IL COMMENTO. Maggio, la manna dei baresi

di LUIGI LAGUARAGNELLA — I pali delle luminarie stanno coprendo piazza del Ferrarese: si preannuncia, dalla loro grandezza, uno spettacolare gioco di luci che, come ogni maggio, illuminerà Bari, la porta d’oriente, per la presenza delle reliquie di San Nicola.

La festa patronale a maggio è l’ingresso del capoluogo pugliese nella bella stagione: quando si accenderanno le migliaia di luci che circonderanno l’altare della statua del Santo di Myra i riflettori saranno puntati su Bari e sui baresi. Maggio è il loro mese: si concentrano maggiori aspettative, speranze e non solo per il sogno del ritorno del Bari in serie A, come sfiorato nell’anno della “meravigliosa stagione fallimentare” oppure con la promozione nella massima serie ai tempi di Antonio Conte sancita proprio l’8 maggio. Accantonando il versante sportivo, c’è il versante del mare su cui Bari, a maggio, è chiamata a puntare. Il mare inteso come possibilità turistica: oltre ai pellegrini provenienti dall’est incominciano ad arrivare onde di croceristi.

Il mare inteso come sfondo di un paesaggio mozzafiato: il Lungomare assume le tonalità di un quadro impressionista e poter apprezzare il panorama della città con le escursioni in barca di Bari per Mare è un’opportunità culturale per visitatori e turisti. Il mare inteso come fonte di ricchezza della città con tutte le bontà della pesca che si intendono valorizzare in un futuro come prodotti da consumare “con tutti i crismi” lungo la costa. Il mare inteso identità del barese, che riversandosi sulla costa, tra le tipiche luminarie si spera non trasformi tanta eleganza in popolari (fin troppo) bivacchi. Il mare inteso come bagno, tuffi, spiagge ma forse questo aspetto è meglio lasciarlo alla cura dei Comuni vicini…

Con la festa di San Nicola a maggio si aprono i ponti del porto e, si spera, anche dell’aeroporto pronti ad accogliere turisti. Già, accogliere. Bari sa mostrarsi città che accoglie. Nelle emergenze, nelle necessità, nell’andare incontro, i cittadini, con il grande supporto delle associazioni, dei movimenti e della rete del welfare, pur tra mille difficoltà riescono a sopperire ai bisogni delle tante povertà. Basta vedere in stazione la sera, per migranti e persone imbrigliate nella povertà, come si attivi la rete della solidarietà. Per non parlare dei numerosi progetti di inclusione, di integrazione e di accoglienza nelle famiglie baresi di persone sbattute sulle nostre coste proprio dal mare su barconi stracarichi di gente. Insomma, se si vuole, si sa accogliere. E’ necessario, perciò, adoperarsi per un’adeguata accoglienza delle persone, dei curiosi, dei turisti che arrivano appositamente per conoscere Bari dal punto di vista storico e culturale.

Spazio, quindi, alle associazioni culturali, alle guide turistiche, a mettere in rete ogni locale professionalità legata al turismo e creare attorno a questo nuovo e certo lavoro. A breve verrà ufficializzata la Bari Guest card che favorisce vantaggi economici per i turisti nei trasporti pubblici, negli esercizi commerciali e altri servizi. In previsione della festa patronale, ma per l’intera stagione estive Bari dovrebbe farsi trovare pronta. E non registrare episodi di “fregature” con prezzi in ristoranti e bar, improvvisamente lievitati per ingannare i turisti o peggio con  scoperte nei mesi precedenti nelle strutture alberghiere per le violazioni  come la dotazione di posti letto superiore rispetto a quella dichiarata, l’omessa esposizione e pubblicità dei prezzi, l’omessa comunicazione degli ospiti alle autorità competenti, l’omessa comunicazione dei periodi di esercizio delle attività di ricezione, e addirittura la mancata dimora del conduttore del Bed e Breakfast. E’ sempre la mentalità del “fregami dolce” comune, sinceramente, a Mezzogiorno.

