TARANTO - Missione in Giappone per la rete Mirabilia, il network dei siti UNESCO europei del quale fa parte anche la Camera di commercio di Taranto. L’obiettivo è quello di promuovere turismo, patrimonio culturale Unesco, buon cibo e artigianato all’insegna del Made in Italy.L’appuntamento con il mercato giapponese si svolge in occasione della manifestazione “Italia amore mio’’ dal 26 al 29 maggio a Tokyo, per celebrare i 150 anni dei rapporti commerciali e diplomatici fra i due Paesi.
«Con orgoglio – commenta il presidente della Camera di commercio di Taranto, cav. Luigi Sportelli - annunciamo la nostra partecipazione agli eventi che si terranno in Giappone per commemorare i 150 anni delle relazioni Italo-Nipponiche avviate con la firma del Trattato di Amicizia e di Commercio nel 1866. Vi porteremo la nostra cultura, la storia millenaria, le nostre produzioni artistiche e le eccellenze agroalimentari».
«Con Mirabilia– continua Sportelli - per la prima volta vengono messi in collegamento, attraverso il sistema delle Camere di commercio, territori accomunati da importanti testimonianze storiche, culturali e naturali in un’ottica di sviluppo economico ed imprenditoriale. Mirabilia, infatti, permette a destinazioni ed imprese meno conosciute a livello internazionale di fare massa critica e di trasmettere al mondo un’immagine identitaria e positiva del patrimonio culturale ed enogastronomico italiano, acquisendo notevole visibilità ».
«Il Giappone rappresenta un’occasione straordinaria – prosegue Sportelli. Rafforziamo in terra giapponese le relazioni già avviate a Lipari lo scorso autunno, consolidando la promozione in un paese i cui cittadini sono particolarmente propensi al “viaggio” e alla “scoperta” di luoghi ricchi di cultura, storia e tradizioni abbondantemente presenti nel tarantino come in tutti i siti del network Mirabilia. Mi piace ricordare, da ultimo, una curiosità storica: il capitano di fregata Vittorio F. Arminjon, inviato dal Regno d’Italia per firmare lo storico Trattato con il Giappone, aveva comandato negli anni precedenti una delle prime corazzate della Regia Marina, la Terribile, che era di stanza proprio a Taranto».
La Camera di commercio di Taranto sarà rappresentata da Luca Lazzà ro, componente di Giunta. «Grazie a Mirabilia – spiega Lazzà ro –abbiamo la possibilità di raccontare la Puglia delle masserie, dell’olio extravergine d’oliva e del vino che tanto piacciono ai giapponesi. Sappiamo che il Giappone negli ultimi decenni ha conosciuto una forte differenziazione delle abitudini di consumo e dei gusti dei consumatori.Esiste cioè un grande fabbisogno di prodotti agroalimentari e noi possiamo soddisfarlo. Di più: possiamo, grazie ai nostri prodotti d’eccellenza, soddisfare i palati più raffinati e i gusti più ricercati dei consumatori del Paese che ha il quarto reddito pro capite del Mondo».
Secondo l’ISTAT, l’interscambio commerciale tra Italia e Giappone nel settore agroalimentare risulta nettamente sbilanciato a favore del nostro Paese, con un export che nel 2014 ha raggiunto i 783 milioni di euro, a fronte di un import pari a 9,3 milioni, e nel 2015 è cresciuto ulteriormente sino a sfiorare gli 800 milioni di euro (+ 2%). L’Italia vanta quote di export di assoluto rilievo riguardo, ad esempio, ai pomodori pelati, alle paste alimentari, al prosciutto crudo, all’olio di oliva, ai vini fermi e al formaggio, ossia quei settori che rappresentano tradizionalmente la punta dell’agroalimentare italiano nel mondo. La crescita dell’export di cibi e vini Made in Italy sul mercato giapponese dura almenoda un ventennio, con un volume praticamente sestuplicato nel periodo 1994-2014. L'incidenza dell'alimentare sul totale delle forniture italiane è così passata dal 4% a quota 14%, una crescita che ha coinciso con il boom della ristorazione italiana in Giappone che ha di fatto trainato l'export in questo settore.«Tokyo ci offre una vetrina internazionale – conclude Lazzà ro - che può aprire grandi spazi alle nostre aziende e ai nostri prodotti agroalimentari».
