Prodotta da Apulia Film Commission e finanziata da Regione Puglia e Unione Europea attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), la rassegna ha avuto un notevole successo accogliendo in pieno gli intenti manifestati dalla sua curatrice, la professoressa Francesca Recchia Luciani: «Focus Doc. Sguardi sul documentario italiano nasce da una sfida: diffondere la cultura del cinema del reale che oggi rappresenta un genere affermato e premiato ma, paradossalmente, quasi del tutto sconosciuto al grande pubblico.»
I lavori in programmazione si sono dimostrati acuti rivelatori della nostra storia e dei sentimenti che quotidianamente ci accompagnano nelle relazioni interpersonali.
Nella prima giornata è stata la volta di “Sognavo le nuvole colorate”, l’opera di Mario Balsamo incentrata sull’esperienza di un giovane ragazzo albanese che vive in Italia e un giorno decide di tornare nella sua terra, e de ”L’esercito più piccolo del mondo”, il recentissimo lavoro di Gianfranco Pannone che analizza il fenomeno delle guardie svizzere vaticane attraverso le riflessioni di due giovani reclute.
Si è proseguito poi con “Sponde. Nel sicuro sole del Nord” di Irene Dionisio e “L’oro di Napoli” di Li Donni. Entrambi concentrati sui temi dell’immigrazione e dell’integrazione hanno mostrato una notevole sensibilità, in sintonia con l’impegno a testimoniare e approfondire il reale in tutte le sue sfaccettature.
Tutti gli autori hanno presenziato alle proiezioni introdotte da Antonio Pezzuto, Andrea Sgobba (per “On Docks”) e il Prof. Luca Bandirali.
Passando per l’evento speciale organizzato dal cinema Abc di Bari, con la presentazione di “Nessuno ti troverà”, il film di Egidio Eronico dedicato alla scomparsa di Ettore Majorana, si è giunti al Cineporto di Foggia che dalla giornata di ieri ospita l’ultima parte della rassegna con un omaggio alla grande Cecilia Mangini e la proiezione di tutti i suoi lavori più importanti. Nella programmazione odierna sono previsti “Ignoti alla città”, “Stendali”, “La canta delle marane” e “Allarme siam fascisti” firmato da Cecilia Mangini, Lino DelFra e Lino Micicché.
