TARANTO - Questa mattina il deputato barese del MoVimento 5 Stelle Giuseppe Brescia, vicepresidente della Commissione parlamentare d’inchiesta su Cie e Cara, ha fatto visita al neonato centro per migranti a Taranto, definito Hot spot dalla Road map italiana. Ad accoglierlo le autorità al completo, dal sindaco Stefano al comandante della Polizia Municipale a cui è stata affidata la direzione del centro stesso, fino alle forze di polizia e ad alcune associazioni di volontariato.
“Le responsabilità del Ministero dell’Interno nell’approssimazione delle procedure sono evidenti: trattenimento illegittimo ai fini dell’identificazione, assenza di una definizione giuridica chiara della tipologia di centro, distinzione surrettizia tra migranti economici e richiedenti protezione internazionale con relativo ricorso a pratiche di respingimento differito trasformano i cosiddetti Hot spot in una vera e propria fucina di irregolari sul territorio nazionale - queste le impressioni a caldo del parlamentare pentastellato, che continua attaccando il ministro Alfano - Manca una cabina di regia centrale e questo è evidente. Alfano latita e non dà alcuna direttiva, affidando il tutto alla buona volontà dell’Ente Locale, delle forze dell'ordine, dei militari e dei volontari presenti nella tendopoli allestita. Ma la buona volontà non può essere sufficiente a fronteggiare gli arrivi previsti per questa estate.”
Il deputato pugliese si dice molto preoccupato e striglia anche l’Unione Europea: “Ho motivo di credere che luoghi come gli Hot spot diventeranno presto scenari di un’emergenza umanitaria senza precedenti per il nostro paese. La ragione principale dell’insensatezza di questi centri risiede principalmente nell’inefficacia dei ricollocamenti in Europa che sono di fatto bloccati. - e conclude - La tutela della dignità umana non può essere sacrificata in nome di una paventata emergenza. I flussi migratori esistono da sempre e sono prevedibilissimi solo che questo governo e l’UE non sono assolutamente in grado di gestirli”.
“Le responsabilità del Ministero dell’Interno nell’approssimazione delle procedure sono evidenti: trattenimento illegittimo ai fini dell’identificazione, assenza di una definizione giuridica chiara della tipologia di centro, distinzione surrettizia tra migranti economici e richiedenti protezione internazionale con relativo ricorso a pratiche di respingimento differito trasformano i cosiddetti Hot spot in una vera e propria fucina di irregolari sul territorio nazionale - queste le impressioni a caldo del parlamentare pentastellato, che continua attaccando il ministro Alfano - Manca una cabina di regia centrale e questo è evidente. Alfano latita e non dà alcuna direttiva, affidando il tutto alla buona volontà dell’Ente Locale, delle forze dell'ordine, dei militari e dei volontari presenti nella tendopoli allestita. Ma la buona volontà non può essere sufficiente a fronteggiare gli arrivi previsti per questa estate.”
Il deputato pugliese si dice molto preoccupato e striglia anche l’Unione Europea: “Ho motivo di credere che luoghi come gli Hot spot diventeranno presto scenari di un’emergenza umanitaria senza precedenti per il nostro paese. La ragione principale dell’insensatezza di questi centri risiede principalmente nell’inefficacia dei ricollocamenti in Europa che sono di fatto bloccati. - e conclude - La tutela della dignità umana non può essere sacrificata in nome di una paventata emergenza. I flussi migratori esistono da sempre e sono prevedibilissimi solo che questo governo e l’UE non sono assolutamente in grado di gestirli”.