MONACO DI BAVIERA - L'elenco dei veicoli richiamati dai costruttori, a causa dei malfunzionamenti causati dall'airbag prodotto dalla Takata Corp, si allunga. E' la volta della casa automobilistica tedesca BMW che ha annunciato un nuovo richiamo negli Stati Uniti. Il gruppo ha annunciato Venerdì di aver richiamato 120mila veicoli a causa di questi airbag difettosi. Il richiamo include i modelli X5 e X6 dagli anni 2006 al 2011. Con questo richiamo l' elenco dei veicoli interessati dalla possibile perdita di valore delle loro airbag realizzati da Takata sale a più di 50 milioni di veicoli richiamati nel 2015.
Si tratta del più grande richiamo automobilistico nella storia degli Stati Uniti, e il governo si aspetta ulteriori provvedimenti simili. Le componenti difettose, accertate nel deterioramento del gas propellente degli airbag prodotti dalla Takata, hanno causato 11 incidenti mortali e provocato 139 feriti a livello mondiale.
Nell’attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo “Sportello dei Diritti” ancora una volta anticipa in Italia l’avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate viene tempestivamente informato. È necessario, quindi, spiega Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai concessionari o ai Concessionari BMW Italia, nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione.
Si tratta del più grande richiamo automobilistico nella storia degli Stati Uniti, e il governo si aspetta ulteriori provvedimenti simili. Le componenti difettose, accertate nel deterioramento del gas propellente degli airbag prodotti dalla Takata, hanno causato 11 incidenti mortali e provocato 139 feriti a livello mondiale.
Nell’attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo “Sportello dei Diritti” ancora una volta anticipa in Italia l’avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate viene tempestivamente informato. È necessario, quindi, spiega Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai concessionari o ai Concessionari BMW Italia, nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione.
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