Strage gay club, Mateen era dell'Isis

ORLANDO - Il giorno dopo la strage di Orlando, si fa la conta delle vittime, che al momento sono 49, di cui 48 identificate. La polizia statunitense ha confermato intanto che Omar Mateen, lo stragista, aveva giurato fedeltà all'Isis. Sono indagate altre persone: "C'è un'indagine penale su altre persone in connessione con la sparatoria nel club".

Mateen sarebbe stato due volte in Arabia Saudita: la prima nel 2011 e la seconda nel 2012. Lo riportano la Cnn e la Nbc, citando fonti investigative. Sentito dalla Nbc, il portavoce del Ministero degli Interni di Riad avrebbe confermato un viaggio di Omar per partecipare a un pellegrinaggio alla Mecca. Solo nel 2013 il killer e' stato per la prima volta segnalato all'Fbi dopo la denuncia di alcuni colleghi di lavoro.

"Non so perché lo abbia fatto. Non ho mai capito che aveva l'odio nel cuore. Se avessi saputo le sue intenzioni, lo avrei fermato" dice il padre di Omar Mateen. "Mio figlio - scrive l'uomo in un comunicato diretto al popolo in Afghanistan, suo Paese d'origine - era un bravo ragazzo, con una moglie e un bambino. Lo vidi il giorno prima della strage - termina - non vidi il male nei suoi occhi. Sono addolorato e l'ho detto al popolo americano".

Il killer voleva diventare un poliziotto, aveva fatto domanda all'accademia di polizia e nel frattempo lavorava come agente di sicurezza presso una struttura detentiva per minori. L'ex moglie Sitora Yusufiy ha detto anche che è stata sposata con lui per quattro mesi, poi ha tagliato tutti i legami quando ha cominciato a diventare violento e ad abusare di lei. Non aveva più notizie del suo ex marito da sette anni. Secondo un imam, inoltre, che lo conosceva da quando era piccolo, Mateen era scherzoso da bambino, poi crescendo ha cominciato a diventare serio. Era anche appassionato di body building.

TRUMP: "PUGNO DURO SU ISIS" - "Apprezzo le congratulazioni per essere nel giusto sul terrorismo dell'Islam radicale, ma non voglio congratulazioni, voglio durezza e vigilanza. Dobbiamo essere svegli": è il tweet del candidato presidenziale repubblicano Donald Trump dopo la strage costata la vita a 50 persone nel gay club di Orlando.

OBAMA: "NOSTRI CUORI SPEZZATI" - "I nostri cuori sono spezzati oggi": a dichiararlo il presidente Usa, Barack Obama, durante una conferenza stampa dopo la strage ad Orlando. "E' stato un atto di terrore e di odio", ha detto Obama. Poi ancora: "Manteniamo i valori che ci fanno americani". "Dobbiamo dimostrare - ha aggiunto - che siamo un Paese che è soprattutto identificato per l'amore e non per l'odio".

"E' un giorno particolare per gli americani che sono lesbiche o gay, transgender o bisessuali", ha detto Obama aggiungendo che ad Orlando sono state attaccate "persone che si erano riunite per ballare, per vivere. Pulse era un luogo di solidarietà".

"L'attacco a qualsiasi americano indipendentemente dalla razza, dalla religione, dagli orientamenti sessuali è un attacco contro tutti noi, contro i valori fondamentali della dignità che identificano il nostro paese", ha detto ancora il presidente. "Noi manteniamo i valori che ci fanno americani", ha aggiunto.

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