Quest'oggi si si apriranno le urne - dalle ore 7 alle 23 - per lo svolgimento del referendum abrogativo sulla durata delle trivellazioni in mare, che nello specifico prevede la cancellazione - mediante un unico quesito - dell'articolo 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006 numero 152 (Norme in materia ambientale).
Il corpo elettorale è pari complessivamente a 46.732.590; a questi vanno aggiunti 3.898.778 di elettori residenti all'estero, che però dovranno esprimere il proprio voto per corrispondenza. Il numero dei giovani che per la prima volta andranno al voto è pari a 828.519. Lo scrutinio dei voti inizierà al temine delle operazioni di voto, quindi già a partire dalle ore 23 di oggi.
I dati sull'affluenza verranno resi noti dal Viminale alle ore 12, 19 e alle 23. In ogni caso affinché la proposta soggetta a referendum sia approvata occorre che vada a votare almeno il 50% più uno degli aventi diritto al voto e che la maggioranza dei votanti si esprima con un 'Sì'.
EMILIANO, REFERENDUM ARMA CONTRO LOBBY - Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha votato oggi a Bari, presso il seggio della scuola Principessa Jolanda, alle ore 9 circa.
"Il referendum è l'unica arma di cui disponiamo ad oggi per reagire contro le lobby quando queste si impadroniscono delle istituzioni pubbliche come è accaduto in quel caso (Tempa rossa, ndr)". Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, parlando con i giornalisti oggi a Bari, dopo aver votato al referendum sulla durata delle concessioni per lo sfruttamento dei giacimenti di idrocarburi in mare. Emiliano, ha votato alle 9 in una scuola nel centro di Bari.
"E' una giornata bellissima - ha detto - quindi piuttosto pericolosa perché la tentazione a fare gite sarà fortissima. Ma secondo me bisogna passare prima dal seggio e poi si fa una gita possibilmente al mare salvato dal referendum".
Emiliano ha aggiunto che "é stata una campagna elettorale molto complessa perché abbiamo dovuto spiegare in poche persone il vero oggetto del quesito, cioè evitare che le piattaforme esaurite entro le dodici miglia rimanessero in mare. E questo non è stato semplice, nessuno ha dato una mano".