Nel trasporto pubblico, i continui controlli a tappeto sugli autobus terminati quotidianamente con centinaia di multe alle persone sprovviste di biglietto, un ipotetico potenziamento delle linee, dovrebbero aver civilizzato i cittadini. Ogni giorno multe sul multe per tutti coloro che il biglietto facevano finta di non sapere cosa fosse. Un potenziamento che deve riguardare anche la sicurezza: troppi sono gli episodi di violenza e di rischio sugli autobus baresi, come quello dell’altro giorno sulle linea 19. I turisti devono avere come mezzo preferenziale l’autobus e per questo il sistema deve funzionare. A Bari, almeno, oltre a muoversi a piedi, ci si può muovere comodamente anche in bici. Per fortuna. Allora, a maggio il traffico delle quattro ruote perché non sostituirlo con le due? Si stanno facendo passi avanti, lenti, ma verso una giusta direzione per favorire la ciclomobilità. Le piste ciclabili ci sono, ma non sono ancora efficienti e collegate, ma intanto quel Lungomare chiuso alle auto, come avviene per alcune manifestazioni domenicali e come avverrà per San Nicola, si provi a gustarlo pedalando. Forse imparare ad usare la bicicletta potrebbe essere sinonimo di cambio di mentalità.

E’ la mentalità del barese che deve evolversi: il patrimonio cittadino sarebbe ulteriormente valorizzato se il barese pensasse maggiormente al bene comune, a creare e fare comunità, a dare possibilità a tutti e non ai soliti. A includere. In ogni settore.

Sembra che i colori dell’estate, forse, prima di arrivare in Salento, a maggio passino prima da Bari. C’è il tempo per preparare e rendere presentabile, vivibile la città a visitatori, pellegrini e baresi: la speranza è che il Lungomare sia meno trafficato da venditori ambulanti, di birre e di carne che con braci e bracelle crea scie di fumo fino a coprire la visuale dei fuochi d’artificio. Soprattutto è necessario mantenere pulite le strade. Qualche giorno è partita campagna “Se la ami, non abbandonarla” per non abbandonare il vetro delle bottiglie di birra che scorreranno a fiumi, addirittura in mare. I baresi a Bari vecchia lavano perfettamente perfino la strada dell’uscio di casa.

Qual è il barese vero?  Serviranno controlli perché, tra tutte le cose, scritte, dette e risapute più o meno positive che proiettano Bari a maggio c’è la questione delle sicurezza per le strade, non solo sporcate da rifiuti, ma da episodi di violenza insensata, come l’episodio di corso Cavour con un ragazzo gambizzato. Ecco se c’è una cosa in cui è stato fatto un passo indietro è il controllo. Si percepisce in giro, dalle periferie al centro, un timore sottile di essere sorpresi in qualche sgradevole incidente, incappare in qualche “brutto ceffo”. Nonostante il rafforzamento delle forze dell’ordine in particolar modo dopo le visite di Alfano, non sembra manchi qualche rischio. E non si tratta di media o grande criminalità organizzata. C’è da aspettarsi da chiunque qualcosa di sgradevole.

Maggio è una “manna dal cielo” per la città: incanta, ma non può continuare ad illudere. E’ questo il mese per compiere passi in avanti di qualità e verificare quanto il barese “è progredito”. Se obiettivo dell’assessorato alle Culture è permettere che i turisti a Bari rimangano per una media di tre notti, l’intera amministrazione, la cittadinanza, tutti coloro che si impegnano per rendere migliore la città devono fare in modo che i baresi possano rimanere degnamente (e quindi lavorare) qui per tutta la vita e perché no, far ritornare, come onda che avanti e indietro si infrange sulla riva, i tanti giovani concittadini per rendere davvero Bari bella tutto l’anno. Non solo a maggio. 

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