Il primo, in ordine cronologico per le dichiarazioni rilasciate, è stato Paolo Grossi. Secondo l'attuale Presidente della Corte Costituzionale è giusto andare a votare al referendum, perchè il voto è e deve essere un atto democraticamente partecipativo per ogni cittadino italiano, avente diritto. Non l'ha pensata allo stesso modo Giorgio Napolitano.
Per il presidente emerito della Repubblica, l'astensione è un modo per esprimersi sull'inconsistenza dell'iniziativa referendaria che nella fattispecie delle "trivelle" - secondo Re Giorgio - è pretestuosa e quindi, astenersi, diventa un fatto legittimo. Non l'ha pensata allo stesso modo Sergio Mattarella che, per tirarsi fuori dal dibattito ( più politico che strettamente referendario), ha semplicemente affermato che andrà a votare.
Saranno le contrapposizioni emerse dal e sul Colle più alto di Roma a condizionare la scelta degli italiani, nel recarsi o no, al seggio? Nelle ore antecedenti, segnate dalla pausa di riflessione, il primo ostacolo da superare, è e sarà, indubbiamente, l'indecisionismo.