Decaro commemora il 73° anniversario della strage di via Niccolò dell'Arca. Un riconoscimento a Umberto Cassano


di Redazione - Questa mattina il sindaco Antonio Decaro è intervenuto alla cerimonia organizzata dal Comune in collaborazione con l’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), l’IPSAIC (Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea), l’ANPPIA (Associazione Nazionale Perseguitati Politici Antifascisti), la CGIL Camera del Lavoro metropolitana e l’ARCI Bari per commemorare il 73° anniversario della strage di via Niccolò dell’Arca, in cui persero la vita venti persone e altre cinquanta rimasero ferite mentre sfilavano pacificamente in un corteo che andava ad accogliere gli antifascisti all’uscita del carcere, all’indomani della caduta di Mussolini.
La cerimonia si è svolta presso il monumento in piazza Umberto I che ricorda le venti vittime della strage, i cui nomi sono incisi in altrettante pietre d’inciampo sull’asfalto della piazza.
A margine della cerimonia il sindaco Decaro ha consegnato un’onorificenza a Umberto Cassano, classe 1925, uno dei feriti di quella giornata, che insieme ad altri episodi della lotta di Liberazione è valsa alla città di Bari il riconoscimento della medaglia d’oro al valor civile da parte del Presidente della Repubblica.



Di seguito il discorso pronunciato dal sindaco nel corso della cerimonia di questa mattina:

"Signore e signori, autorità, amici,
siamo qui, anche quest’anno, per ricordare il sacrificio di 20 tra cittadini inermi, studenti e docenti che all’indomani della caduta del fascismo si riunirono spontaneamente in un corteo pacifico diretto all’ingresso del carcere di Bari, dove si attendeva la scarcerazione di numerosi detenuti politici.
In quella giornata di 73 anni fa, che insieme ad altri episodi della lotta di Liberazione è valsa alla città di Bari il riconoscimento della medaglia d’oro al valor civile, altri cinquanta innocenti rimasero feriti.
Ed è anche a loro che rendiamo omaggio oggi: a Umberto Cassano, maestro del lavoro, classe 1925, che abbiamo voluto insignire di un’onorificenza ufficiale per il suo impegno instancabile per il riconoscimento dei diritti al fianco dei lavoratori e dei cittadini più deboli.
A Vito Sciacovelli, che vorremmo insignire di un’analoga onorificenza nei prossimi mesi, e a tutti i testimoni - penso a Paolo Laterza e a Carlo Setta - di quella giornata di sangue in cui una parte della nostra migliore gioventù, cresciuta negli ideali della libertà e negli insegnamenti di Benedetto Croce e del gruppo di Casa Laterza, volle contribuire a scrivere una storia di riscatto per il nostro Paese, stremato dagli orrori del ventennio fascista.
Dal 2012 i nomi delle vittime della strage di via Niccolò dell’Arca sono impressi nelle pietre d’inciampo infisse nell’asfalto di questa piazza, la stessa piazza che ha raccolto quel sangue innocente. Quegli uomini, quei ragazzi - è impressionante leggerne le date di nascita - hanno lottato con le armi della conoscenza, delle idee, dei valori di pace e giustizia per costruire un Paese migliore, quello in cui oggi abbiamo la fortuna di vivere.
E se ci ritroviamo qui, insieme, anno dopo anno, è grazie alla collaborazione con l’ANPI, l’IPSAIC, l’ANPIA e la CGIL, che sono accanto all’amministrazione comunale nell’impegno per ricostruire la comune memoria e per insegnare ai più giovani il valore della libertà e della democrazia sulle quali si fonda la nostra Carta Costituzionale.
Consentitemi di ringraziare, tra gli altri, il professor Leuzzi, che oggi parla a nome dei familiari delle vittime di questa folle strage, per il suo impegno a tutela della verità storica, che significa ricerche infaticabili tra i fascicoli processuali, negli archivi e nei documenti dell’epoca. Ricerche che speriamo ci consentiranno di individuare, infine, tutti i sopravvissuti e i testimoni della strage di via Niccolò dell’Arca, ai quali intendiamo rendere omaggio.
Perché onorare la memoria dell’antifascismo barese, la verità della storia e la forza delle idee è il modo migliore che abbiamo per guardare con coraggio al futuro: un futuro che garantisca pace e giustizia per tutti."