di NICOLA ZUCCARO — Il 1 maggio 2011, nel corso di una lunga e solenne cerimonia officiata e presieduta dal suo predecessore Benedetto XVI in Piazza San Pietro, fu beatificato Giovanni Paolo II. La scelta della data non fu casuale perchè si volle risaltare, in concomitanza con la solennità liturgica di San Giuseppe Lavoratore, le qualità e le fatiche del giovane minatore Karol Wojtyla.
Sono passati 5 anni da quella storica giornata che meriterebbe un più ampio risalto, sopratutto alla luce, del concomitante venticinquesimo anniversario della Centesimus Annus. Nella scrittura di una delle più importanti Encicliche della Dottrina Sociale, redatta a 100 anni di distanza dalla Rerum Novarum (1891), Giovanni Paolo II, in virtù della sua esperienza lavorativa e della sua provenienza da quell'Est europeo che nel corso di quei mesi, dopo il crollo dei relativi regimi totalitari, ritrovò la libertà , testimoniò e confermò la vicinanza della Chiesa cattolica, apostolica e romana, alle tematiche sociao-economiche e alle problematiche legate al mondo del lavoro. Un buon motivo per scrivere che il 1 maggio è, per eccellenza, anche la giornata di Giovanni Paolo II.
Sono passati 5 anni da quella storica giornata che meriterebbe un più ampio risalto, sopratutto alla luce, del concomitante venticinquesimo anniversario della Centesimus Annus. Nella scrittura di una delle più importanti Encicliche della Dottrina Sociale, redatta a 100 anni di distanza dalla Rerum Novarum (1891), Giovanni Paolo II, in virtù della sua esperienza lavorativa e della sua provenienza da quell'Est europeo che nel corso di quei mesi, dopo il crollo dei relativi regimi totalitari, ritrovò la libertà , testimoniò e confermò la vicinanza della Chiesa cattolica, apostolica e romana, alle tematiche sociao-economiche e alle problematiche legate al mondo del lavoro. Un buon motivo per scrivere che il 1 maggio è, per eccellenza, anche la giornata di Giovanni Paolo II.
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