La prima edizione di 'Giochi oltre frontiera' organizzata dal Cus Bari per “riconoscersi” europei
di LUIGI LAGUARAGNELLA — Giochi oltre frontiere è il torneo di giochi ispirato alla tradizione che prevede manches di terra e d’acqua che Il Cus Bari ha organizzato per sabato 11 giugno coinvolgendo sei istituiti comprensivi e circa centoventi bambini.
E’ la prima edizione di una manifestazione, ben accolta dall’assessora Paola Romano, che si rifà ai celebri “Giochi senza frontiera” degli anni novanta. Nel grande impianto sportivo barese ci sarà una vera e propria festa dello sport dove al fianco dei ragazzi ci saranno anche i genitori. E’ un modo di intendere lo sport come strumento che di integrazione e unione. “Giochi oltre frontiera”avrà per tema la parola “riconoscersi” proprio a suggellare la ricchezza della diversità, della cultura e come l’esperienza ludico-sportiva sia elemento di unione. In qualche modo anche i “Giochi senza frontiera” hanno contribuito a diffondere la mentalità dell’Europa unita.
I medesimi propositi verranno rielaborati sabato 11 giugno: con la direzione di Terry Mincuzzi i giochi faranno parte di una cornice medievale, poiché alcune prove riguardano, per esempio, tiro con la fune, corda con i sacchi e staffette richiamando una tradizione europea.
Come ricorda il presidente del Cus Seccia, lo sport è in simbiosi con la solidarietà. Giochi oltre frontiere, infatti, vuole essere un segnale d’accoglienza. In questa giornata verrà premiata Annalisa Gadaleta, assessora alla Pubblica istruzione del Comune di Molenbeek, per il suo impegno nella comunità belga con azioni rivolte all’integrazione creando un ponte con la città di Bari e anche con il Cus, che, compie settant’anni di nascita ed è sempre stato aperto all’incontro e ad unire con lo sport (le universiadi), paesi e culture, trasmettendo ai giovani i veri valori dell’integrazione, anche negli anni in cui i muri erano ben eretti.
Al termine della manifestazione sportiva la compagnia Crest metterà in scena uno spettacolo teatrale dal titolo “Sposa sirena”.
E’ la prima edizione di una manifestazione, ben accolta dall’assessora Paola Romano, che si rifà ai celebri “Giochi senza frontiera” degli anni novanta. Nel grande impianto sportivo barese ci sarà una vera e propria festa dello sport dove al fianco dei ragazzi ci saranno anche i genitori. E’ un modo di intendere lo sport come strumento che di integrazione e unione. “Giochi oltre frontiera”avrà per tema la parola “riconoscersi” proprio a suggellare la ricchezza della diversità, della cultura e come l’esperienza ludico-sportiva sia elemento di unione. In qualche modo anche i “Giochi senza frontiera” hanno contribuito a diffondere la mentalità dell’Europa unita.
I medesimi propositi verranno rielaborati sabato 11 giugno: con la direzione di Terry Mincuzzi i giochi faranno parte di una cornice medievale, poiché alcune prove riguardano, per esempio, tiro con la fune, corda con i sacchi e staffette richiamando una tradizione europea.
Come ricorda il presidente del Cus Seccia, lo sport è in simbiosi con la solidarietà. Giochi oltre frontiere, infatti, vuole essere un segnale d’accoglienza. In questa giornata verrà premiata Annalisa Gadaleta, assessora alla Pubblica istruzione del Comune di Molenbeek, per il suo impegno nella comunità belga con azioni rivolte all’integrazione creando un ponte con la città di Bari e anche con il Cus, che, compie settant’anni di nascita ed è sempre stato aperto all’incontro e ad unire con lo sport (le universiadi), paesi e culture, trasmettendo ai giovani i veri valori dell’integrazione, anche negli anni in cui i muri erano ben eretti.
Al termine della manifestazione sportiva la compagnia Crest metterà in scena uno spettacolo teatrale dal titolo “Sposa sirena”.