BARI - Con “Mio era fascista” (edito da Mondadori) è il noto giornalista Pierluigi Battista il vincitore della prima edizione Premio nazionale di Saggistica Politica “Pinuccio Tatarella” che si è tenuto il 22 maggio al Teatro Petruzzelli di Bari. Finalisti con Battista lo storico Franco Cardini (“Ipocrisia dell’Occidente” ed. Laterza), al quale è andata la Menzione speciale della Stampa pugliese, e il giornalista Giovanni Valentini (“La scossa – Perché l’Italia non ha più scuse” ed. Longanesi).
Un premio letterario che il Comune di Bari ha voluto ripristinare dopo una pausa di cinque anni e che per 17 anni, in passato, è stato uno degli appuntamenti culturali fra i più importanti non solo in Puglia.
L’evento - organizzato dalla Fondazione Pinuccio Tatarella, prmosso dal Comune di Bari, la Regione Puglia e l’Università di Bari – è stato animato in modo divertente e intelligente dai noti conduttori radiofonici del programma “Un giorno da pecora” (RaiRadio”), Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro.
“Promuovere la lettura di libri – spiega l’ ‘anima’ della Fondazione Pinuccio Tatarella, Annalisa Tatarella (nipote dell’indimenticabile leader della destra italiana) – è sempre indispensabile, farlo ricordando un politico che ha avuto fra i tanti meriti quello di individuare, oltre 20 anni fa, la Cultura come elemento di sviluppo di un territorio, è uno stimolo per le nuove generazioni e, francamente, spero anche per i nuovi governanti”.
Un premio letterario che il Comune di Bari ha voluto ripristinare dopo una pausa di cinque anni e che per 17 anni, in passato, è stato uno degli appuntamenti culturali fra i più importanti non solo in Puglia.
L’evento - organizzato dalla Fondazione Pinuccio Tatarella, prmosso dal Comune di Bari, la Regione Puglia e l’Università di Bari – è stato animato in modo divertente e intelligente dai noti conduttori radiofonici del programma “Un giorno da pecora” (RaiRadio”), Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro.
“Promuovere la lettura di libri – spiega l’ ‘anima’ della Fondazione Pinuccio Tatarella, Annalisa Tatarella (nipote dell’indimenticabile leader della destra italiana) – è sempre indispensabile, farlo ricordando un politico che ha avuto fra i tanti meriti quello di individuare, oltre 20 anni fa, la Cultura come elemento di sviluppo di un territorio, è uno stimolo per le nuove generazioni e, francamente, spero anche per i nuovi governanti”.