di FRANCESCO D'AGOSTINO — Stamane, presso lo studio del notaio Titti D'Alesio, i vertici del consiglio di amministrazione della FC Bari 1908 ed i propri organi di controllo si sono riuniti per fare il punto sulla perdita (al di sotto del limite legale) dell'esercizio provvisorio, e la ricapitalizzazione del capitale dei soci.
L'assemblea ha deliberato un rinvio al 21 giugno, data in cui si provvederà alla ricapitalizzazione di circa 7,5 milioni di euro. La cifra suddetta sarà fondamentale per coprire le perdite preventivate e predisporre una base economica sul quale programmare il futuro della società.
In sostanza Gianluca Paparesta, azionista di maggioranza della società, avrebbe liquidato il socio di maggioranza Cosmo Giancaspro per poter permettere a Noordin Datò di effettuare la ricapitalizzazione prevista.
Secondo voci di corridoio il distacco di Ahmad Noordin Datò dalla vicenda societaria, oltre che per problemi di salute, è riconducibile al fatto che il tycoon malese non vedrebbe di buon occhio la presenza di Cosmo Giancaspro nel C.d.a.
Analizziamo la situazione per gradi. Già nel primo bilancio della FC Bari 1908 S.p.a, datato 30/6/2015, la società evidenziava un passivo di circa 1.500.000. Secondo l'organo amministrativo le perdite d'esercizio risalivano da incrementi dei costi relativi alla gestione sportiva e dalle variazioni che sono derivati dai risultati conseguiti in campionato dalla prima squadra, che si possono affermare non in linea con le aspettative.
In questo campionato la presenza marginale di Infront e di MP Silva ha convinto Paparesta ad avvalersi dell'ausilio di un secondo socio, Cosmo Giancaspro, che avrebbe aiutato il presidente con il pagamento di alcune imminenti operazioni (es. stipendi ai calciatori).
L'ennesimo investimento per allestire una rosa competitiva ha appesantito la voce delle immobilizzazioni (in cui rientra il reddito dei calciatori), motivo per il quale le perdite della società, ora ammontanti a circa 4,5 milioni di euro, sarebbero diventate così esose al punto da diminuire il capitale sociale sino al di sotto della soglia legale (1/3 del capitale al momento della costituzione che ammontava, nel caso della FC Bari, ad 8 milioni di euro).
Secondo l'articolo 2447 del codice civile, “… gli amministratori devono senza indugio convocare l’assemblea per deliberare la riduzione del capitale e il contemporaneo aumento del medesimo ad una cifra non inferiore al detto limite”.
In tal caso, dati alla mano, sono percorribili tre soluzioni:
copertura della perdita, affinché il capitale sociale ritorni almeno pari al minimo legale
trasformazione della società e relativa copertura della perdita da parte di soggetti terzi o dei soci
scioglimento della società e conseguente messa in liquidazione.
Con l'uscita di scena di Giancaspro, le alternative reali sono quindi due: o Paparesta trova un soggetto (riconducibile in Datò?) che sborsa una cifra utile per ricapitalizzare e coprire le perdite, oppure bisognerà procedere con la liquidazione della società portando i libri contabili in tribunale.
L'assemblea ha deliberato un rinvio al 21 giugno, data in cui si provvederà alla ricapitalizzazione di circa 7,5 milioni di euro. La cifra suddetta sarà fondamentale per coprire le perdite preventivate e predisporre una base economica sul quale programmare il futuro della società.
In sostanza Gianluca Paparesta, azionista di maggioranza della società, avrebbe liquidato il socio di maggioranza Cosmo Giancaspro per poter permettere a Noordin Datò di effettuare la ricapitalizzazione prevista.
Secondo voci di corridoio il distacco di Ahmad Noordin Datò dalla vicenda societaria, oltre che per problemi di salute, è riconducibile al fatto che il tycoon malese non vedrebbe di buon occhio la presenza di Cosmo Giancaspro nel C.d.a.
Analizziamo la situazione per gradi. Già nel primo bilancio della FC Bari 1908 S.p.a, datato 30/6/2015, la società evidenziava un passivo di circa 1.500.000. Secondo l'organo amministrativo le perdite d'esercizio risalivano da incrementi dei costi relativi alla gestione sportiva e dalle variazioni che sono derivati dai risultati conseguiti in campionato dalla prima squadra, che si possono affermare non in linea con le aspettative.
In questo campionato la presenza marginale di Infront e di MP Silva ha convinto Paparesta ad avvalersi dell'ausilio di un secondo socio, Cosmo Giancaspro, che avrebbe aiutato il presidente con il pagamento di alcune imminenti operazioni (es. stipendi ai calciatori).
L'ennesimo investimento per allestire una rosa competitiva ha appesantito la voce delle immobilizzazioni (in cui rientra il reddito dei calciatori), motivo per il quale le perdite della società, ora ammontanti a circa 4,5 milioni di euro, sarebbero diventate così esose al punto da diminuire il capitale sociale sino al di sotto della soglia legale (1/3 del capitale al momento della costituzione che ammontava, nel caso della FC Bari, ad 8 milioni di euro).
Secondo l'articolo 2447 del codice civile, “… gli amministratori devono senza indugio convocare l’assemblea per deliberare la riduzione del capitale e il contemporaneo aumento del medesimo ad una cifra non inferiore al detto limite”.
In tal caso, dati alla mano, sono percorribili tre soluzioni:
copertura della perdita, affinché il capitale sociale ritorni almeno pari al minimo legale
trasformazione della società e relativa copertura della perdita da parte di soggetti terzi o dei soci
scioglimento della società e conseguente messa in liquidazione.
Con l'uscita di scena di Giancaspro, le alternative reali sono quindi due: o Paparesta trova un soggetto (riconducibile in Datò?) che sborsa una cifra utile per ricapitalizzare e coprire le perdite, oppure bisognerà procedere con la liquidazione della società portando i libri contabili in tribunale.