LECCE - Stamani è stata abbattuta l'ex falegnameria di Nardo', nel leccese. Si tratta di un grande edificio alle porte della cittadina, che da anni era utilizzato come rifugio dai braccianti stranieri che in estate lavorano per le aziende agricole salentine.
L'ordine di demolizione e' stato firmato dal sindaco Risi a causa dell'estrema pericolosita' dello stabile. Prima che le ruspe entrassero in azione sono state fatte sgomberare le persone presenti, circa una trentina, che ora restano senza sistemazione.
Realizzati attorno all'ex falegnameria alcuni rifugi di fortuna e anche alcuni casolari sono stati occupati dai migranti, ma non c'e' posto per tutti.
La situazione si e' resa inoltre molto difficile soprattutto dal punto di vista igienico-sanitario, dal momento che gli alloggi sono privi di acqua e di servizi igienici. La demolizione e' stata presidiata da polizia, carabinieri e vigili urbani, con la supervisione del primo cittadino.
L'amministrazione comunale di Nardo' ha sollecitato la Regione e la Prefettura di Lecce affinche' venga aperto al piu' presto un tavolo di confronto sull'emergenza braccianti, chiedendo anche autorizzazioni e ausili economici per l'apertura della tendopoli ubicata nei pressi dell'ex falegnameria, ridotta ormai a un cumulo di macerie.
L'ordine di demolizione e' stato firmato dal sindaco Risi a causa dell'estrema pericolosita' dello stabile. Prima che le ruspe entrassero in azione sono state fatte sgomberare le persone presenti, circa una trentina, che ora restano senza sistemazione.
Realizzati attorno all'ex falegnameria alcuni rifugi di fortuna e anche alcuni casolari sono stati occupati dai migranti, ma non c'e' posto per tutti.
La situazione si e' resa inoltre molto difficile soprattutto dal punto di vista igienico-sanitario, dal momento che gli alloggi sono privi di acqua e di servizi igienici. La demolizione e' stata presidiata da polizia, carabinieri e vigili urbani, con la supervisione del primo cittadino.
L'amministrazione comunale di Nardo' ha sollecitato la Regione e la Prefettura di Lecce affinche' venga aperto al piu' presto un tavolo di confronto sull'emergenza braccianti, chiedendo anche autorizzazioni e ausili economici per l'apertura della tendopoli ubicata nei pressi dell'ex falegnameria, ridotta ormai a un cumulo di macerie.