L'orrore nascosto nelle pieghe della quotidianità

di FRANCESCO GRECO — E' stata uccisa? Rapita? Si è suicidata? Dov'è finita Ilka Senner? Lavorava come cameriera alla locanda Charly's Tante, a Monaco di Baviera. Donna ordinaria, quasi sciatta, occhi verdi, diversamente giovane (46 anni).

Eppure, dietro una vita all'apparenza grigia, nelle pieghe di una quotidianità quasi anonima, si nascondono interfacce insospettate, sorprendenti. E qui siamo già su una modulazione filosofica che rimanda ai grandi pensatori tedeschi dotati di implacabile introspezione (“La distanza è l'anima del bello”).

Via via apprendiamo che Ilka ha sorella, Paula, con cui però ha un pessimo rapporto,. La vecchia madre è in ospedale e il padre è morto. Aveva un negozio di biciclette e Ilka ha passato la sua infanzia a lustrare telai, picchiata di frequente dal padre. Un'infanzia triste, che offre psicanaliticamente la password per cercare di capire la contorta mentalità di Ilka, che è del tutto analfabeta (pare che in Germania siano in 7 milioni a non saper leggere e scrivere).

La polizia ha chiuso frettolosamente le indagini, ma gli amici di Ilka, gli avventori della locanda, non ci stanno. Raccolgono mille euro e assumono un detective privato “in gamba... incorruttibile” affinché scavi nel mistero e ritrovi la donna, anche perché i proprietari della birreria vorrebbero farle gestire il locale.

Saturnino, tormentato, paranoico di suo. Ma al suo sguardo non sfugge nulla: nelle interfacce segrete delle cose, degli animi, degli sguardi, della realtà. Un sacco intrigante il format del giallo nordico. Accanto a quello svedese, ecco quello tedesco che pure ha in suoi maestri, e Friedrich Ani (Kochel, 1959) lo è, e infatti ha vinto per ben cinque volte il “Deutscher Krimi Presi”.

“Sűden e la vita segreta”, Emons, Roma 2016, pp. 155, euro 12,50 (traduzione di Emilia Benghi) è l'ultimo di una lunga serie (ma è anche autore di sceneggiature, radiodrammi, libri per ragazzi, poesie, ecc.).

Apprendiamo ancora che Ilka aveva una cagnetta, Mimi e che quando è morta ha fatto seppellire al cimitero degli animali. E che un tipo strano che emerge dal passato e che fa il prestigiatore vuole sposarla (la sera la aspetta dinanzi al locale e le sue telefonate le procurano inquietudine). Il detective capisce che la cameriera ha livelli esistenziali ignoti e una psicologia barocca (“a volte era fra le nuvole”). Inoltre, ama stare fra gli animali, allo zoo (“Lei è attratta dagli animali perché neanche loro sanno leggere e scrivere, eppure hanno egualmente diritto di esistere”).

Ani ci dice che c'è sempre un passato che non passa mai e che riemerge coi suoi ispidi iceberg a chieder conto di ciò che siamo stati, gli errori, gli orrori e le illusioni. E che nessuno è al riparo dai suoi fantasmi quando essi si materializzano. Che fine farà Ilka? E lo spasimante prestigiatore? E il detective alle prese con rovelli sentimentali, dopo aver perso il suo migliore amico? Un giallo che tiene svegli sino all'ultima riga. Da procurarsi prima possibile.