BARI - Nota del Presidente del Gruppo consiliare Area Popolare, Giannicola De Leonardis.
“Due anni fa il Gargano venne colpito da un’alluvione che produsse ingenti danni, ed evidenziò la necessità di interventi concreti per il grave dissesto idrogeologico, ordinari come la pulizia dei canali e straordinari, con risorse e finanziamenti all’altezza della gravità della situazione venutasi a creare in particolare tra Rodi Garganico e San Menaio, coniugando prevenzione a terapie d’urto. Era seguita la solita parata istituzionale e il solito elenco di promesse, annunci e buoni propositi, ma le precipitazioni ingenti dei giorni scorsi, che hanno determinato una nuova emergenza ancora nella stessa area a rischio, hanno messo in luce la fragilità del territorio e di una politica incapace di mantenere fede agli impegni assunti.
Il torrente Romondato continua a rappresentare un pericolo, così come la mancata pulizia dei canali, così come l’assordante silenzio che segue gli appelli e gli allarmi lanciati da geologi e addetti ai lavori, sistematicamente ignorati. E il prezzo più alto continuano a pagarlo le comunità locali, le strutture ancora una volta colpite e danneggiate, gli imprenditori e gli operatori, e ovviamente i turisti la cui vacanza si trasforma in un incubo, con la beffa di una ricaduta d’immagine negativa per la Puglia tutta da aggiungere ai danni già fin troppo considerevoli. È allora assolutamente necessario aprire una nuova pagina su questo drammatico fronte, all’insegna della coerenza, della consapevolezza e della responsabilità ”.
“Due anni fa il Gargano venne colpito da un’alluvione che produsse ingenti danni, ed evidenziò la necessità di interventi concreti per il grave dissesto idrogeologico, ordinari come la pulizia dei canali e straordinari, con risorse e finanziamenti all’altezza della gravità della situazione venutasi a creare in particolare tra Rodi Garganico e San Menaio, coniugando prevenzione a terapie d’urto. Era seguita la solita parata istituzionale e il solito elenco di promesse, annunci e buoni propositi, ma le precipitazioni ingenti dei giorni scorsi, che hanno determinato una nuova emergenza ancora nella stessa area a rischio, hanno messo in luce la fragilità del territorio e di una politica incapace di mantenere fede agli impegni assunti.
Il torrente Romondato continua a rappresentare un pericolo, così come la mancata pulizia dei canali, così come l’assordante silenzio che segue gli appelli e gli allarmi lanciati da geologi e addetti ai lavori, sistematicamente ignorati. E il prezzo più alto continuano a pagarlo le comunità locali, le strutture ancora una volta colpite e danneggiate, gli imprenditori e gli operatori, e ovviamente i turisti la cui vacanza si trasforma in un incubo, con la beffa di una ricaduta d’immagine negativa per la Puglia tutta da aggiungere ai danni già fin troppo considerevoli. È allora assolutamente necessario aprire una nuova pagina su questo drammatico fronte, all’insegna della coerenza, della consapevolezza e della responsabilità ”.