Bastille Day – Il colpo del secolo: la recensione
di FREDERIC PASCALI — A volte, all’interno di un semplice action movie possono celarsi alcune chiavi di lettura della nostra società contemporanea, con le sue tante contraddizioni, divisioni, violenze e disaffezioni.
È il caso di “Bastille Day – il colpo del secolo”, l’interessante pellicola diretta da James Watkins che, proprio a causa di questa sua natura, dopo i recenti tragici fatti di Nizza, è stata sospesa e ritirata da tutte le 233 sale cinematografiche francesi in cui era stata distribuita.
Nella Parigi dei giorni nostri vive Michael, un giovane abilissimo borseggiatore americano che con ingegnosi espedienti cerca di costruirsi una piccola fortuna per un possibile futuro cambio di vita. Una sera la sua attenzione viene attratta da Zoe, la donna porta con sé una borsa, indossa una parrucca e si comporta in modo strano. Michael decide che è il caso di rapinarla. Non sa che dentro la borsa è nascosta una bomba e che si sta infilando in qualcosa di molto più grande di lui. Sean Briar, imperturbabile e rude agente della Cia lo aiuterà a capire e a rimediare.
“Bastille Day - il colpo del secolo”, sceneggiato con attenzione da Andrew Baldwin, ha la particolarità di essere un lavoro atipico rispetto alle peculiarità del suo genere. Pur manifestando le caratteristiche classiche di tutte le trame d’azione, in specie quelle di matrice hollywoodiana, gli elementi narrativi, che risultano succubi dei tratti caratteriali dei personaggi, decretano il prevalere del lato umano del racconto.
Un aspetto psicologico, che si aggiunge a una certa pulizia nell’uso degli effetti speciali, che incide particolarmente sulla caratura e sullo spessore di un film apparentemente di non grandi pretese. L’attualità dei temi trattati, la contro informazione e la contro rivoluzione, irrobustisce la cifra stilistica di una recitazione che già si avvale dell’ottimo amalgama dei tre protagonisti,Idris Elba, “Briar”, Richard Madden, “Michael”, e Charlotte Le Bon, “Zoe”, ben diretti e perfettamente a loro agio nella parte.
È il caso di “Bastille Day – il colpo del secolo”, l’interessante pellicola diretta da James Watkins che, proprio a causa di questa sua natura, dopo i recenti tragici fatti di Nizza, è stata sospesa e ritirata da tutte le 233 sale cinematografiche francesi in cui era stata distribuita.
Nella Parigi dei giorni nostri vive Michael, un giovane abilissimo borseggiatore americano che con ingegnosi espedienti cerca di costruirsi una piccola fortuna per un possibile futuro cambio di vita. Una sera la sua attenzione viene attratta da Zoe, la donna porta con sé una borsa, indossa una parrucca e si comporta in modo strano. Michael decide che è il caso di rapinarla. Non sa che dentro la borsa è nascosta una bomba e che si sta infilando in qualcosa di molto più grande di lui. Sean Briar, imperturbabile e rude agente della Cia lo aiuterà a capire e a rimediare.
“Bastille Day - il colpo del secolo”, sceneggiato con attenzione da Andrew Baldwin, ha la particolarità di essere un lavoro atipico rispetto alle peculiarità del suo genere. Pur manifestando le caratteristiche classiche di tutte le trame d’azione, in specie quelle di matrice hollywoodiana, gli elementi narrativi, che risultano succubi dei tratti caratteriali dei personaggi, decretano il prevalere del lato umano del racconto.
Un aspetto psicologico, che si aggiunge a una certa pulizia nell’uso degli effetti speciali, che incide particolarmente sulla caratura e sullo spessore di un film apparentemente di non grandi pretese. L’attualità dei temi trattati, la contro informazione e la contro rivoluzione, irrobustisce la cifra stilistica di una recitazione che già si avvale dell’ottimo amalgama dei tre protagonisti,Idris Elba, “Briar”, Richard Madden, “Michael”, e Charlotte Le Bon, “Zoe”, ben diretti e perfettamente a loro agio nella parte.
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Cultura e Spettacoli