BARI - "Dove eravamo alle 9,15 del 16 marzo 1978?". Con questo interrogativo si apre il prologo del libro «Noi ragazzi del ’78 e il ricordo di un’estate italiana» di Francesco Caroli che lunedì 9 maggio sarà presentato presso il Centro Polifunzionale Uniba (Ex palazzo delle Poste) in Piazza Cesare Battisti, a partire dalle ore 18. L’evento, ad ingresso libero, si inserisce nell’ambito di una più ampia manifestazione organizzata dall’Università degli Studi di Bari per celebrare i cento anni ricorrenti dalla nascita di Aldo Moro e si propone come spunto di riflessione in occasione della stessa data in cui venne ritrovato trentotto anni fa, nel cofano di una Renault 4 rossa parcheggiata in via Caetani, il corpo del presidente della Democrazia Cristiana, sequestrato dalla Brigate Rosse due mesi prima.
L’opera, che si colloca a metà fra il romanzo biografico e il saggio storico, edito da Schena Editore, si sviluppa in forma di racconto, e pone al centro della narrazione un ragazzo vissuto in un periodo che ha certo segnato la storia del nostro Paese. Ai suoi ricordi si intrecciano le vite di chi fu indirettamente e direttamente coinvolto dagli episodi verificatisi in quegli anni. Particolarmente significativi per il protagonista, l’incontro con Francesco Zizzi (conosciuto personalmente dall’autore), di Fasano, che entrerà a fare parte all’ultimo momento della scorta di Aldo Moro, nonché con un uomo dei servizi segreti. A far da sfondo temporale alla vicenda un intero decennio, quello compreso fra il 1968 ed 1978, ricostruito attraverso testimonianze e corrispondenze epistolari. E così la macrostoria, che vide susseguirsi in quegli anni il Sessantotto, lo sbarco dell’uomo sulla luna, l’attentato di Piazza Fontana, le battaglie sul tema del femminismo e dell’aborto, si intreccia alla microstoria dei giovani personaggi di questo libro. Attraverso i loro ricordi, l’autore offre lo spaccato di un’epoca, oggi ricordata fra le più buie per l’Italia, facendo luce sul sanguinoso attacco terroristico compiuto da militanti delle Brigate Rosse il mattino del 16 marzo 1978 in via Mario Fani a Roma. Lo scopo di quell’attentato è ormai noto a chiunque: annientare la scorta che accompagnava Aldo Moro e sequestrare quest’ultimo per porre un freno alla politica del compromesso storico. Un attentato il cui tragico epilogo si riflette fra le pagine di «Noi ragazzi del ’78 e il ricordo di un’estate italiana», opera letteraria premiata alla sesta edizione del Premio Nazionale Città di Torino 2014, nonché insignita del premio speciale Pier Paolo Pasolini nell’ambito della prima edizione del Premio Fortuna Dautore tenutosi a Bari il 14/2/2015. Un libro il cui titolo ha, inoltre, ispirato l’artista Franco Fassone a tal punto da dedicare un quadro alle vicende narrate nelle pagine di Caroli.
«Noi ragazzi del ’78 e il ricordo di un’estate italiana» chiude la trilogia de «Nel nostro anno», che dà il titolo al primo volume (Schena 2010), comprendente i primi due “libri”: «Il volo della rondine» e «1950».
Al termine del libro un’ampia appendice storica e d’inchiesta si pone l’obiettivo di far luce sul fosco contesto storico e politico che fa da sfondo all’intera opera. Titolo dell’appendice: «Se ci fosse luce», evocazione dell’ultima toccante lettera di addio che Aldo Moro scrisse a sua moglie Noretta durante la prigionia. Le pagine conclusive del libro di Caroli contengono, inoltre, l’intervista allo storico pugliese Nicola Colonna, preziosa testimonianza che mira a fare luce sull’intricato caso di Aldo Moro.
Francesco Caroli, giornalista e scrittore, ha fondato nel 1993 e diretto per dodici anni il giornale «Il Paese Nuovo». Nel 1979 ha lavorato alla Rai regionale come programmista e, dal 1979 al 1994, presso il «Quotidiano» di Lecce. Nel 2005 ha partecipato alla breve stagione di «Paese Nuovo», inserto pugliese de «l’Unità ». Numerose le sue collaborazioni con testate giornalistiche, con una particolare attenzione rivolta ai processi di democratizzazione nella stampa pugliese e meridionale. Negli ultimi tempi si è dedicato all’attività di scrittore e poeta.
