di ANTONIO NEGRO — Alcuni giorni fa è stata lanciata una petizione che ho firmato anch'io: "Salviamo la ricerca italiana". E' stata promossa dal fisico teorico Giorgio Parisi e sostenuta da Piero Angela.
L'Italia è un paese che odia la scienza e spende poco per scuola e cultura, e i risultati sono evidenti: i nostri ricercatori vanno all'estero, dove vengono
apprezzati e premiati.
Perché succede questo? Facciamo un esempio.
Nessun paese al mondo si sognerebbe di spendere milioni di euro per un referendum inutile, dannoso sulle trivelle; piuttosto, appunto, investirebbero quel denaro per la ricerca, magari proprio in quel settore delle energie.
Noi preferiamo spenderli per una diatriba chiassosa, in nome di una finta democrazia partecipativa, dandole persino una connotazione ideologica. In Puglia, i costi vengono sostenuti dai consiglieri regionali che si sono autotassati: siamo alla deriva istituzionale, una vera e propria involuzione democratica.
E' notizia di questi giorni che è stato creato in laboratorio un batterio con il Dna essenziale della vita: una scoperta che rivoluzionerà il mondo per le sue infinite applicazioni che sono destinate a cambiare tutti i nostri modelli di vita. Ebbene, in Italia è passata come notizia di fine pagina nei telegiornali, a dimostrare quanto teniamo in considerazione la scienza. Si guarda con sospetto tutto ciò che è progresso: siamo un paese fermo, seduto sul passato, in attesa del futuro che ci sta passando davanti. Il progresso per noi è quello che deve ancora venire, che arriverà dopo e che, ovviamente, non arriva mai. Noi aspettiamo il progresso dopo il progresso.
Gli altri paesi vanno avanti, creano Pil, occupazione e benessere mentre noi continuiamo a imprecare contro il governo. Abbiamo una classe politica di inetti che si compiace solo nel far litigare gli italiani, come nel caso delle trivelle. Intanto, i ricercatori vanno all'estero, milioni e milioni di italiani sono andati e vanno all'estero (vi ricordate: imparate le lingue e andate all'estero!), il Pil non cresce, il debito pubblico aumenta e la disoccupazione anche.
Però siamo contenti se da qui al 17 aprile litighiamo per Emiliano e per Renzi. L'ENI estrae idrocarburi, ed è una società conosciuta e apprezzata in tutto il mondo ma in Italia non la vogliamo.Il gas che si estrae è pulito? E a noi che ci frega? Noi siamo italiani, noi siamo intelligenti, siamo più intelligenti degli altri popoli. La Germania, la sua Ilva, l'ha bonificata 30 anni fa: noi l'Ilva di Taranto non la vogliamo, meglio chiuderla! A Zurigo hanno l'inceneritore nel centro della città? E a noi che importa, mica siamo fessi come gli svizzeri; noi non ne vogliamo inceneritori perché da noi inquinano. A Zurigo, no? Per questo è tra le dieci città al mondo dove si vive meglio? E a Vienna, dove l'inceneritore è mèta di visite turistiche? Idem, gli austriaci sono fessi!
Intanto abbiamo un paese pieno di sterco, di rifiuti di ogni genere, di discariche, di liquami in ogni angolo di regione, specie al Sud. Anzi, spesso li mandiamo da loro i nostri rifiuti, nei loro bruciatori. Noi siamo furbi, siamo migliori, siamo italiani. Si dice che le trivelle rischiano di sporcare il mare. A parte che ogni attività umana che serve per il progresso e il benessere ha un margine di rischio, è stato però ribadito che questo rischio è inesistente. E' come dire che bisognerebbe chiudere gli ospedali per un intervento chirurgico non riuscito. Si parla di energie alternative ma intanto si corre a fare il pieno alle pompe di benzina. E che sarà mai?
L'importante è che Renzi ci fornisca da subito le macchine ad acqua. Furbi... taliani! Per fortuna che la ricerca, il progresso ed anche il petrolio vengono fatti in altri paesi, almeno possiamo copiare e trarre qualche beneficio. Anche se dopo, molto dopo, quando gli altri sono andati, nel frattempo, ancora più avanti!
E' notizia di questi giorni che è stato creato in laboratorio un batterio con il Dna essenziale della vita: una scoperta che rivoluzionerà il mondo per le sue infinite applicazioni che sono destinate a cambiare tutti i nostri modelli di vita. Ebbene, in Italia è passata come notizia di fine pagina nei telegiornali, a dimostrare quanto teniamo in considerazione la scienza. Si guarda con sospetto tutto ciò che è progresso: siamo un paese fermo, seduto sul passato, in attesa del futuro che ci sta passando davanti. Il progresso per noi è quello che deve ancora venire, che arriverà dopo e che, ovviamente, non arriva mai. Noi aspettiamo il progresso dopo il progresso.
Gli altri paesi vanno avanti, creano Pil, occupazione e benessere mentre noi continuiamo a imprecare contro il governo. Abbiamo una classe politica di inetti che si compiace solo nel far litigare gli italiani, come nel caso delle trivelle. Intanto, i ricercatori vanno all'estero, milioni e milioni di italiani sono andati e vanno all'estero (vi ricordate: imparate le lingue e andate all'estero!), il Pil non cresce, il debito pubblico aumenta e la disoccupazione anche.
Però siamo contenti se da qui al 17 aprile litighiamo per Emiliano e per Renzi. L'ENI estrae idrocarburi, ed è una società conosciuta e apprezzata in tutto il mondo ma in Italia non la vogliamo.Il gas che si estrae è pulito? E a noi che ci frega? Noi siamo italiani, noi siamo intelligenti, siamo più intelligenti degli altri popoli. La Germania, la sua Ilva, l'ha bonificata 30 anni fa: noi l'Ilva di Taranto non la vogliamo, meglio chiuderla! A Zurigo hanno l'inceneritore nel centro della città? E a noi che importa, mica siamo fessi come gli svizzeri; noi non ne vogliamo inceneritori perché da noi inquinano. A Zurigo, no? Per questo è tra le dieci città al mondo dove si vive meglio? E a Vienna, dove l'inceneritore è mèta di visite turistiche? Idem, gli austriaci sono fessi!
Intanto abbiamo un paese pieno di sterco, di rifiuti di ogni genere, di discariche, di liquami in ogni angolo di regione, specie al Sud. Anzi, spesso li mandiamo da loro i nostri rifiuti, nei loro bruciatori. Noi siamo furbi, siamo migliori, siamo italiani. Si dice che le trivelle rischiano di sporcare il mare. A parte che ogni attività umana che serve per il progresso e il benessere ha un margine di rischio, è stato però ribadito che questo rischio è inesistente. E' come dire che bisognerebbe chiudere gli ospedali per un intervento chirurgico non riuscito. Si parla di energie alternative ma intanto si corre a fare il pieno alle pompe di benzina. E che sarà mai?
L'importante è che Renzi ci fornisca da subito le macchine ad acqua. Furbi... taliani! Per fortuna che la ricerca, il progresso ed anche il petrolio vengono fatti in altri paesi, almeno possiamo copiare e trarre qualche beneficio. Anche se dopo, molto dopo, quando gli altri sono andati, nel frattempo, ancora più avanti!