Sanitari aggrediti al Fazzi, l’indignazione dei sindacati: "preoccupati perché si aspetta che accada l’irreparabile"

LECCE - Non si sono fatte attendere le reazioni dei sindacati di fronte all’ennesimo episodio di violenza gratuita al Pronto soccorso del Fazzi. Antonio Tarantino, segretario di Uil-funzione pubblica sanità punta il dito contro l’inerzia dei vertici della Asl.
«Sono rimasto esterrefatto ancora una volta – sbotta al telefono di Salute Salento - Il problema è grave soprattutto perché, nonostante ci siano stati segnali (non dimentichiamoci l’evasione dell’ergastolano e le criticità emerse nelle riunioni di fuoco fatte alalFazzi), è stato fatto molto poco».

E aggiunge, con riferimento alla situazione, «Proprio il nuovo direttore generale Silvana Melli ha vissuto il dramma della psichiatra Paola Labriola uccisa nel suo ambulatorio di Igiene mentale a Bari nel settembre 2013. Mi chiedo se deve succedere qualcosa di grave per correre ai ripari?  Teniamo conto – ricorda Tarantino andando indietro con la memoria di qualche mese -  che il suicida in carico alla Psichiatria di Campi (l’uomo si era buttato dal terrazzo della struttura sanitaria- ndr.), era uno degli ultimi anonimi e non ha sollevato grossi interrogativi. Mentre il problema è la mancata sorveglianza.  Mi sembra – aggiunge - che queste domande non se le fanno più nella Asl e quando sono segnalate le criticità non vengono affrontate con attenzione e con la dovuta sensibilità».

Il segretario della Uil-Flp non risparmia strali anche alla direzione medica del Fazzi, che – dice – si dovrebbe muovere.
«Occorre una sinergia con tutti gli altri Pronto soccorso, ma se non ci sediamo per affrontare il problema in maniera compiuta e seria ci sveglieremo quando succederà il patatrac clamoroso, ad opera di qualche squilibrato. Spero che questo fatto non cada nel dimenticatoio. C’è una corresponsabilità generale, ma nessuno ha il coraggio di sedersi per cercare una soluzione».

Non è più tenero il giudizio del segretario della Cisl-Funzione pubblica, Giuseppe Melissano.

«Tutti gli operatori sanitari sono sotto stress per la carenza di personale e quello che è successo al medico del Pronto soccorso dell’ospedale Vito Fazzi – dice -  diventa una ruotine quotidiana. Le moltissime aspettative dell’utenza, specie in quel Pronto soccorso,  non riescono ad essere soddisfatte in tempi brevi. Siamo solidali con gli operatori ai quali va il nostro sostegno, ma è indispensabile che le Direzioni, per quanto di loro competenza, identifichino le aree a rischio ed intervengano affinché a questi fatti non si aggiunga uno più grave che è sempre in agguato “l’errore umano” che con lo stress  ha un rapporto diretto».

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