Agroalimentare, il Parlamento definisce la birra artigianale. M5S, "Traguardo storico"
ROMA - Soddisfazione del deputato pugliese L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura dove sono stati accolti gli emendamenti 5 Stelle, illustra le novità ed i prossimi passi a sostegno di un settore fiorente e in crescita per la Puglia.
Importantissime novità per i birrifici pugliesi giungono dal Parlamento dove, la scorsa settimana, è stato licenziato il Collegato Agricoltura che prevede nuove normative sull’identikit della birra artigianale e il sostegno allo sviluppo della filiera del luppolo nostrano, iniziando così ad affrontare e risolvere le maggiori criticità degli operatori del settore. Un comparto in continua crescita e che, secondo i dati di Unionbirrai, conta 875 piccoli birrifici sul territorio nazionale, guidati per lo più da giovani imprenditori, impiega 1.300 persone e produce un indotto di 4.000 lavoratori. Da oggi, potrà definirsi birra artigianale soltanto quella birra prodotta da piccoli birrifici indipendenti (sia legalmente sia economicamente) e non sottoposta, durante la fase di produzione, a processi di pastorizzazione e microfiltrazione. Viene, dunque, riconosciuto l’apporto umano nel processo produttivo, escludendo “fasi industriali” di lavorazione. Inoltre, viene fissata la produzione annua a 200.000 ettolitri, includendo in questo quantitativo le quantità di birra prodotte per conto di terzi.
“È un traguardo storico – dichiara il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera – ci siamo battuti a lungo per ottenere questi risultati e siamo soddisfatti che la maggioranza in Parlamento abbia compreso l’importanza dei nostri emendamenti per il settore birraio. Incassiamo, infatti, un risultato molto importante sul piano della regolamentazione ma siamo convinti che il settore della birra artigianale vada anche sostenuto e semplificato – prosegue il parlamentare 5 Stelle – Per questo abbiamo chiesto, insieme all’abolizione dell’Imu agricola per i terreni dati in affitto o in comodato d’uso ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali, la riduzione delle accise a carico dei micro birrifici e la semplificazione degli adempimenti. Proposte bocciate dal Governo. Da domani saremo di nuovo al lavoro per ottenere maggiori tutele sul piano fiscale ed amministrativo. Siamo pronti a dare battaglia – conclude L’Abbate (M5S) – sin dalla prossima legge di stabilità”.
Importantissime novità per i birrifici pugliesi giungono dal Parlamento dove, la scorsa settimana, è stato licenziato il Collegato Agricoltura che prevede nuove normative sull’identikit della birra artigianale e il sostegno allo sviluppo della filiera del luppolo nostrano, iniziando così ad affrontare e risolvere le maggiori criticità degli operatori del settore. Un comparto in continua crescita e che, secondo i dati di Unionbirrai, conta 875 piccoli birrifici sul territorio nazionale, guidati per lo più da giovani imprenditori, impiega 1.300 persone e produce un indotto di 4.000 lavoratori. Da oggi, potrà definirsi birra artigianale soltanto quella birra prodotta da piccoli birrifici indipendenti (sia legalmente sia economicamente) e non sottoposta, durante la fase di produzione, a processi di pastorizzazione e microfiltrazione. Viene, dunque, riconosciuto l’apporto umano nel processo produttivo, escludendo “fasi industriali” di lavorazione. Inoltre, viene fissata la produzione annua a 200.000 ettolitri, includendo in questo quantitativo le quantità di birra prodotte per conto di terzi.
“È un traguardo storico – dichiara il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera – ci siamo battuti a lungo per ottenere questi risultati e siamo soddisfatti che la maggioranza in Parlamento abbia compreso l’importanza dei nostri emendamenti per il settore birraio. Incassiamo, infatti, un risultato molto importante sul piano della regolamentazione ma siamo convinti che il settore della birra artigianale vada anche sostenuto e semplificato – prosegue il parlamentare 5 Stelle – Per questo abbiamo chiesto, insieme all’abolizione dell’Imu agricola per i terreni dati in affitto o in comodato d’uso ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali, la riduzione delle accise a carico dei micro birrifici e la semplificazione degli adempimenti. Proposte bocciate dal Governo. Da domani saremo di nuovo al lavoro per ottenere maggiori tutele sul piano fiscale ed amministrativo. Siamo pronti a dare battaglia – conclude L’Abbate (M5S) – sin dalla prossima legge di stabilità”.