Criminalità, Taranto: sequestrati beni per mezzo milione di euro

TARANTO - I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Taranto, a conclusione di una complessa e prolungata attività investigativa, nell’ambito dell’applicazione della normativa concernente le misure di prevenzione, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro anticipato finalizzato alla confisca di beni, emesso dal Tribunale di Taranto nei confronti di un 36enne ed un 37enne, entrambi tarantini, pregiudicati ed attualmente detenuti.

In particolare, l’attività investigativa, articolata attraverso accertamenti patrimoniali che hanno riguardato tenore di vita, disponibilità finanziare, patrimonio mobiliare ed immobiliare nonché attività economiche degli interessati, ha consentito di appurare il requisito di sproporzionalità’ tra beni mobili ed immobili acquisiti e redditi dichiarati dai segnalati, per un ammontare complessivo di circa 500.000,00 euro.

Pertanto, in ottemperanza a quanto disposto dalla Autorità Giudiziaria procedente, i militari hanno sottoposto a sequestro 1 villa, 1 appartamento, una struttura suddivisa in 4 box, 2 garages, 1 autovettura e rapporti finanziari e bancari attivi riconducibili ai prevenuti ed a loro familiari; cointestati o comunque riconducibili agli indagati.

In particolare, il 36enne, per la gestione dei suoi traffici illeciti, si era avvalso della strettissima collaborazione proprio del 37enne.

Nel corso delle indagini erano stati indicati tre canali di rifornimento dello stupefacente da far giungere a Taranto, ovvero uno colombiano, attraverso la Spagna, uno barese, dal quartiere Japigia e l’altro calabrese, con provenienza da Gioia Tauro, piazza rigidamente gestita dalla ‘Ndrangheta, per il tramite della Basilicata, in particolare da Scanzano Jonico, con il trasferimento a Taranto di ingenti quantitativi di cocaina ed eroina.

L’indagine aveva consentito, altresì, di individuare un laboratorio clandestino per il taglio e confezionamento dello stupefacente, tagliato anche con anfetamine e farmaci antimeteorici, del quale i Carabinieri avevano documentato, con inequivoche videoriprese, le attività illecite sequestrando tutto il materiale occorrente per la completa attività dell’impianto.