto proprio per dare un segnale di continuità , dare senso alla forza che la lirica ha a Lecce, quest’anno siamo stati da soli, il prossimo anno speriamo che tutti gli enti: Comune, Regione , Provincia se ci sarà ancora, e Ministero soprattutto, si rendano conto che una città come Lecce non può essere privata di una stagione lirica che è importante, riconosciuta nel mondo”.
La Stagione Lirica vuole vivere e lo fa mettendo in circolo le eccellenze del panorama musicale nazionale e internazionale, lo fa con la convinzione di una proprietà “ illuminata”, di una direzione artistica che propone un taglio classico come paradigma educativo musicale imprescindibile, una direzione che chiama a raccolta interpreti giovani e non ma certamente tutti nomi rilevanti nel panorama operistico nazionale in termini di qualità musicali e di esperienza artistica e lo fa infine , con una produzione che investe in prima persona sulla necessità di preservare, divulgare e diffondere il concetto di tradizione musicale, per il pubblico e con il pubblico il quale sta, anche quest’anno, dimostrando, attraverso le vendite, il proprio tributo a questo genere musicale che è il re di tutti i generi.
Il primo appuntamento sarà “celebrato” il 16 aprile presso il Teatro Politeama Greco, con “ Rigoletto” di Verdi, sipario ore 20:45.
Alla presenza dei giornalisti, Sonia Greco, presidente dell’associazione Teatro Politeama Greco di Lecce, Carlo Antonio De Lucia, direttore artistico di questa e della precedente stagione e Francesco Ledda, presidente dell’ Accademia Operistica internazionale, hanno illustrato ai giornalisti le opere scelte quest’anno per dare anima e corpo alla Stagione 2016.
La scelta è caduta su due lavori di respiro nazionalpopolare, “Rigoletto” , punta di diamante della produzione verdiana e “Boheme” di Puccini.
La scelta non è stata casuale, così come ha dichiarato il direttore artistico De Lucia: “Il teatro di tradizione ha il compito di operare perché il nuovo pubblico si approcci all’opera, perché l’opera sia conosciuta, amata e perché sia diffusa sul territorio in maniera più ampia possibile, ed ecco perché la mia scelta da direttore artistico cade su titoli molto popolari, perché non è nostro compito quello di fare esperimenti, noi abbiamo il compito di formare, e quindi, Rigoletto e Boheme non sono soltanto due titoli molto popolari, ma sono anche due titoli formativi che insegnano l’opera, ne insegnano i meccanismi, la natura, insegnano ad amarla, questo è il principio che mi ha guidato nella scelta, principio condiviso anche dalla proprietà e dalla produzione”.
Una stagione tradizionale quindi, che nasce sotto una luce “nuova” quest’anno, ovvero, quella di riportare l’opera in salento, al centro dell’attenzione del pubblico che già l’ama e a quello che vi si accosta per la prima volta, con un preciso monito formativo e , se si vuole, anche di denuncia.
Si, perché quest’anno l’opera si “ auto produce” a causa del taglio dei fondi pubblici che le permettevano di sostentarsi, da ciò, l’iniziativa, attraverso una coesione di forze di agire “ in privato”, per non condannare quella che è una tradizione ormai consolidata e di grande spessore artistico, alla definitiva chiusura.
Rimarca il concetto la presidente dell’associazione Teatro Politeama Greco, Sonia Greco: “Ci tengo a ricordare che la prima stagione lirica risale al 1884, ancora una volta siamo qui e di questo siamo orgogliosi, come teatro pubblico abbiamo l’orgoglio di non pesare sui bilanci pubblici, abbiamo l’orgoglio di essere un esempio virtuoso di gestione e crediamo che sia giusto che gli enti pubblici ci riconoscano in futuro, come hanno fatto negli anni precedenti questo ruolo, perché così potremmo dare la possibilità a molte più persone di lavorare per il teatro. La domanda che mi fanno tutti è : come si fa a organizzare una stagione lirica senza soldi, senza finanziamenti, la risposta è che si pensa e si è certi che il pubblico ci sarà , questa è la nostra forza, ringraziamo i tantissimi che hanno acquistato gli abbonamenti e che hanno acquistato i biglietti, sono loro la nostra vera forza”.
Si, perché il pubblico ha sempre dimostrato nei confronti della stagione lirica di Lecce un amore appassionato, partecipando con entusiasmo ad ogni lavoro di cartellone, premiando un genere che molti hanno definito “in crisi”, forse perché lontano da certi sperimentalismi da palcoscenico del tanto popolare teatro sperimentale, ricompensando “ la tradizione” con applausi fragorosi, richieste di bis a scena aperta e l’acquisto degli ingressi e degli abbonamenti in gran quantità .
Un tributo questo reso non solo dal pubblico , ma anche dalla stampa locale, nazionale e internazionale; a tal proposito, il maestro Francesco Ledda, presidente dell’Accademia Operistica internazionale: “Lo scorso anno abbiamo avuto recensioni di riviste internazionali da New York e da Milano”.
Sui tagli operati e sull’importanza del far rimanere in vita una tradizione ormai consolidata a Lecce, ribadisce il maestro Ledda: “Un ringraziamento importante va a tutti quelli che quest’anno hanno collaborato con noi, mi riferisco all’orchestra, al coro, ai solisti, ai macchinisti, tutti hanno accettato con entusiasmo, perché Lecce ha una tradizione molto importante nel mondo, grazie a Tito Schipa, grazie al teatro, grazie a tutto ciò che è stato fatto nelle stagioni precedenti partendo dalla fine dell’800’ e quindi è una tradizione che non si deve interrompere per qualche capriccio romano, è stato sottratto un milione di euro a una città candidata a capitale della cultura 2019, una città che è stata premiata, per così dire, con un taglio ingiustificato e probabilmente capriccioso, questo segnale che abbiamo voluto dare è stato fatto proprio per dare un segnale di continuità , dare senso alla forza che la lirica ha a Lecce, quest’anno siamo stati da soli, il prossimo anno speriamo che tutti gli enti: Comune, Regione , Provincia se ci sarà ancora, e Ministero soprattutto, si rendano conto che una città come Lecce non può essere privata di una stagione lirica che è importante, riconosciuta nel mondo”.
La Stagione Lirica vuole vivere e lo fa mettendo in circolo le eccellenze del panorama musicale nazionale e internazionale, lo fa con la convinzione di una proprietà “ illuminata”, di una direzione artistica che propone un taglio classico come paradigma educativo musicale imprescindibile, una direzione che chiama a raccolta interpreti giovani e non ma certamente tutti nomi rilevanti nel panorama operistico nazionale in termini di qualità musicali e di esperienza artistica e lo fa infine , con una produzione che investe in prima persona sulla necessità di preservare, divulgare e diffondere il concetto di tradizione musicale, per il pubblico e con il pubblico il quale sta, anche quest’anno, dimostrando, attraverso le vendite, il proprio tributo a questo genere musicale che è il re di tutti i generi.
Il primo appuntamento sarà “celebrato” il 16 aprile presso il Teatro Politeama Greco, con “ Rigoletto” di Verdi, sipario ore 20:45.