Galatina, "Ospedale struttura da rafforzare, insensato il declassamento voluto da Emiliano"

LECCE - Nella giornata di mercoledì il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Mario Conca ha visitato prima l’ospedale Vito Fazzi di Lecce e poi il Santa Caterina Novella di Galatina, accompagnato dai colleghi Cristian Casili e Antonio Trevisi. Il recente piano di riordino varato dalla giunta Emiliano ha previsto, proprio per l’ospedale galatinese, un declassamento che lo porterà a diventare ospedale di base.

“La struttura che ospita l’ospedale di Galatina è enorme: distribuita su 48 mila mq accoglie 251 posti letto, ma ne conterrebbe almeno 400. - dichiara Mario Conca, che si domanda - Perché spendere 1 miliardo di euro per costruire nuovi ospedali e non efficientare quelli esistenti? Semplice, il business di pochi è quello di costruire cattedrali nel deserto perché c’è chi lucra dall’edilizia sanitaria. Abbiamo parlato con i primari del pronto soccorso, dell'ostetricia, dell'ortopedia e delle sale operatorie: tutte persone deluse e amareggiate perché per garantire servizi idonei si devono fare in quattro, rimetterci la salute, scontrarsi con l'assurda burocrazia e arginare la rabbia di degenti e familiari. Dovrei scrivere un papiro per raccontarvi tutto, ma vi basterà sapere che c'è materiale per procure, corte dei conti e guardia di finanza, sempre più intasate e poco incisive.”

Per i pentastellati il piano di riordino ospedaliero non si sarebbe dovuto predisporre prima di una seria riorganizzazione dell’assistenza territoriale e soprattutto, come evidenziato anche dal ministero della salute, del sistema dell’emergenza-urgenza territoriale. Proprio a tal proposito il Movimento 5 Stelle ha presentato una sua proposta di legge in consiglio regionale e sollecita ancora una volta il presidente Emiliano e la maggioranza a prenderla in considerazione.

Il consigliere Conca racconta infine di un episodio riscontrato nel reparto di ortopedia: “Mi ha fatto rabbia vedere una signora settantenne ricoverata da 9 giorni ed in attesa di un'operazione al femore che tarda ad arrivare perché mancano infermieri, anestesisti e medici nelle sale operatorie. Nell'attesa rischia complicanze polmonari, piaghe da decubito e altri problemi. La cosa assurda è che per un intervento comune, che in DRG rappresenterebbe un ricavo di circa 2000 euro per l’ospedale, ad oggi ne rappresenta 8000 di costi per la degenza. È questa l'efficacia, l'appropriatezza e l'efficienza ricercata da Emiliano? Così vogliamo rispettare il rapporto ricavi/costi imposto nella legge di stabilità 2016?”.

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