BARI - "Sul referendum di ottobre ci giochiamo il futuro del paese. Non c'è dubbio alcuno che la riforma costituzionale che porta la firma del ministro Boschi, rappresenti la tanto attesa svolta politico-istituzionale che attendevamo da almeno trent'anni". Lo dichiara in una nota l'on. Alberto Losacco (Pd).
"Il lungo percorso parlamentare - prosegue Losacco - ci ha permesso di discutere, confrontarci, emendare, per poi approvare una proposta di legge costituzionale che ci darà nuove istituzioni, un parlamento che potrà finalmente tornare a funzionare, una semplificazione del sistema, la cancellazione di enti ormai inutili, la riorganizzazione degli apparati istituzionali e il rapporto tra Stato e Regioni. Nasce in sostanza un'Italia nuova, moderna, adeguata ai tempi, con Istituzioni in grado di decidere e governare.
Davanti ad una riforma costituzionale che non è un'esagerazione definire storica, i cittadini saranno chiamati a decidere nel prossimo mese di ottobre. Con un sì o con un no.
E da qui riparte il Paese. Oppure lo si affossa.
Non ci si gioca tanto il futuro di un governo o di un partito. Ci giochiamo il futuro del paese.Ed è per questo che tutti dobbiamo prendere una posizione chiara. Lo devono fare tutti, lodovranno fare gli iscritti e dirigenti del PD, il partito che da sempre insegue il sogno della grande riforma costituzionale, purtroppo con tanti fallimenti.
Il PD ora deve essere nettamente e chiaramente schierato a favore della riforma costituzionale. Perché è nel suo DNA la necessità e l'urgenza di cambiare, di rinnovare, di riformare.Chi nel PD ostacola questo percorso, fino ad impedire il successo del referendum confermativo di ottobre, si mette fuori dal partito!".
"È bene che ce lo diciamo chiaramente: i democratici sono riformisti per definizione, sono progressisti, guardano al futuro. Dire no alla riforma costituzionale, significa dire di no al cambiamento, significa fare una scelta completamente fuori dalla linea del partito.
Che i riformisti e progressisti avessero da sempre l'idea di modificare la costituzione su alcuni punti fondamentali, lo prova uno scritto della presidente della Camera, Nilde Iotti: “Basta con questo assurdo bicameralismo perfetto unico nel mondo e causa di ritardi. Basta con mille parlamentari, quanti ne ha la Cina, ma loro sono un miliardo e trecento milioni. Più penetranti poteri di controllo del Parlamento. Federalismo istituzionalizzato, trasformando il Senato in Camera delle regioni e dei poteri locali: perché il Senato non potrebbe essere come il Bundesrat tedesco?”, conclude Losacco.
"Il lungo percorso parlamentare - prosegue Losacco - ci ha permesso di discutere, confrontarci, emendare, per poi approvare una proposta di legge costituzionale che ci darà nuove istituzioni, un parlamento che potrà finalmente tornare a funzionare, una semplificazione del sistema, la cancellazione di enti ormai inutili, la riorganizzazione degli apparati istituzionali e il rapporto tra Stato e Regioni. Nasce in sostanza un'Italia nuova, moderna, adeguata ai tempi, con Istituzioni in grado di decidere e governare.
Davanti ad una riforma costituzionale che non è un'esagerazione definire storica, i cittadini saranno chiamati a decidere nel prossimo mese di ottobre. Con un sì o con un no.
E da qui riparte il Paese. Oppure lo si affossa.
Non ci si gioca tanto il futuro di un governo o di un partito. Ci giochiamo il futuro del paese.Ed è per questo che tutti dobbiamo prendere una posizione chiara. Lo devono fare tutti, lodovranno fare gli iscritti e dirigenti del PD, il partito che da sempre insegue il sogno della grande riforma costituzionale, purtroppo con tanti fallimenti.
Il PD ora deve essere nettamente e chiaramente schierato a favore della riforma costituzionale. Perché è nel suo DNA la necessità e l'urgenza di cambiare, di rinnovare, di riformare.Chi nel PD ostacola questo percorso, fino ad impedire il successo del referendum confermativo di ottobre, si mette fuori dal partito!".
"È bene che ce lo diciamo chiaramente: i democratici sono riformisti per definizione, sono progressisti, guardano al futuro. Dire no alla riforma costituzionale, significa dire di no al cambiamento, significa fare una scelta completamente fuori dalla linea del partito.
Che i riformisti e progressisti avessero da sempre l'idea di modificare la costituzione su alcuni punti fondamentali, lo prova uno scritto della presidente della Camera, Nilde Iotti: “Basta con questo assurdo bicameralismo perfetto unico nel mondo e causa di ritardi. Basta con mille parlamentari, quanti ne ha la Cina, ma loro sono un miliardo e trecento milioni. Più penetranti poteri di controllo del Parlamento. Federalismo istituzionalizzato, trasformando il Senato in Camera delle regioni e dei poteri locali: perché il Senato non potrebbe essere come il Bundesrat tedesco?”, conclude Losacco.