di VITTORIO POLITO — È stato pubblicato da Lucia Conte Jannikis, per le Edizioni “Teheni” di Rodi (Grecia), il volume “Missionarie in Egeo” (Isole italiane del Dodecanneso 1912-1947).
L’autrice, barese residente a Rodi, ha insegnato materie letterarie per 20 anni nelle scuole medie italiane e per un decennio nella Scuola Alberghiera di Rodi. È stata presidente di Organizzazioni Internazionali ed è archivista volontaria della Missione Francescana dell’Egeo.
Per missione si intende il mandare o l’essere mandato a esercitare un ufficio, a compiere un incarico particolare, per lo più di una certa importanza. Nella storia delle religioni, e nel nostro caso, l’incarico di diffondere un messaggio religioso in una terra per propagarvi una dottrina religiosa o esercitare funzioni di aiuto a gente che è in difficoltà morale e materiale o in pericolo di vita come nelle guerre o nei conflitti.
Com’è noto Rodi è un’isola del Dodecanneso che per la sua posizione geografica ha svolto nel corso dei millenni funzioni di grande interesse nella storia del Mediterraneo, ma è anche una terra benedetta perché ha registrato il passaggio di Apostoli e martiri, tra i quali San Paolo.
In sostanza, il libro di Lucia Conte Jannikis, documenta e fa rivivere l’attività delle numerose Suore che si sono avvicendate nel corso del tempo, soprattutto nei momenti difficili dei periodi bellici, prestando la loro attività, con pietà, misericordia e carità a favore di tutti, senza distinzione di religione, razza o ceto sociale.
L’autrice fa la storia di quattro Congregazioni di religiose (Suore Missionarie Francescane del Sacro Cuore di Gemona, Suore Francescane Missionarie d’Egitto, Suore di Carità dell’Immacolata Concezione di Ivrea e Suore Zelatrici Missionarie del Sacro Cuore dell’Aquila, che nel periodo 1912-1947, operarono nel Dodecanneso. Esse si prodigarono con tutte le loro forze in scuole, orfanotrofi ed ospedali, all’apostolato attivo (insegnamento e assistenza ai malati), garantendo nel contempo il progetto di evangelizzazione degli emigranti
Il volume-documento, che si avvale della prefazione di padre Luke Gregory o.f.m., Vicario Generale della Diocesi di Rodi, riporta anche molte foto di suore, scuole e ospedali che documentano visivamente la cronaca e la storia delle Missionarie in Egeo.
In conclusione, mi piace ricordare la testimonianza di Sarina Elefteria Garufi, presidente dell’Associazione Italo-Ellenica “Pitagora” di Bari, che durante l’ultima guerra mondiale, nell’Isola di Rodi, dove viveva, sua madre, greca, le raccontava sempre, dell’eroismo silenzioso e quotidiano delle suore italiane e di 9 crocerossine che prestavano la loro opera di volontarie sulle motonavi Toscana e Sicilia, adibite a navi-ospedale nel Dodecanneso. Il loro compito era quello di curare i feriti e i malati, preoccupandosi anche di riportare in patria i residenti nel Dodecanneso che desideravano ricongiungersi alle proprie famiglie in Italia.
L’autrice, barese residente a Rodi, ha insegnato materie letterarie per 20 anni nelle scuole medie italiane e per un decennio nella Scuola Alberghiera di Rodi. È stata presidente di Organizzazioni Internazionali ed è archivista volontaria della Missione Francescana dell’Egeo.
Per missione si intende il mandare o l’essere mandato a esercitare un ufficio, a compiere un incarico particolare, per lo più di una certa importanza. Nella storia delle religioni, e nel nostro caso, l’incarico di diffondere un messaggio religioso in una terra per propagarvi una dottrina religiosa o esercitare funzioni di aiuto a gente che è in difficoltà morale e materiale o in pericolo di vita come nelle guerre o nei conflitti.
Com’è noto Rodi è un’isola del Dodecanneso che per la sua posizione geografica ha svolto nel corso dei millenni funzioni di grande interesse nella storia del Mediterraneo, ma è anche una terra benedetta perché ha registrato il passaggio di Apostoli e martiri, tra i quali San Paolo.
In sostanza, il libro di Lucia Conte Jannikis, documenta e fa rivivere l’attività delle numerose Suore che si sono avvicendate nel corso del tempo, soprattutto nei momenti difficili dei periodi bellici, prestando la loro attività, con pietà, misericordia e carità a favore di tutti, senza distinzione di religione, razza o ceto sociale.
L’autrice fa la storia di quattro Congregazioni di religiose (Suore Missionarie Francescane del Sacro Cuore di Gemona, Suore Francescane Missionarie d’Egitto, Suore di Carità dell’Immacolata Concezione di Ivrea e Suore Zelatrici Missionarie del Sacro Cuore dell’Aquila, che nel periodo 1912-1947, operarono nel Dodecanneso. Esse si prodigarono con tutte le loro forze in scuole, orfanotrofi ed ospedali, all’apostolato attivo (insegnamento e assistenza ai malati), garantendo nel contempo il progetto di evangelizzazione degli emigranti
Il volume-documento, che si avvale della prefazione di padre Luke Gregory o.f.m., Vicario Generale della Diocesi di Rodi, riporta anche molte foto di suore, scuole e ospedali che documentano visivamente la cronaca e la storia delle Missionarie in Egeo.
In conclusione, mi piace ricordare la testimonianza di Sarina Elefteria Garufi, presidente dell’Associazione Italo-Ellenica “Pitagora” di Bari, che durante l’ultima guerra mondiale, nell’Isola di Rodi, dove viveva, sua madre, greca, le raccontava sempre, dell’eroismo silenzioso e quotidiano delle suore italiane e di 9 crocerossine che prestavano la loro opera di volontarie sulle motonavi Toscana e Sicilia, adibite a navi-ospedale nel Dodecanneso. Il loro compito era quello di curare i feriti e i malati, preoccupandosi anche di riportare in patria i residenti nel Dodecanneso che desideravano ricongiungersi alle proprie famiglie in Italia.