«Con orgoglio – commenta il presidente della Camera di commercio di Taranto, cav. Luigi Sportelli - annunciamo la nostra partecipazione agli eventi che si terranno in Giappone per commemorare i 150 anni delle relazioni Italo-Nipponiche avviate con la firma del Trattato di Amicizia e di Commercio nel 1866. Vi porteremo la nostra cultura, la storia millenaria, le nostre produzioni artistiche e le eccellenze agroalimentari».
«Con Mirabilia– continua Sportelli - per la prima volta vengono messi in collegamento, attraverso il sistema delle Camere di commercio, territori accomunati da importanti testimonianze storiche, culturali e naturali in un’ottica di sviluppo economico ed imprenditoriale. Mirabilia, infatti, permette a destinazioni ed imprese meno conosciute a livello internazionale di fare massa critica e di trasmettere al mondo un’immagine identitaria e positiva del patrimonio culturale ed enogastronomico italiano, acquisendo notevole visibilità ».
«Il Giappone rappresenta un’occasione straordinaria – prosegue Sportelli. Rafforziamo in terra giapponese le relazioni già avviate a Lipari lo scorso autunno, consolidando la promozione in un paese i cui cittadini sono particolarmente propensi al “viaggio” e alla “scoperta” di luoghi ricchi di cultura, storia e tradizioni abbondantemente presenti nel tarantino come in tutti i siti del network Mirabilia. Mi piace ricordare, da ultimo, una curiosità storica: il capitano di fregata Vittorio F. Arminjon, inviato dal Regno d’Italia per firmare lo storico Trattato con il Giappone, aveva comandato negli anni precedenti una delle prime corazzate della Regia Marina, la Terribile, che era di stanza proprio a Taranto».
La Camera di commercio di Taranto sarà rappresentata da Luca Lazzà ro, componente di Giunta. «Grazie a Mirabilia – spiega Lazzà ro –abbiamo la possibilità di raccontare la Puglia delle masserie, dell’olio extravergine d’oliva e del vino che tanto piacciono ai giapponesi. Sappiamo che il Giappone negli ultimi decenni ha conosciuto una forte differenziazione delle abitudini di consumo e dei gusti dei consumatori.Esiste cioè un grande fabbisogno di prodotti agroalimentari e noi possiamo soddisfarlo. Di più: possiamo, grazie ai nostri prodotti d’eccellenza, soddisfare i palati più raffinati e i gusti più ricercati dei consumatori del Paese che ha il quarto reddito pro capite del Mondo».
Secondo l’ISTAT, l’interscambio commerciale tra Italia e Giappone nel settore agroalimentare risulta nettamente sbilanciato a favore del nostro Paese, con un export che nel 2014 ha raggiunto i 783 milioni di euro, a fronte di un import pari a 9,3 milioni, e nel 2015 è cresciuto ulteriormente sino a sfiorare gli 800 milioni di euro (+ 2%). L’Italia vanta quote di export di assoluto rilievo riguardo, ad esempio, ai pomodori pelati, alle paste alimentari, al prosciutto crudo, all’olio di oliva, ai vini fermi e al formaggio, ossia quei settori che rappresentano tradizionalmente la punta dell’agroalimentare italiano nel mondo. La crescita dell’export di cibi e vini Made in Italy sul mercato giapponese dura almenoda un ventennio, con un volume praticamente sestuplicato nel periodo 1994-2014. L'incidenza dell'alimentare sul totale delle forniture italiane è così passata dal 4% a quota 14%, una crescita che ha coinciso con il boom della ristorazione italiana in Giappone che ha di fatto trainato l'export in questo settore.«Tokyo ci offre una vetrina internazionale – conclude Lazzà ro - che può aprire grandi spazi alle nostre aziende e ai nostri prodotti agroalimentari».