Mar Piccolo di Taranto monitorato per i mitili

di NICOLA ZUCCARO — "Chi compra le cozze tarantine, compra un prodotto assolutamente sicuro". E' con questa rassicurazione che Michele Emiliano ha introdotto la presentazione dei dati relativi ai campionamenti effettuati dal gennaio 2011 al settembre 2015 nei mari tarantini (Grande, Piccolo I seno, Piccolo II seno) dall'Arpa Puglia in collaborazione con la locale Asl e sotto il coordinamento della Capitaneria di Porto di Taranto. Quest'ultima, con il supporto logistico della Marina Militare e operativo della Guardia di Finanza, ha coordinato ininterrottamente e fino a ieri le operazioni di recupero dei mitili ritenuti dannosi e nocivi alla salute, come successivamente riscontrato lungo i 451 prelievi effettuati dall'Arpa Puglia, dall'Istituto Zooprofilattico con la collaborazione dell'Università degli Studi di Bari.

Dunque un lavoro di squadra, come sottolineato all'unisono dal Governatore della Puglia e dal Sindaco di Taranto Ippazio Stefano, e che come ultima fase ha coinvolto anche l'Amministrazione Comunale e l'Amiu del capoluogo ionico per quel che ha riguardato la distribuzione del quantitativo recuperato ed inquinato.

L'azione di monitoraggio proseguirà per garantire sia la tutela dell'ambiente e della salute, a garanzia della sicurezza alimentare. Sia il valore della cozza tarantina, meglio nota come mitile, quale simbolo della storia, ed in particolare di quella socio-economica e culturale di Taranto.

EMILIANO: “ORDINANZA INNOVATIVA PER SALVAGUARDARE MITILI, SALUTE E LAVORO” - “Vorrei esprimervi il mio orgoglio per il metodo di lavoro che abbiamo messo a punto. Un metodo che parte da un’analisi ragionevole di ciò che avviene, secondo la fisiologia dei mitili e secondo le condizioni ambientali, e arriva alla soluzione adottata dalla Asl di Taranto, in collaborazione con gli stessi mitilicolotori e al recepimento della strategia da parte della Regione Puglia che, con una ordinanza innovativa, ha trovato la giusta soluzione compatibile con le esigenze di tutela della salute dei consumatori. E’ stata portata avanti in questi mesi un’operazione titanica resa possibile grazie alla collaborazione di tutte le forze dell’ordine che tra di loro si sono coordinate per garantire i controlli e per garantire alla cozza tarantina di essere, non solo la più buona del mondo, ma anche la più sicura del mondo. Abbiamo seguito, con una conoscenza così capillare, l’evoluzione e la crescita del mitile da poter garantire al 100 per cento che chi compra cozze tarantine in questo momento compra un prodotto assolutamente sicuro. Nessun altro tipo di cozza ha questo controllo così minuzioso e specifico”.

Così il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano questa mattina in conferenza stampa a Bari per la presentazione de risultati di una operazione di sequestro, svoltasi nella giornata di ieri a Taranto, che ha visto la distruzione di 30 tonnellate di mitili presenti nel primo seno del Mar Piccolo, con una dimensione superiore ai tre centimetri, e che non erano state spostate in altre aree entro il 31 marzo 2016 così come disposto dall’ordinanza del Presidente della Regione (art. 3 dell’ordinanza Regionale n. 188, del 25 marzo 2016).

Il prodotto sequestrato e distrutto rappresenta appena il 5% del totale del prodotto. Solamente un numero ristretto di produttori quindi non ha ottemperato alle numerose disposizioni e ordinanze emanate dal Dipartimento di prevenzione dell’ASL di Taranto nel corso degli ultimi anni a seguito della contaminazione da PCB e diossine dei mitili allevati nel primo seno di Mar Piccolo a fronte dei tanti invece che lavorano correttamente ed hanno ottemperato all’Ordinanza Regionale in materia di sicurezza alimentare. L’Ordinanza della Regione Puglia è il risultato dell’attività di monitoraggio continuo e sorveglianza attiva della contaminazione da diossine e PCB, intrapresa da molti anni e ad opera dei Servizi Veterinari del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL di Taranto.

“Negli anni scorsi – ha detto Emiliano - si andava sistematicamente alla distruzione del prodotto. Si facevano i controlli, si verificava che il prodotto, per ragioni a volte legate alla temperatura dell’acqua, aveva accumulato un eccessivo quantitativo di sostante pericolose per la salute e si procedeva alla distruzione di migliaia di tonnellate di prodotto”.

“Oggi invece – ha aggiunto il Presidente - abbiamo studiato il processo, insieme con Arpa, con l’Istituto zooprofilattico e l’Università di Bari, e ci siamo accorti che nel primo seno del mar Piccolo le cozze hanno la loro naturale nursery per diversi mesi e senza problema. Ci siamo anche resi conto che, trasferendo i mitili nella fase di maturazione più avanzata in altro luogo meno soggetto agli sbalzi di calore, si sarebbero evitati gli accumuli delle sostanze nocive. Questa operazione è stata fatta anche con l’aiuto degli stessi mitilicoltori che in modo intelligente e civile proteggono in questo modo, il loro lavoro, la loro produzione e anche la salute dei consumatori”.

“La mia ordinanza evita dunque – ha concluso Emiliano – la distruzione scontata di una grande quantità di prodotto e consente di avere la matematica certezza della bontà dei mitili tarantini”.

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