di NICOLA ZUCCARO — Superga, provincia di Torino, 4 maggio 1949. Alle 17.05 un aereo di ritorno da Lisbona si schianta contro una delle mura laterali della Basilica di Superga. A bordo c'era la rosa del Torino, successivamente ribattezzata "Grande" per aver vinto dal Campionato 1942-43 al 1948-49 cinque scudetti consecutivi e reduce da una gara amichevole disputata contro il Benfica, persa per 4-3, organizzata per celebrare l'addio al calcio del pilastro Ferreira, amico di Capitan Valentino Mazzola.
Tanto è stato scritto in questi 67 anni del lutto che funestò non solo il Toro ma anche l'intero calcio italiano. Si dimentica però che quest'ultimo sessantasettesimo anniversario cade di mercoledì; ovvero in un giorno che, fra coppe e campionati per il calcio sia nazionale, sia internazionale, è lavorativo. Una ragione in più, al di là della coincidenza indicata dal calendario perpetuo, per proporre alla Federazione Italiana Giuoco Calcio, alla luce della presenza di quel blocco granata nella Nazionale di Calcio, il 4 maggio, quale giornata della memoria per i caduti del calcio italiano.
Tanto è stato scritto in questi 67 anni del lutto che funestò non solo il Toro ma anche l'intero calcio italiano. Si dimentica però che quest'ultimo sessantasettesimo anniversario cade di mercoledì; ovvero in un giorno che, fra coppe e campionati per il calcio sia nazionale, sia internazionale, è lavorativo. Una ragione in più, al di là della coincidenza indicata dal calendario perpetuo, per proporre alla Federazione Italiana Giuoco Calcio, alla luce della presenza di quel blocco granata nella Nazionale di Calcio, il 4 maggio, quale giornata della memoria per i caduti del calcio italiano.
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