A dialogare con l’autore del libro, lunedì 9 maggio, vi saranno il Professor Nicola Colonna, docente di Storia delle dottrine politiche all’Università di Bari, coautore del libro, l’Avvocato Giovanni Lanzellotto, allievo di Aldo Moro, e il giornalista Mario Valentino che modererà l’incontro. Durante la presentazione interverrà , inoltre, l’attore e regista barese Rino Bizzarro, che leggerà alcuni significativi brani del libro al centro del dibattito.
L’opera, che si colloca a metà fra il romanzo biografico e il saggio storico, edito da Schena Editore, si sviluppa in forma di racconto, e pone al centro della narrazione un ragazzo vissuto in un periodo che ha certo segnato la storia del nostro Paese. Ai suoi ricordi si intrecciano le vite di chi fu indirettamente e direttamente coinvolto dagli episodi verificatisi in quegli anni. Particolarmente significativi per il protagonista, l’incontro con Francesco Zizzi (conosciuto personalmente dall’autore), di Fasano, che entrerà a fare parte all’ultimo momento della scorta di Aldo Moro, nonché con un uomo dei servizi segreti. A far da sfondo temporale alla vicenda un intero decennio, quello compreso fra il 1968 ed 1978, ricostruito attraverso testimonianze e corrispondenze epistolari. E così la macrostoria, che vide susseguirsi in quegli anni il Sessantotto, lo sbarco dell’uomo sulla luna, l’attentato di Piazza Fontana, le battaglie sul tema del femminismo e dell’aborto, si intreccia alla microstoria dei giovani personaggi di questo libro. Attraverso i loro ricordi, l’autore offre lo spaccato di un’epoca, oggi ricordata fra le più buie per l’Italia, facendo luce sul sanguinoso attacco terroristico compiuto da militanti delle Brigate Rosse il mattino del 16 marzo 1978 in via Mario Fani a Roma. Lo scopo di quell’attentato è ormai noto a chiunque: annientare la scorta che accompagnava Aldo Moro e sequestrare quest’ultimo per porre un freno alla politica del compromesso storico. Un attentato il cui tragico epilogo si riflette fra le pagine di «Noi ragazzi del ’78 e il ricordo di un’estate italiana», opera letteraria premiata alla sesta edizione del Premio Nazionale Città di Torino 2014, nonché insignita del premio speciale Pier Paolo Pasolini nell’ambito della prima edizione del Premio Fortuna Dautore tenutosi a Bari il 14/2/2015. Un libro il cui titolo ha, inoltre, ispirato l’artista Franco Fassone a tal punto da dedicare un quadro alle vicende narrate nelle pagine di Caroli.
«Noi ragazzi del ’78 e il ricordo di un’estate italiana» chiude la trilogia de «Nel nostro anno», che dà il titolo al primo volume (Schena 2010), comprendente i primi due “libri”: «Il volo della rondine» e «1950».
Al termine del libro un’ampia appendice storica e d’inchiesta si pone l’obiettivo di far luce sul fosco contesto storico e politico che fa da sfondo all’intera opera. Titolo dell’appendice: «Se ci fosse luce», evocazione dell’ultima toccante lettera di addio che Aldo Moro scrisse a sua moglie Noretta durante la prigionia. Le pagine conclusive del libro di Caroli contengono, inoltre, l’intervista allo storico pugliese Nicola Colonna, preziosa testimonianza che mira a fare luce sull’intricato caso di Aldo Moro.
Francesco Caroli, giornalista e scrittore, ha fondato nel 1993 e diretto per dodici anni il giornale «Il Paese Nuovo». Nel 1979 ha lavorato alla Rai regionale come programmista e, dal 1979 al 1994, presso il «Quotidiano» di Lecce. Nel 2005 ha partecipato alla breve stagione di «Paese Nuovo», inserto pugliese de «l’Unità ». Numerose le sue collaborazioni con testate giornalistiche, con una particolare attenzione rivolta ai processi di democratizzazione nella stampa pugliese e meridionale. Negli ultimi tempi si è dedicato all’attività di scrittore e poeta.
A dialogare con l’autore del libro, lunedì 9 maggio, vi saranno il Professor Nicola Colonna, docente di Storia delle dottrine politiche all’Università di Bari, coautore del libro, l’Avvocato Giovanni Lanzellotto, allievo di Aldo Moro, e il giornalista Mario Valentino che modererà l’incontro. Durante la presentazione interverrà , inoltre, l’attore e regista barese Rino Bizzarro, che leggerà alcuni significativi brani del libro al centro del dibattito.