L'OPINIONE / Premiata macelleria italiana

di FRANCESCO GRECO — “Panama papers” è l'ultima macelleria mediatica per lo sfogo del livore popolare. E' un meccanismo pavloviano che scatta a scadenza periodica. Se, come sosteneva Marshall Mc Luhan, il medium è il messaggio, occorre chiedersi chi ha diffuso questa cartaccia, perché proprio oggi, e cui prodest.

Senza alcuna ispida dietrologia né ruvide teorie complottistiche. Come al solito, si mette tutto in un calderone senza alcun distinguo. Se qualcuno ha portato i soldi all'estero e ha pagato le tasse, che senso ha farne un mostro? E' libero di farlo anche se non gli si darà un master in amor patrio. Come dice l'antico proverbio contadino: “Coscienza e denaro non si sa chi ce l'ha”.

Viceversa, se lo ha fatto ed è un evasore fiscale, occorre indagare per stabilire i modi e i tempi con cui è avvenuto. Ma non si può tacere il fatto che il sistema fiscale italiano è così farraginoso, iniquo e avido che è un'oggettiva incitazione all'evasione. Ciò non è casuale. Come non è un caso che le pene per chi evade sono vaghe, sociologiche, abbordabili e sulle sanzioni si tratta come al mercato delle vacche.

Diversamente dagli Usa, dove per un hot-dog da un dollaro senza scontrino si può avere una pena di nove anni di carcere.

Ci si deve anzi meravigliare che anche l'operaio, per proteggere i suoi magri risparmi, non li porti nei “paradisi”. Ma essi sono il bestiame brado cui pensano presunti promotori finanziari e incantatori di serpenti ad azzerarglieli vendendo loro titoli-spazzatura.

E' una giungla senza regole, dove ogni mattina chi alza di più la voce le detta.

Ma è anche una questione culturale e di coscienza popolare. Gli islandesi sono molto sensibili e reattivi (etica protestante) e una manifestazione di 300mila persone ha costretto a dimettersi il premier che avrebbe portato 11 milioni di euro all'estero.

Da noi non si dimette mai nessuno, poiché, come diceva Montanelli, c'è il rischio che qualcuno accetti le dimissioni. Per cui alla fine il popolo, avuto il suo “mostro” quotidiano (meglio se vip, fa più rumore: Barbara D'Urso, Carlo Verdone, lo stilista Valentino, Montezemolo), se ne va a casa felice e contento.

In attesa del prossimo su cui scagliare il suo livore.