BARI – In calo le aziende artigiane in Puglia. Ce ne sono 70.759 (contro le 71.867 dell’anno precedente). Se ne sono «perse» 1.108, pari ad una flessione dell’1,5 per cento.
È quanto emerge da un’indagine sulla nati-mortalità delle attività economiche, elaborato dal Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia su dati Unioncamere-Infocamere.
Il saldo negativo è dovuto principalmente alla chiusura di 554 ditte di costruzioni (da 24.676 a 24.122), pari ad un tasso del 2,2 per cento. Il comparto edile rappresenta il 34,1 per cento della totalità delle imprese artigiane.
In calo anche l’andamento delle attività manifatturiere (-370 unità, da 16.832 a 16.462). Rappresentano il 23,3 per cento dello stock complessivo.
Seguono il commercio all’ingrosso e al dettaglio, pari al 9,1 per cento del totale, che comprende, per la maggior parte, aziende erogatrici di servizi alle persone ed alle imprese (-126 aziende, da 6.593 a 6.467); il settore dei trasporti, pari al 5,4 per cento delle aziende artigiane, registra la perdita di 61 imprese (da 3.902 a 3.841); i servizi di alloggio e di ristorazione, pari al 4,4 per cento del totale delle imprese, ha subìto una flessione di 33 unità (da 3.125 a 3.092).
Crescono del 2,4 per cento, in controtendenza alle altre attività, le agenzie di viaggio e noleggio, con un incremento di 38 società (erano 1.588, oggi sono 1.626) e gli altri servizi alla persona (di 39 unità, da 12.068 a 12.107).
«I dati elaborati dal nostro Centro Studi – commenta Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia – segnalano un calo delle aziende artigiane su base annuale. Dall’inizio della crisi economica le nostre piccole imprese hanno complessivamente dimostrato una resilienza senza pari, registrando altalenanti performace su base congiunturale. Molte di loro hanno superato le difficoltà sfoderando le armi dell’innovazione e dell’internazionalizzazione e puntando sulle proprie caratteristiche di adattabilità rispetto alle mutate situazioni di contesto. Tuttavia non sempre quest’approccio è stato sufficiente.
Secondo Sgherza – pesa come un macigno la situazione delle imprese edili e dei loro addetti, letteralmente falcidiati negli ultimi cinque anni. Allo stesso modo preoccupa lo stato del manifatturiero artigiano, stressato dalla dissoluzione di intere filiere produttive e soffocato da tasse e burocrazia.
La Puglia non può permettersi di perdere ulteriore terreno in un settore essenziale per la sua economia. La nuova programmazione regionale a valere sulle risorse comunitarie – conclude il presidente – dovrà guardare con rinnovata attenzione all’artigianato, approntando strumenti idonei a garantirne il consolidamento e la ripresa, anche in chiave di ricambio generazionale».
Analisi nelle province pugliesi
Bari. Rappresenta il 40,8 per cento delle imprese artigiane in Puglia (28.881 su 70.759). Da un anno all’altro si sono perse 485 aziende, pari all’1,7 per cento in meno.
Brindisi. Rappresenta il 10 per cento delle aziende artigiane (7.085 su 70.759) e ha «smarrito» 111 unità, pari ad un tasso negativo dell’1,5 per cento.
Foggia. Rappresenta il 13,3 per cento delle imprese artigiane (9.445 su 70.759). Ne sono scomparse 178 (-1,8 per cento).
Lecce. Rappresenta il 25,2 per cento delle aziende artigiane (18.847 su 70.759). E’ diminuito di 338 unità (-1,9 per cento).
Taranto. Rappresenta il 10,6 per cento delle imprese artigiane (7.501 su 70.759). Perse 4 unità, pari ad un tasso negativo dello 0,1 per cento.
È quanto emerge da un’indagine sulla nati-mortalità delle attività economiche, elaborato dal Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia su dati Unioncamere-Infocamere.
Il saldo negativo è dovuto principalmente alla chiusura di 554 ditte di costruzioni (da 24.676 a 24.122), pari ad un tasso del 2,2 per cento. Il comparto edile rappresenta il 34,1 per cento della totalità delle imprese artigiane.
In calo anche l’andamento delle attività manifatturiere (-370 unità, da 16.832 a 16.462). Rappresentano il 23,3 per cento dello stock complessivo.
Seguono il commercio all’ingrosso e al dettaglio, pari al 9,1 per cento del totale, che comprende, per la maggior parte, aziende erogatrici di servizi alle persone ed alle imprese (-126 aziende, da 6.593 a 6.467); il settore dei trasporti, pari al 5,4 per cento delle aziende artigiane, registra la perdita di 61 imprese (da 3.902 a 3.841); i servizi di alloggio e di ristorazione, pari al 4,4 per cento del totale delle imprese, ha subìto una flessione di 33 unità (da 3.125 a 3.092).
Crescono del 2,4 per cento, in controtendenza alle altre attività, le agenzie di viaggio e noleggio, con un incremento di 38 società (erano 1.588, oggi sono 1.626) e gli altri servizi alla persona (di 39 unità, da 12.068 a 12.107).
«I dati elaborati dal nostro Centro Studi – commenta Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia – segnalano un calo delle aziende artigiane su base annuale. Dall’inizio della crisi economica le nostre piccole imprese hanno complessivamente dimostrato una resilienza senza pari, registrando altalenanti performace su base congiunturale. Molte di loro hanno superato le difficoltà sfoderando le armi dell’innovazione e dell’internazionalizzazione e puntando sulle proprie caratteristiche di adattabilità rispetto alle mutate situazioni di contesto. Tuttavia non sempre quest’approccio è stato sufficiente.
Secondo Sgherza – pesa come un macigno la situazione delle imprese edili e dei loro addetti, letteralmente falcidiati negli ultimi cinque anni. Allo stesso modo preoccupa lo stato del manifatturiero artigiano, stressato dalla dissoluzione di intere filiere produttive e soffocato da tasse e burocrazia.
La Puglia non può permettersi di perdere ulteriore terreno in un settore essenziale per la sua economia. La nuova programmazione regionale a valere sulle risorse comunitarie – conclude il presidente – dovrà guardare con rinnovata attenzione all’artigianato, approntando strumenti idonei a garantirne il consolidamento e la ripresa, anche in chiave di ricambio generazionale».
Analisi nelle province pugliesi
Bari. Rappresenta il 40,8 per cento delle imprese artigiane in Puglia (28.881 su 70.759). Da un anno all’altro si sono perse 485 aziende, pari all’1,7 per cento in meno.
Brindisi. Rappresenta il 10 per cento delle aziende artigiane (7.085 su 70.759) e ha «smarrito» 111 unità, pari ad un tasso negativo dell’1,5 per cento.
Foggia. Rappresenta il 13,3 per cento delle imprese artigiane (9.445 su 70.759). Ne sono scomparse 178 (-1,8 per cento).
Lecce. Rappresenta il 25,2 per cento delle aziende artigiane (18.847 su 70.759). E’ diminuito di 338 unità (-1,9 per cento).
Taranto. Rappresenta il 10,6 per cento delle imprese artigiane (7.501 su 70.759). Perse 4 unità, pari ad un tasso negativo dello 0,1 per cento.